15 Aprile 2021
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15 Aprile 2021

Coma_Cose: il racconto dell’album “Nostralgia” track by track

Il nuovo album dei Coma_Cose Nostralgia è uno dei progetti più attesi di questa prima parte di 2021. Ecco il racconto track by track.

Coma_Cose
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Il nuovo album dei Coma_Cose Nostralgia è uno dei progetti più attesi di questa prima parte di 2021.

Dopo un Festival di Sanremo grazie al quale hanno conquistato il Disco d’Oro per Fiamme Negli Occhi, tornano con un album concentrato. Sei tracce più un outro nelle quali Fausto Lama e California raccontano sé stessi con sullo sfondo una realtà controversa.

Chiunque abbia già ordinato il vinile o CD di Nostralgia su Amazon e anche chi lo acquisterà fino al 22 aprile riceverà via mail un codice personale. Nella mail ci saranno tutte le informazioni per partecipare con virtual experience il 28 aprile dalle 17.00 in poi.

“Dall’altra parte dello schermo troverete noi, prontissimi a chiacchierare con voi di tutto quello che ci andrà.”

Coma_Cose Nostralgia

COMA_COSE NOSTRALGIA – TRACK BY TRACK

1. Mille Tempeste

Il viaggio nostralgico dei Coma_Cose si apre con Mille tempeste, track dalle atmosfere dark e a tratti psichedeliche che fanno da tappeto sonoro a un mondo sospeso in balia dell’incertezza e di duemila cose di cui non ci importa niente. Il brano si apre con un intro onirico, preludio delle atmosfere distorte e oscure che esplodono in un potente ritornello caratterizzato da un riff di chitarra elettrica. Francesca e Fausto sono qui testimoni e cantori di una realtà sottosopra, in attesa di un chiaro segnale di cambiamento, perché nonostante tutto rimane forte la speranza di non vivere più sospesi, sotto la volta celeste. Sospesi, in mezzo a mille tempeste.

2. La canzone dei Lupi

Il racconto introspettivo di Nostralgia prosegue con La canzone dei lupi, scritto a quattro mani da Fausto Lama e California e prodotto con i Mamakass. 3 minuti e 19 scanditi da un beat soft ma deciso, canto libero dedicato all’utopia del rifuggire dalla fame di tutto, che toglie il gusto anche ai sogni. In un mondo in cui tutto si addomestica e tutto si disintegra, Francesca e Fausto difendono quella sfacciata libertà di cui solo i lupi sono fieri custodi. I lupi e noi.

3. Discoteche abbandonate

Con una fotografia chiara e quasi involontariamente attualissima, a tratti spettrale, California dà voce a tutte le Discoteche abbandonate, monologo dedicato alle cattedrali del divertimento, in cui oggi risuona una triste eco di serate non vissute e cocktail mai bevuti. Eppure il brano non si limita a fotografare la situazione pandemica ma raccoglie sensazioni di abbandoni dei luoghi storici della musica, specie nella periferia, iniziato ben prima dell’emergenza sanitaria. Fausto e i Mamakass vestono il brano con sonorità elettroniche, in cui sintetizzatori e drum ‘n bass fanno da cornice al racconto di tutto quell’effimero che ora, più che mai, è riposto negli angoli della memoria di una generazione che aspetta una nuova libertà.

4. Fiamme negli occhi

La piccola istantanea di una storia grandissima, d’amore e di rivalsa, quella dei Coma_Cose. Con venature dream pop e suoni sbiaditi alla Velvet Undreground, Fiamme negli occhi indaga il desiderio di prendersi cura della propria fiamma, di una passione e di un progetto di vita comune. La melodia è morbida, le liriche semplici e intrise di quotidiano, il sapore è quello di una canzone da spiaggia del futuro, vestita di sonorità inesplorate e coraggiose, dall’elettronica al vintage.

5. Novantasei

Su una struttura rock-alternative/grunge che ricorda vagamente il mondo degli Afterhours, Francesca e Fausto cantano ricordi di un amore ormai passato, in cui si percepiscono sogni ancora da inseguire e malinconie da rivelare. Le strofe più delicate lasciano posto a un ritornello potente, in un brano in cui ancora una volta scoppia, senza far male, quel sentimento nostalgico che fa da fil rouge all’intera raccolta.

6. Zombie al Carrefour

L’ultimo capitolo di questo bigino emotivo, prima dell’appendice Outro. Il congedo avviene con una passeggiata solitaria all’alba, tra gli scaffali che accolgono un amaro che finisce con il bis e una pastiglia che comincia con la x. La voce di California cammina leggera sulle note di un pianoforte e prende per mano l’ascoltatore, accompagnandolo attraverso i ricordi di un passato che non smette di ardere.

I testi dei brani sono di Fausto Zanardelli e Francesca Mesiano, mentre le musiche di Fausto Zanardelli, Fabio Dalè e Carlo Frigerio.

Foto di Mattia Guolo