La situazione dei Concerti 2022 resta ancora uno degli argomenti più delicati della fase che l’industria musicale sta vivendo negli ultimi due anni.
Il 28 gennaio 2021, improvvisamente, sui canali social dei Live Club italiani comparirono nello stesso momento foto delle facciate dei locali, sovrastate da un punto interrogativo.
Così prese il via L’Ultimo Concerto?, definito il più grande “web mob” (ovvero un flashmob sul web) del settore della musica dal vivo in Italia.
L’iniziativa, che fu voluta, organizzata e promossa da KeepOn LIVE, Arci e Assomusica, fece discutere tanto e a lungo. La campagna mediatica portò effettivamente ad accendere i riflettori sul reale rischio di chiusura definitiva degli spazi in cui la musica prende forma. Quei luoghi in cui la musica incontra il pubblico e permette di provare quelle emozioni che solo un concerto live può dare.
un anno fa: l’ultimo concerto?
L’Ultimo Concerto? si concluse il 27 febbraio 2021 con la trasmissione in streaming di eventi silenziosi sui palchi dei Live Club di tutta la Penisola e aderenti alla campagna. Un enorme supporto arrivò da un numero impressionante di artisti, fra questi i più grandi nomi del panorama musicale italiano.
Grazie al forte impatto de L’Ultimo Concerto?, nei mesi successivi si sono aperte le operazioni di dialogo con il Governo e le Istituzioni. L’obiettivo era quello di riconoscere l’intera categoria di addetti ai lavori, che fino a quel momento era stata invisibile.
A un anno di distanza da quel 28 gennaio e a quasi due anni dall’inizio ufficiale della pandemia in Italia, il settore della musica dal vivo, che più di tutti ha subito restrizioni, stop e limitazioni, è ancora quasi totalmente in silenzio.
Il ruolo che la musica, i concerti e gli spettacoli dal vivo, svolgono a livello culturale, sociale, territoriale ed economico, è sicuramente centrale. Il loro peso è fondamentale per la costituzione di una società vivace e sana. Nonostante tutto questo, l’intero settore è ritornato a brancolare nel buio.
2020-2022 #nessunconcerto
Lo scorso ottobre si è vissuta la flebile speranza che ci si potesse avviare verso una graduale, anche se lenta, ripartenza.
Ma, negli ultimi mesi, l’intero comparto della musica contemporanea dal vivo (che comprende tutte le location, i festival, i promoter, i tecnici e i lavoratori, le agenzie di booking, i service e le società di servizi, gli artisti e i manager) sono tornati nel dimenticatoio.
Dal 1° gennaio 2022, inoltre, le misure di sostegno emergenziali sono cessate e al momento non si fa riferimento ad alcun proseguimento di queste forme di supporto.
Il settore della musica dal vivo sembra essere ormai scomparso dall’agenda delle priorità culturali, sociali ed economiche del Paese. Non viene più menzionato fra le categorie meritevoli di essere destinatarie di supporto e sostegno, neppure tramite il PNRR, nonostante sia fra i settori più fortemente in crisi nel nostro Paese. Nessun processo di riconoscimento culturale e normativo è in atto, relegando la musica dal vivo ad una forma d’arte povera e sacrificabile.
LA SITUAZIONE CONCERTI 2022
Qual è la situazione attuale dei concerti 2022? Si possono fare?
Potenzialmente sì, ma rispettando alcune condizioni.
No ai posti in piedi, no quindi alla capienza piena, no alla somministrazione di cibo e bevande, che per molti degli spazi rappresenta l’unica fonte di entrata per la realizzazione degli spettacoli.
Sono concerti a metà, forse, insostenibili economicamente, ancor più in assenza di contributi, quindi impossibili da programmare. Sono soprattutto privi di energia e di empatia tra pubblico e artisti, di quel coinvolgimento che consente di immergersi e di vivere pienamente quell’esperienza unica ed emozionante.
Quanto potrà durare ancora?
#Nessunconcerto è un’iniziativa di Arci, Assomusica, Bauli in Piazza, KeepON LIVE, MMF Italy.