Manca pochissimo all’inizio del concerto del 1° maggio di Roma condotto da Camila Raznovich e Clementino.
Appuntamento alle 15 in piazza San Giovanni a Roma e su Rai Tre.
Ecco la line-up completa e l’ordine di uscita degli artisti protagonisti della maratona musicale.
CONCERTO DEL 1° MAGGIO – LINE-UP
Après la Classe
Amarcord – 1mnext
Incomprensibile Fc – 1mnext
Doro Gjat – 1mnext
Braschi
Geometra Mangoni
Ara Malikian
Rocco Hunt
Orchestra di Saltarello abruzzese
Mimmo Cavallaro
Teresa De Sio
Giovanni Guidi
Marina Rei
Artù
Sfera Ebbasta
Ladri di Carrozzelle
Ex-Otago
Motta
Le luci della centrale elettrica
Bombino
La Rua
Levante
Editors
Lo Stato Sociale
Francesco Gabbani
Brunori Sas
Ermal Meta
Edoardo Bennato
Maldestro
Fabrizio Moro
Samuel
Planet Funk
Public Service Broadcasting
«Quest’anno abbiamo voluto dare al palco del Primo Maggio quell’impronta di contemporaneità che l’ha contraddistinto nelle sue prime edizioni, provando così a rappresentare al meglio l’attuale momento musicale italiano – commentano Massimo Bonelli e Carlo Gavaudan, organizzatori del Concerto, durante la conferenza stampa tenutasi ieri – Per questo la line up dell’edizione 2017 del Concertone spazierà da Brunori Sas a Le Luci Della Centrale Elettrica, dagli Ex-Otago a Ermal Meta, da Levante a Fabrizio Moro e poi ancora Lo Stato Sociale, Samuel, Rocco Hunt, Motta, Maldestro passando anche per il tormentone Gabbani e fino agli ospiti internazionali come Editors, Public Service Broadcasting e Bombino».
Durante la conferenza stampa, sono intervenuti alcuni dei protagonisti del concerto.
«Mi piace l’idea di partecipare a eventi di aggregazione – ha commentato Brunori Sas – è un’epoca in cui bisogna stimolare l’incontro tra le persone. Mi piace che si creino interazioni tra le persone dal vivo e sono contento che avvenga su questo palco attraverso la musica».
«Il poter condividere e lo stare insieme mi sembra sempre un grande antidoto – ha invece affermato Vasco Brondi (Le Luci Della Centrale Elettrica) – Usare la musica non solo per fare musica ma, come in questo contesto, anche in nome della tematica del lavoro. C’è l’atmosfera giusta per celebrare qualcosa che c’è o non c’è, il lavoro, ma è comunque da celebrare. Condividiamo tutti una modalità esistenziale, l’essere tutti soli, che è di tutti. Questo dev’essere un rito liberatorio, nella possibilità che questi possano generare cambiamenti».