5 Dicembre 2017
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5 Dicembre 2017

DAJANA: dal 7 dicembre una personale rilettura dell’Ave Maria di Gounod

Il 7 dicembre Dajana pubblicherà una rivisitazione dell'Ave Maria di Gounod, brano che anticipa l'uscita del nuovo album Madre dell’Amore.

Dajana
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Il 7 dicembre l’artista tarantina Dajana pubblicherà una personale e preziosa rivisitazione dell’Ave Maria di Gounod, brano che anticipa l’uscita del nuovo album Madre dell’Amore.

La scelta del brano è singolare nonostante il periodo natalizio sia ormai alle porte. Dajana propone un brano intenso che nella sua interpretazione farà rivivere una magia tipica delle feste.

«Ave Maria, piena di Grazia, Tu Benedetta tra le donne. Questa è la mia preghiera! Dovevo partire da qui in questo nuovo cammino anch’io – racconta Dajanaa Lei affido ogni speranza ed ogni tribolazione, ogni affetto, ogni caro, ogni fratello che ne senta il bisogno e che in Lei cerchi conforto. Ave Maria è il mio ringraziamento per questo dono speciale di cui Dio Padre mi ha omaggiato, la voce.»

Dajana è reduce dal successo del disco Un Vecchio Noir, che molti addetti ai lavori hanno citato come uno dei migliori album jazz italiani.

In questo progetto, accompagnato anche da un evocativo videoclip, Dajana dona la sua incredibile voce e il suo talento straordinario per un progetto che unisce vita e spiritualità.

Ave Maria anticipa l’album dal titolo Madre dell’Amore che vedrà la luce nel 2018 e conterrà diversi inediti scritti dalla stessa Dajana che rappresentano tappe di un cammino che la cantautrice tarantina ha intrapreso dopo l’incontro con il ritrattista ufficiale di San Giovanni Paolo II, il Maestro Giuseppe Afrune.

La cantautrice tarantina ha avuto la possibilità di proporre in suoi nuovi brani durante i Cenacoli di Preghiera promossi dalla Comunità itinerante Maria Madre della Divina Misericordia col patrocinio di diverse diocesi, che hanno fatto anche tappa a Roma nella Basilica di San Giovanni in Laterano e a San Giovanni Rotondo.

L’Ave Maria interpretata da Dajana segue un principio nuovo per l’artista tarantina, cioè quello di donare la propria voce e farsi strumento per l’incontro con il Signore.