Mentre continua il trionfale tour dei Måneskin attualmente in Italia (qui le date) Nei giorni scorsi Damiano David ha rilasciato un’intervista a Cachemire è il podcast “morbidissimo”, tra i più seguiti in Italia, prodotto da Tamago di Edoardo Ferrario e Luca Ravenna, che esplora con ironia vari temi di attualità.
Damiano parte definendosi “il musicista italiano più famoso del mondo“. Del resto il successo della band, a partire dalla vittoria all’Eurovision nel 2021 non si discute. “Al netto dei calciatori e di qualche personaggio della moda” sottolinea l’artista.
Proprio sull’esperienza all’Eurovision, si dice pentito di aver dichiarato di non avere fatto uso di droghe in diretta: “Dovevamo lasciare il fascino del non detto. Ma come hanno potuto pensare che avessi pippato in eurovisione?”
Durante la puntata, che potete ascoltare qui o vedere qui, si è parlato del periodo scolastico e di come i suoi insegnanti non vedessero di buon occhio la partecipazione a X Factor.
Damiano David ha anche svelato di aver provato disagio quando con i Måneskin ha dovuto aprire il concerto di mostri sacri quali i Rolling Stones a Las Vegas: “Il fandom della band sono esattamente le persone che sotto i nostri post scrivono ‘Non sarete mai i Rolling Stones!”.
Meglio è andata nell’incontro con Chris Martin. Il frontman dei Coldplay gli mise a totale disposizione la sua tenuta di Malibu con spiaggia privata: “Ci siamo visti 2 volte, io non gli presterei manco la Smart”.
Nel corso della chiacchierata si è parlato anche del grande amore per la Roma, un amore così grande che per una finale della sua squadra del cuore sposterebbe anche un concerto: “Non mi è mai capitato ma lo farei anche se fossimo a Wembley. Mi piace lo stadio perché non conta chi sei, allo stadio nessuno mi chiede nulla, siamo lì per la Roma“.
Momento divertente quando l’artista ha imitato il Ministro delle infrastrutture e dei trasporti Matteo Salvini: “Questi ragazzi italiani, belli, non si drogano, purtroppo hanno tatuaggi però sono italiani all’estero!”. E ammette: “Speravo di non finirci sulla bacheca di Salvini”.