9 Ottobre 2024
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9 Ottobre 2024

Dardust si trasforma in un pittore impressionista e presenta il nuovo album “Urban Impressionism”

Il pianista torna così a sfidare le convenzioni della musica neoclassica / contemporanea, abbattendo i confini tra le arti e unendo musica e architettura

Dardust Urban Impressionism
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In uscita venerdì 8 novembre per Artist First e Sony Masterworks, Urban Impressionism è il nuovo progetto discografico di Dardust: un lavoro al pianoforte in cui il pianista, produttore e compositore esplora nuove combinazioni di suoni e contrasti per aumentarne la vividezza.

Ad anticiparlo i brani Mon Coeur, Béton Brut, Impression, Skyline, Italian Rêverie, Danse (en plein air) e Nocturne of You, tutti accompagnati da video musicali girati a Parigi in luoghi brutalisti (da Les Arènes de Picasso a Viaduc de Montigny), in modo da tradurre in immagini sia il contrasto che la fusione tra la geometria dei luoghi e la musica.

DARDUST, URBAN IMPRESSIONISM

Dopo l’asse geografico Berlino – Reykjavík – Londra, che ha attraversato i primi tre dischi (7, Birth e S.A.D Storm and Drugs) per poi approdare a Duality (2022), album ispirato al Giappone in bilico tra ragione e sentimento, tra musica strumentale da camera ed elettronica da club, Urban Impressionism rappresenta una vera e propria sintesi, capace di ricomporre le dicotomie.

Dardust torna così a sfidare le convenzioni della musica neoclassica / contemporanea, abbattendo i confini tra le arti e unendo musica e architettura, ma questa volta lo fa partendo da nuove fonti d’ispirazioni.

Ed ecco che, da una parte troviamo le geometrie architettoniche delle periferie urbane (dal brutalismo al post-modernismo), che in musica si traducono in espressioni genuine, forgiate senza il ricordo ad abbellimenti o artifici produttivi, mentre dall’altro le rapide pennellate dell’impressionismo pittorico si riflettono nell’approccio alla composizione.

Un approccio fortemente influenzato dai viaggi e dai suoni delle periferie, che trasforma in qualche modo Dardust in un impressionista, capace di dipingere scene di vita moderna all’aperta, rappresentando la realtà in modo soggettivo ed enfatizzando la percezione personale e immediata, piuttosto che la precisione dei dettagli.

“Tutto è nato da un’analisi delle strutture compositive di Brian Eno, Debussy e Steve Reich. Da lì ho trovato un mio linguaggio ‘minimale’, in cui il pianoforte continua a ricoprire un ruolo centrale. Ho cercato di realizzare un album dalle atmosfere urbane e oniriche, attraversato dai suoni analogici dei sintetizzatori Moog One, Juno 66 e Take5, dalle ripetizioni del Godfather e dai campionamenti registrati negli spazi urbani di Parigi, New York e Londra.

Mi piaceva l’idea di andare a colorare il bianco e nero delle nostre zone emotive come un pittore impressionista. Le periferie che si vestono di nuovi colori non sono altro che ‘i non-luoghi‘ della nostra sfaccettata sfera emotiva: i nostri traumi, le nostre ferite. Vulnerabilità che vanno percorse e indagate senza paura, per acquisire una rinnovata luminosità e plasmare una versione migliore di noi stessi”.

URBAN IMPRESSIONISM – EU TOUR 2025: le date

  • 18 marzo – Barcellona @ Sala Paral-Lel 62
  • 21 marzo – Madrid @ San Pol
  • 22 marzo – Lisbona @ Teatro Capitolio
  • 29 marzo – Parigi @ L’Archipel
  • 31 marzo – Bruxelles @ Bozar
  • 1 aprile – Amburgo @ Nachtasyl
  • 2 aprile – Berlino @ Colosseum
  • 3 aprile – Praga @ Conservatoire Hall
  • 8 aprile – Londra @ Hoxton Hall

Foto di copertina di Emilio Tini