Davide Petrella, stimato cantautore con il nome d’arte di Tropico, ma anche autore e co-autore di tante hit per molti artisti italiani, tra le ultime Cenere di Lazza e Due vite di Marco Mengoni, nella giornata del 20 marzo si è lasciato andare ad un lungo sfogo sul rispetto da parte degli addetti ai lavori nei confronti di chi come lui scrive canzoni anche per altri.
“Per la millesima volta…
Uagliu, i TAG sui social sono i nuovi CREDITS.
ARTISTI, PRODUCER, RAPPER, INTERPRETI ecc ecc
Quando uscita un brano nuovo, o fate dischi d’oro o di platino con un brano a cui ho lavorato…
DOVETE METTERE LO SFACCIMMA DEL TAG,”
Sono queste le prime parole postate da Davide Petrella nelle sue storie su Instagram. Un concetto chiaro, rivolto agli artisti, ma non solo. Il lavoro altrui, quello degli autori, compositori e co-autori di canzoni, va riconosciuto.
Un discorso che sembrerebbe logico e che è ancor più lecito oggi nell’epoca della musica digitale dove non c’è più il booklet dei CD dove, tra testi e ringraziamenti, erano elencati e scritti tutti i nomi che hanno collaborato ad un brano. Davide continua così:
“Ma che mondo alla rovescia…. non riesco proprio a capire… stesso discorso vale per i discografici, manager, editori, management, collaboratori….
È un concetto molto semplice, c’arriva anche un bambino.
Senza offesa per nessuno dando per scontata la buona fede di tutti… e salvando pure la pace di chi invece è attento a queste cose…
A ME NON NE VIENE IN TASCA NULLA ad essere taggato su Instagram, alla gente non frega nulla di chi scrive le canzoni… non aumentano i miei follower e non prendo più lavori di certo per un tag…
È solo una questione di rispetto e di NON FARMI GIRARE I CO***ONI… io non sono gli altri.
La musica gira e le canzoni girano…
le canzoni forti al prossimo giro potrebbero finire su un altro cavallo. Se il rispetto e l’educazione sono concetti così complicati…”
Sono parole che ad alcuni possono suonare un po’ dure ma, è noto, Davide Petrella ha il suo carattere, per alcuni magari spigoloso, ma di certo non è uno che le manda a dire e da tanti è apprezzato anche per questo.
Inoltre il problema di cui sopra esiste, eccome. Sentiamo spesso artisti in televisione parlare usando le parole “ho scritto…” quando spesso il brano è co-scritto (nel migliore dei casi). Noi stessi su All Music Italia ci siamo trovati più volte a inviare mail ad uffici stampa e casa discografica per ottenere i nomi degli autori di un brano in quanto non sempre specificati e, per noi, lo diciamo sempre, sono una priorità.
In fondo esiste un semplice concetto, il lavoro di tutti va rispettato, tutelato e riconosciuto. Queste le parole conclusive del cantautore:
“Fate un po’ come caxxo vi pare, ne vedo passare tanta di gente…
Il rispetto dovrebbero insegnarvelo in strada, il problema è che pochi sanno cosa vuol dire stare in strada…
La musica gira per tutti, gira per me e gira per voi. Può girare di merda e può girare alla grande. Poi alla fine ci si incontra tutti in strada. Io in strada ci sto da una vita, ci sto da Dio…
Detto ciò non ce l’ho con nessuno in particolare uagliu capiamoci…
Io mi diverto lo stesso, a me a musica me fa murì sempre da sempre. E questo non può mai cambiare.
La buona fede la do per scontata, è proprio una questione di attenzione che andrebbe sviluppata da tutti gli addetti ai lavori. Perché la musica gira per tutti. Ma proprio tutti tutti.”