Davide Petrella, autore di alcune delle canzoni di maggior successo degli ultimi anni, ha letteralmente trionfato ai SIAE Music Awards, i premi organizzati dalla SIAE (Società Italiana Autori ed Editori), ottenendo ben quattro riconoscimenti. Tuttavia, l’artista, noto per la sua schiettezza e coerenza, non ha risparmiato critiche all’organizzazione, accusandola di aver realizzato una manifestazione troppo orientata verso l’industria discografica, con maggiore attenzione agli artisti rispetto ad autori, produttori ed editori.
“Ieri ai Siae Awards è andata bene direi, ho vinto diversi premi. Grazie di cuore al mio team (Universal Music Publishing, Klaus Bonoldi e Lucrezia Savino). A tutti i produttori, manager, musicisti e artisti coinvolti nelle canzoni, con cui è un vero piacere collaborare. È sempre incredibile per me trovare nuove canzoni insieme.“
Con queste parole Davide Petrella ha accompagnato la foto che mostra i quattro premi vinti: Miglior canzone Radio per Italodisco dei The Kolors, Miglior canzone streaming per Cenere di Lazza, Miglior canzone social e Miglior canzone Locali da ballo con musica live per Due vite di Marco Mengoni.
Con un bottino di tale portata, probabilmente chiunque altro si sarebbe limitato a ringraziare e portare a casa i premi. Petrella, invece, è noto per esprimere sempre il proprio pensiero, soprattutto quando si tratta della sua categoria, quella degli autori (anche se va ricordato che Davide ha un percorso parallelo come cantautore con il nome Tropico). Questo atteggiamento può piacere o meno, ma, in un’epoca in cui molti preferiscono tacere per non compromettere rapporti e opportunità, rappresenta senza dubbio una qualità preziosa.
Queste le sue parole:
“C’è una cosa che proprio non ho capito: ma dalla parte di chi state?” ha scritto l’artista taggando la SIAE e citando il loro motto, “Dalla parte di chi crea”. “Perché un premio organizzato per date un riconoscimento a chi scrive e lavora le canzoni, gli autori, ai produttori, agli editori ecc. si comporta come un awards commerciale qualunque? Se diventa un awards per premiare gli artisti ce ne sono già mille.
C’è UNA SCENA di autori, produttori, musicisti, che negli ultimi anni STA FACENDO LA DIFFERENZA NELLA MUSICA ITALIANA, per la discografia, per i concerti, per l’editoria… una scena di cui si sa poco e niente.
Nessuna di queste figure ha avuto degli spazi dedicati, DA SOLI, per poter parlare e raccontare un po’ il vero processo che c’è dalla parte di chi crea.
Se queste figure non hanno la giusta attenzione da parte di un awards del genere, vuol dire che anche in questo contesto qui non si sta capendo chi è UNO DEI VERI TRAIN, delle vere scintille in questi anni di musica. Vuol dire non conoscere come funzionano cose molto importanti, DALLA PARTE DI CHI CREA.“
Tanti gli artisti ospiti durante la serata che, probabilmente, hanno finito per attirare alcuni addetti ai lavoro ma hanno finito involontariamente per togliere spazio agli autori…
“Per me è un vero piacere, ritirare un premio insieme agli artisti, sono tutti fratelli e sorelle, ma ci sono già mille occasioni per gli artisti di ritirare premi. Non serve un altro awards.
Un awards della SIAE ha senso solo se si mettono in luce ANCHE tutte quelle figure che di solito non vengono interpellate o messe in luce negli awards più “commerciali” che vediamo in tv da anni.
NON C’ERA NESSUNA CATEGORIA E NESSUN MOMENTO della premiazione che mettesse in luce davvero gli autori o i produttori ecc. dando la possibilità di momenti dedicati, DALLA PARTE DI CHI CREA.
L’anno prossimo, ad esempio, inserite dei PREMI TIPO: Migliore autore dell’anno, migliore produttore dell’anno lato streaming, radio e video. Boh migliore editore dell’anno, miglior giovane dell’anno… Categorie per generi rap, pop ecc. fate un po’ voi. Ma se diventa un altro premio commerciale, per gli artisti, o per gli interpreti, NON CI INVITATE PROPRIO.
Detto ciò, questo è un awards nato da poco, spero che si aggiusti il tiro in corso d’opera. Mi sembra che in questi ultimi anni la SIAE possa essere come mai prima d’ora, ricettiva e attenta a cambiare vecchie dinamiche da vecchio conio, che per anni l’hanno resa un’entità fumosa e ambigua agli occhi di chi fa musica.
Altrimenti i soldi che servono per organizzare eventi del genere destinateli a sostenere progetti di autori, produttori, artisti di talento che non hanno le possibilità economiche di iniziare a comprare strumentazione o di pubblicare e promuovere la propria musica.
Pace e amore per tutti. Il confronto è sempre una grande cosa. Viva la musica.“
Pienamente d’accordo con Davide Petrella anche un altro giovane autore che è già un hitmaker, parliamo di Alessandro La Cava, artista che vanta brani di successo scritti per Rkomi, Sangiovanni, Angelina Mango e Fedez, tra i tanti. Queste le sue parole:
“Ieri sono stato anche io ai SIAE MUSIC AWARDS. Torno a casa con un pensiero sulla serata. Ci dormo su, mi sveglio e leggo le parole di Davide Petrella, che nonostante abbia dovuto comprare una valigia apposta per i premi e potrebbe ritenersi già appagato, dimostra comunque di voler migliorare le cose attraverso un pensiero che condivido appieno.
Mi auguro che tutto questo porti a un cambiamento positivo: un movimento che cresce, si evolve, viene coccolato e stimolato a superare i propri limiti. Buona musica a tutti.“
Ora non resta che attendere il prossimo anno, con la terza edizione dei SIAE MUSIC AWARDS, per scoprire se la SIAE terrà conto dell’opinione di due tra gli autori di punta della musica italiana. Potrebbe scegliere di realizzare un evento non solo ricco di grandi nomi da cartellone, ma capace di mettere realmente in luce e valorizzare chi è fondamentale per il successo degli artisti e delle canzoni: autori, produttori ed editori. Ovvero, le figure che la SIAE è chiamata a tutelare in primis.