Ditonellapiaga, “Fossi come te”: significato del testo del nuovo singolo
Dopo il coloratissimo e camaleontico affresco del primo album, la frenesia punk del suo brano di maggior successo e la disco funk al gusto di salsedine del suo singolo più recente, Margherita Carducci – in arte Ditonellapiaga – mostra ora il suo volto più intimo e personale con “Fossi come te“, il nuovo singolo in uscita per BMG Italy venerdì 20 ottobre.
Primo estratto del secondo album di prossima uscita, “Fossi come te” è un brano pop e si caratterizza per la presenza costante di un dialogo tra le chitarre acustiche e la voce inconfondibile di Ditonellapiaga, che inizia quasi sussurrando per poi spiccare il volo.
DITONELLAPIAGA, “FOSSI COME TE”: significato DEL BRANO
Nel brano, delicato e trasognato, Ditonellapiaga parla di se stessa – questa volta senza maschere – ed esprime il bisogno di condividere un’intimità, le proprie emozioni e le proprie insicurezze, così come quello stupore della giovinezza che implica il rimettersi continuamente in gioco per capirsi meglio.
“È un brano che racconta la bellezza della fragilità e il coraggio di mostrarsi disarmati. Nell’essenzialità di una voce e una chitarra ho riscoperto la potenza della delicatezza e la capacità che hanno le canzoni di dipingere un ritratto perfetto dei cambiamenti, ancor prima di averne davvero preso coscienza. È difficile accettare di stare crescendo, ma in fin dei conti è sorprendentemente bellissimo”.
DITONELLAPIAGA, “FOSSI COME TE”: TESTO DEL BRANO
Io che non ho niente da chiedere
Niente da perdere contro di te
Io che non ho carte da scegliere
Ho un po’ paura di non sapermi arrendere con te
E no non ho più vetri da rompere
E imparo ad essere fragile ma è difficile per me
E anche se no non sono in grado di correre, di spingere
Tu ad attendere sei bravo più di me
A non chiedere di più
Fossi come te saprei dare il meglio
Fossi come te ti chiederei un ballo
E prendimi stringimi
Fossi come te ti direi che è bello
Togliere le reti prima di ogni salto
E smettere di credere
Che non esiste il lieto fine
Io che non ho righe da rompere
Non cerco porte da sbattere contro di te
Io che non ho treni da prendere
E sto imparando che camminare è semplice con te
E mai avrei creduto che perdere
Fosse la chiave per vincere ed è difficile per me
Ripetimi che no non c’è nessuno da battere, da sconfiggere
Tu ad arrenderti sei bravo più di me
A non chiedere di più
Fossi come te saprei dare il meglio
Fossi come te ti chiederei un ballo
E prendimi stringimi
Fossi come te ti direi che è bello
Togliere le reti prima di ogni salto
E smettere di credere
Che non esiste il lieto fine
Fossi come me riprovare
Fossi come me sarebbe uno sbaglio
Crescere è inutile
Ma forse io e te siamo più furbi del futuro
Lo manderemo anche a fanculo soltanto per
Un banale lieto fine
Io che non ho niente da perdere ora che ho te
Foto di copertina di Irene Montini