Lo abbiamo conosciuto principalmente come erede del compianto Andrea Parodi. Beppe Dettori ha portato avanti il progetto Tazenda in qualità di voce principale dal 2006 al 2012, quando l’avventura con i colleghi Gino Marielli e Gigi Camedda si è conclusa non senza polemiche.
Ora il cantante dalla caratteristica lunga chioma bianca riparte da un progetto con la Sardegna nel cuore: ABBA (acqua in sardo) nasce infatti a un anno dal disastro ambientale che ha flagellato l’Isola e che ha molto colpito il cantante.
La canzone si apre con un messaggio proprio diretto all’elemento naturale che può portare gioia quanto dolore: “Abba chi ses mama de armonia torras a sa delicatesa tua” ovvero “acqua che sei madre di armonia ritorna alla tua delicatezza“. Con il contributo del flicorno di Paolo Fresu e dell’apporto vocale dei Tenores di Bitti, il brano vuole far riflettere su una situazione di degrado a cui bisogna necessariamente far fronte per frenare il dissesto e la distruzione, conseguenze di ciò che è accaduto solo pochi mesi fa in Sardegna.
Dalla funesta vicenda legata a Bitti, piccolo paese di 5.000 abitanti in provincia di Nuoro, che ha visto la morte di uno dei suoi cittadini, Giovanni Farre, conosciuto come John Farris, animo artistico con forte predilezione per la musica, prende ispirazione Beppe Dettori.
Il sogno della cittadinanza, storicamente dedita alla preservazione delle antiche tradizioni, era la nascita di un museo multimediale del canto a tenore, messo a bilancio con 600.000 euro a disposizione, poi necessariamente dedicati all’emergenza alluvione.
Dettori riparte da qui e con il plauso del sindaco di Bitti Giuseppe Ciccolini, lancia il progetto atto ad aiutare con l’arte, dedicando una produzione artistica per far rivivere la tradizione e contribuire economicamente alla realizzazione del museo.
Ecco quanto afferma il cantante: “Credo in questo progetto e nel suo “naturale” sviluppo, con la “visione” determinata della nostra identità e tutela dell’immenso patrimonio storico-sociale-linguistico“.
Ad accompagnare il brano un video, per la regia di Andrea Scano con la collaborazione di Sexy Manka per la scrittura, Alberto Calvisi e Valentina Calvisi per le riprese e Marco Petrucci per la correzione colore.
L’idea di coinvolgere dei bambini che costruiscono una casa di frasche, vuole comunicare lo spirito che la canzone augura alle popolazioni colpite dal dramma, quello della fenice che rinasce dalle proprie ceneri, con lo spirito di unità e collaborazione che la popolazione sarda ha dimostrato.
I piccoli attori coinvolti tra l’altro fanno parte dell’associazione scout CNGEI di Porto Torres a richiamare anche all’impagabile supporto degli enti di volontariato che sono intervenuti nelle zone colpite.
Per finire l’acqua, titolo della canzone e causa della tragedia, è stata volontariamente rappresentata come fonte di vita, di freschezza e naturalità, come si accenna nel testo.