Drojette Sbadato testo e significato del nuovo singolo di Edoardo Donnamaria, volto noto a molti per la partecipazione a programmi televisivi e per la conduzione alla radio, che con il nome d’arte di Drojette porta avanti un percorso da cantautore ottenendo risultati più che buoni.
Dopo 5 singoli pubblicati da indipendente Edoardo si è affiancato ad un nuovo team di lavoro capitanato da Greta Amato e il singolo piccolo sole, fuori per Ghandi Dischi con distribuzione ADA Music Italy, è stato il primo singolo di questo percorso.
Ora dopo come il mare e sola, quest’ultimo brano che ha superato il milione di stream su Spotify senza l’aiuto delle playlist editoriali, Drojette torna con il suo Producer di fiducia, Swann, con Sbadato.
Drojette tra l’altro è reduce dal debutto nelle fila della Nazionale Italiana Cantanti.
Drojette Sbadato significato del brano
Fuori da venerdì 7 giugno per Ghandi Dischi / ADA Music Italy Sbadato viene presentato con il claim “la storia di un amore finito senza nemmeno potersi rendere conto di ciò che si è perso“-
Sbadato racconta la fine di una storia d’amore, che sfuma in un momento in cui si è troppo distratti per comprendere appieno il valore di ciò che si è perso. Dopo aver rimosso le tracce di un passato ormai svanito, ci si trova di fronte alla necessità di ricominciare da capo, trovando la forza di rialzarsi ma allo stesso tempo concedendosi il tempo necessario per farlo.
Una canzone che racconta un amore che finisce quando sei troppo giovane per capire ciò che stai perdendo nel momento in cui lo perdi. Sei sbadato, svogliato e troppo pigro per combattere, e dopo qualche mese ti ritrovi a riflettere su ciò che avresti potuto avere, guardando le foto sul tuo telefono. Cancelli le foto e i video e provi ad andare avanti.
Se non hai lottato per tenere una donna che ti amava, devi lottare per rialzarti.
Il brano è stato scritto testo e musica da Edoardo Donnamaria aiutato nella musica da Italo Leonardo Rangel Espino.
Drojette sbadato testo
Ora mi chiedo che ciò
Me lo chiedo da un po’
Se mi guardo allo specchio
E da un po’ che ci penso
Non trovo risposte però
Tu non ti preoccupare
È presto per chiamare
Resto un po’ sul divano
Perché ho collassato
Non risponderò al cellulare
Ho visto il tuo sorriso
E quando ci ripenso
Vedo gli sguardi incrociarsi
In quel parco lontano dagli altri
E vorrei sbattere la testa
Contro il muro di rimpianti che
Mi lascia battere ormai senza te
E si cresce anche così
Almeno pare
Ma se vuoi più tardi lo sai mi puoi richiamare
Ed ho pensato lascia stare
Di sti tempi perdo tempo solo a litigare
E se ti cerco quando guardo il mare
Cosa troverò
Al massimo un tramonto
Ora mi chiedo che ciò
Me lo chiedo da un po’
Se mi guardo allo specchio
E da un po’ che ci penso
Non trovo risposte però
Tu non ti preoccupare
È presto per chiamare
Resto un po’ sul divano
Perché ho collassato
Non risponderò al cellulare
E anche stasera resto qui
Che arriverà di nuovo un altro lunedì
Pensa che vita di merda
Inizia sempre nello stesso modo
Da quando ti ho persa ed era un giorno come un’altro
Niente di strano
Se non fosse che da allora non mi hai più cerco
E di sicuro si, dei due ero quello sbadato
E sto telefono del cazzo me l’ha appena ricordato
È arrivato il momento di cancellare
Quelle memorie che il cervello non vuol ricordare
E se di certo ora non sei più mai
Mi volta le spalle pure la tecnologia
E se ti cerco quando guardo il mare
Cosa troverò
Al massimo un tramonto
E se ti penso quando suona il temporale
Che farò
Quando lo so te lo racconto
Ora mi chiedo che ciò
Me lo chiedo da un po’
Se mi guardo allo specchio
E da un po’ che ci penso
Non trovo risposte però
Tu non ti preoccupare
È presto per chiamare
Resto un po’ sul divano
Perché ho collassato
Non risponderò al cellulare