Emis Killa non suonerà a capodanno a Ladispoli, è ufficiale, e la decisione è arrivata dopo le polemiche scoppiate tramite i social nei commenti al post che annunciava lui e Guè come main artist di San Silvestro.
Le proteste di alcuni cittadini che hanno puntato il dito contro il testo di alcune canzoni del rapper, giudicate incitazione alla violenza di genere, hanno spinto il sindaco della città a fare un passo indietro.
In una prima fase, comunque post shitstorm, Alessandro Grande (sindaco di Ladispoli) aveva assicurato che non sarebbero state cantante da Emis Killa le canzoni incriminate dai cittadini.
Nonostante questa rassicurazione, però, le lamentele hanno continuato a susseguirsi per ore e ore fino a quando non è stata presa la decisione più dura:
“Abbiamo deciso, di comune accordo con tutti i soggetti coinvolti, al fine di ristabilire un clima di serenità, di annullare l’esibizione in programma la sera del 31 dicembre.
Noi volevamo solo regalare ai nostri giovani la possibilità di assistere gratuitamente, in un clima di festa, ad un grande evento nella propria città”.
Queste le parole del Primo Cittadino a cui sono seguite quelle proprio di Emis Killa.
emis killa si difende dalle accuse
Le dichiarazioni di Emis Killa arrivate subito dopo la decisione hanno fatto ulteriormente discutere:
“Come mi sento? Sconcertato. Né triste né arrabbiato. Quello che è successo a me è successo anche ad altri miei colleghi”
Subito dopo elenca una serie di punti in cui tenta di spiegare il perché questo ban pubblico, in realtà, è un boomerang e lo specifica perché a essere stata incriminata è una sua canzone in particolare, 3 Messaggi In Segreteria:
“Se davvero pensate che quel testo era un problema, davvero pensate che la soluzione sia metterci una lente d’ingrandimento sopra?
Nel rap esiste una cosa chiamata storytelling. Significa rappresentare una storia in rima, bella o brutta che sia.
Per farvi un’idea di me a riguardo piuttosto dovreste parlare con le donne che fanno parte della mia vita, dalla mia famiglia alle amiche.
Potete cancellare tutti i concerti che volete, bannare i rapper dalle radio, indignarvi in gruppo sui social, non cambierete così la realtà che gente come me ha il coraggio di raccontare, anche quando mi torna indietro nel peggiore dei modi”.
la polemica per questa canzone dura da 7 anni
Ai tempi dell’uscita del brano, nel 2016, scoppiare le stesse identiche polemiche ma fu proprio Emis Killa a spiegare il sottotesto di 3 Messaggi in Segreteria:
“In questa canzone racconto di un ragazzo che perde la testa per la ex fidanzata e decide di ammazzarla. Lo racconto dal punto di vista, malato, di chi ammazza. È il mio modo per sensibilizzare e denunciare il femminicidio”.
In un periodo delicato come quello che stiamo vivendo e dove le sensibilità sono ancora più forti di prima, a ragione, probabilmente gli abitanti di Ladispoli non erano pronti per accettare la presenza di Killa nella loro città.