Il rapper Emis Killa non ci sta e, in un lungo post sulla sua pagina ufficiale Facebook, prende posizione contro una delle ultime dichiarazioni del segretario federale della Lega Nord, Matteo Salvini, senza ombra di dubbio uno dei personaggi più chiacchierati in Italia al momento e spesso nell’occhio del ciclone. (Vedi la recente polemica col calciatore Mario Balotelli)
Vi raccontiamo quanto è successo. Giovedì scorso, 5 marzo, Matteo Salvini aveva così commentato, sul suddetto social network, un recente episodio di vandalismo urbano nella Repubblica di Singapore:
«Due giovani GRAFFITARI sono stati beccati a imbrattare un treno a Singapore: sono stati condannati a 9 mesi di galera e 3 frustate.
Secondo me non lo rifaranno più…
Che ne dite?»
Come potete notare, il tono del post è piuttosto sarcastico e non dev’essere piaciuto affatto all’artista di Mercurio e L’erba cattiva, il quale è intervenuto a sua volta con una lunga considerazione in risposta al segretario della Lega.
Tanto per iniziare, Emis ha inteso precisare di essersi esposto in prima persona senza alcuna motivazione politica.
«Prima che qualcuno mi attacchi, o pensi io stia prendendo una qualsiasi posizione politica, vi chiedo di leggere con calma e contare fino a dieci prima di dire la vostra, come io ho contato fino a dieci (a dir la verità fino a diecimila) prima di dire la mia.
Ieri un amico mi manda questo screenshot (si riferisce, appunto, a quello che immortala il post di Salvini Ndr), li per li non gli do peso, entrambi abbiamo fatto parte del mondo dei graffiti e quindi la cosa ci riguarda un po nello specifico, ma nonostante questo quasi ci ridiamo su. Se avessi avuto 16 anni avrei sicuramente reagito di impulso senza nemmeno mettere in discussione la mia posizione, mi sarei sentito nella ragione e avrei pensato che chiunque non la pensasse come me avesse torto, o la mentalità chiusa. Ma oggi ne ho 25, lavoro, pago una marea di tasse e quindi posso affrontare l’argomento in maniera diversa, e osservare la cosa da un punto di vista più maturo.»
Successivamente, è passato ad argomentare il focus della questione, mettendo in luce che il nostro Paese avrebbe problemi più gravi e urgenti da risolvere, prima che pensare ai danni causati dall’arte di strada e dalle bombolette spray.
«Premettendo che come ho già affermato provengo dal mondo dei graffiti, che mi piacciono in ogni loro forma, dalle tag ai pezzi sui vagoni, treni, metro, ecc. Capisco che a qualcuno possano fare schifo. Capisco anche che qualcuno dica “io non voglio pagare altre tasse per rimediare ai danni fatti da questi vandali” e il discorso non fa una piega, ma il punto è un altro. Come si fa a dare tutto sto peso a un giovane con una bomboletta in mano quando abbiamo problemi enormi? Ma poi nel 2015 possiamo ancora sentir parlare di frustate? Ma dai, io penso che per un atto cosi’ ingenuo una multa salata possa bastare, e sono sicuro del fatto che dopo aver preso due sberle educative dal padre (che quasi sicuramente sarà colui che rimediera’ ai danni del figlio) quest’ultimo non lo farà più ugualmente, anche senza una punizione medioevale. Il signor Salvini in quanto politico dovrebbe essere moralmente impeccabile, perchè è un rappresentante dello stato Italiano, e quindi dovrebbe far filtrare disciplina da tutti i pori, valori ferrei e sani ideali, e a volte li ha anche, perche’ alcune delle cose che gli ho sentito dire le condivido, ma non capisco come si possa passare da questioni serie come la delinquenza, l’immigrazione, l’isis e la situazione economica, alle battute su Muntari e i graffitari frustati.»
Ha poi aggiunto:
«Molti di voi a questo punto cominceranno a dirmi “allora pagali tu i danni se ti piacciono tanto” e non vi biasimo, infatti lo faccio, come ho già scritto poco fa pago una valanga di tasse, ma sono consapevole del fatto che questo regime fiscale da impiccagione immediata non è causato dai graffittari, ma dal marciume ben più concreto di questo paese (mafia, evasori fiscali, politici furbi ecc).
Non sono un buonista qualunque ne tantomeno politicamente orientato da qualche parte, la politica non ha alcun ruolo nelle mie parole, qui si parla solo buonsenso. Voi potete anche essere eccessivi nelle decisioni e le reazioni, ma chi rappresenta lo stato NO, se no è la fine, diventeremmo uno zoo a cielo aperto. Al bar sotto casa posso anche sentire parlare di frustate, giustizia personale e pena di morte, ma in politica no, non voglio nemmeno pensarci. Siamo nel 2015 diamoci una svegliata tutti, pensiamo alle cose serie, ci sono medici non qualificati negli ospedali, balordi in divisa nelle volanti, assassini a piede libero e ladri al governo, questi sono problemi, non un gruppo di giovani che imbrattano i muri.»
Infine, Emis Killa ha lanciato un monito rivolto a quanti si son trovati d’accordo con Salvini e con le suddette frustate, di cui si sarebbero resi meritevoli i giovani artisti di strada.
«Mi risparmio la pappardella sull’arte del writing perchè molti di voi non la capirebbero (o non la condividerebbero semplicemente) e avevo promesso che mi sarei posto in maniera neutrale, ma quando dite “hanno fatto bene io gliene avrei date 10 di frustate” pensate se uno di quei giovani fosse vostro figlio, e se questa punizione la trovereste ancora una giusta misura per l’azione commessa.»
È possibile che il politico non risponda affatto alle considerazioni del rapper, oppure che, al contrario, il botta e risposta tra i due sia destinato a prolungarsi nelle prossime ore. In tutti i modi, vi terremo informati; intanto vi mostriamo una foto in cui è proprio Killa protagonista, con alle sue spalle una grande murales: lo scatto risale a quando il cantautore si dilettava coi graffiti ed è stato lui stesso a divulgarlo!