Emis Killa, oltre che per il suo talento musicale, si è sempre distinto per essere un ragazzo senza troppi peli sulla lingua, soprattutto per quel che riguarda il rapporto con i suoi fan.
Indimenticabile fu, per esempio, quando per segno di “protesta” l’estate scorsa si rasò a zero i capelli. Una provocazione contro l’atteggiamento di parte del suo pubblico femminile, troppo spesso intento a riempire le bacheche dei suoi social network di complimenti sul suo aspetto fisico, piuttosto che di elogi o critiche al suo operato musicale.
Sicuramente quello fu un atto di insofferenza molto significativo e, allo stesso tempo, intelligente. Infatti noi di All Music Italia decidemmo di parlarne (trovate qui l’articolo) proprio per quello che rappresentava nella sostanza.
Ora Emiliano è tornato a condividere una profonda riflessione tramite la sua pagina Facebook, una riflessione che questa volta riguarda il modo di vivere la musica.
Ecco quello che Emis ha scritto sulla sua pagina:
“Rimpiango i tempi che io purtroppo ho potuto intravedere appena, e vivere, forse di riflesso, all’inizio della mia gavetta. I tempi in cui la musica era semplicemente musica, e venivi amato, supportato o distrutto in base ai tuoi dischi, senza tutto questo caos multimediale attorno agli artisti. Nel 2015 io stesso a volte sono costretto a stare in equilibrio, cavalcando un’ onda che spesso, poco mi rappresenta nell’animo, fatta di immagine, strategie, marketing..tutte cose con cui ormai noi artisti siamo costretti a convivere per vivere di musica, perché la musica da sola non basta più. Spero in una regressione drastica, in cui il mondo della musica torni a essere quello che era, ma per farlo abbiamo bisogno di voi. Buon pomeriggio”.
Poche parole che arrivano dritte al punto: la musica vive un momento dove il contorno conta più dell’arte stessa. Nel suo discorso ammette tra le righe (ma non troppo) Io faccio parte di questo meccanismo, devo farne parte perché non ci sono vie secondarie realmente efficaci, ma questo non vuol dire che mi piaccia e rimpiango quando la musica era il centro di tutto.
Non c’è molto da capire in realtà. La riflessione di Killa è acuta e lucida ed è qualcosa che, in realtà, molti colleghi sicuramente condivideranno, anche se non tutti hanno il coraggio di “andare contro” parte del proprio pubblico ed esprimere opinioni così nette.
E infatti tra i commenti spunta qualcuno che sembra non aver capito il nocciolo della questione ed accusa il rapper di esser cambiato lui, che la sua musica non è più quella di una volta.
Ma, anche in questo caso, la risposta di Killa non si è fatta attendere e, tra i commenti, ha voluto specificare che un artista, così come ogni altra persona, cambia, cresce, si evolve… a volte questa evoluzione può anche lasciar scontento qualcuno, ma è un processo inevitabile nella vita. Ecco le parole esatte di Emis Killa:
“Non ci stiamo capendo. Tutti vi limitate al “torna a essere quello di una volta” ma qui il punto non è quello che sono, è quello che è diventato il mondo della musica. Mi riferisco al fatto che ormai reca più interesse una foto di me in piscina che un brano nuovo, che i commenti sono tutti uguali, che la maggior parte di voi guarda prima com’è vestito un artista e poi a quello che dice. Il punto non sono io, non torneró mai a essere quello di una volta, nessuno lo farà mai, nemmeno voi, non si puó, si cresce e assieme a noi tutto quello che ci portiamo dietro, lavoro compreso. Non si tratta di Emis Killa ma di chi sta sotto al palco, se avessi fatto uscire “ketamusic” nel 2015 il risultato sarebbe stato comunque questo, perchè ripeto, più che io, sono cambiati i tempi. Che poi tanti di voi siano emotivamente affezionati ai miei primi lavori è un altro discorso, anche io ho i miei brani guida, ma rifletteteci, voi non amate realmente quello che ero, amate quello che eravate voi, e ci tornate per un secondo tramite le mie canzoni che ascoltavate in quel periodo, è questo il meccanismo che frega tutti. In ogni caso, non posso cambiare le circostanze con le mie mani, e il mio contratto discografico non centra nulla, centra che pubblico questi stati impegnati e sotto mi scrivono “sei bellissimo”, ecco qual’e’ la piaga.“
Noi di All Music Italia condividiamo il pensiero di Emiliano. Purtroppo la musica ha preso una brutta piega e sicuramente il meccanismo puramente televisivo dei talent show da questo punto di vista non ha aiutato, ma anzi, ha accelerato questo processo.
Certo l’aspetto fisico ha sempre contato anche nel mondo della musica… Gianni Morandi era amato e idolatrato dalle donne da ragazzo, ma accanto a questa larga fetta di pubblico, ce ne era una altrettanto ampia che ascoltava musica al di là dell’aspetto fisico, dell’idolo teen del momento… ecco sarebbe bello un ritorno a quando la musica si acquistava perché ci trasmetteva emozioni o ideali; a quando ci faceva sognare… quel che è certo è che questa tendenza non riguarda solo noi pubblico italiano… basta guardare i gesti di fanatismo assolutamente folli compiuti nelle ultime settimane alla notizia che Zayn Malik ha abbandonato gli One Direction.
Ci sarà prima o poi un’inversione di rotta come si augura Emis Killa?