Emma Marrone Sbagliata ascendente Leone, il docufilm.
Fuori dal 29 novembre su Prime video di Amazon Sbagliata Ascendente Leone, docufilm dedicato ad Emma, con la regia di BENDO (Lorenzo Silvestri e Andrea Santaterra). In contemporanea sarà fuori anche il brano omonimo scritto dalla stessa Emma con Alessandro La Cava e Francesco “Katoo” Catitti, che si è anche occupato della produzione.
Sbagliata Ascendente Leone è prodotto da Lotus Production, una società Leone Film Group, scritto da Federico Giunta e BENDO.
Emma Marrone sbagliata ascendente Leone
Il 28 novembre la stampa è stata invitata a guardare in anteprima la pellicola nello storico cinema The Space di Milano, via Santa Radegonda (ex Cinema Odeon).
La pellicola inizia con il dietro le quinte del concerto all’Arena di Verona per i dieci anni di carriera, oggi 12, dell’artista. “Credo sia arrivato il momento di svelare qualcosa in più…” e da qui parte la narrazione.
Il concetto che il docufilm, a cui non è stata apportata nessuna censura, e duplice e, solo all’apparenza, quasi contraddittorio. Emmanuela Marrone, la persona, ed Emma, la cantante, sono la stessa persona, eppure al tempo stesso Emma è anche la corazza di questa donna, lo scudo che, sin dalla vittoria ad Amici, le ha permesso di superare critiche e l’odio immotivato di tanti leoni da tastiera.
Perché la Brown, come la chiamano i fan, è un “personaggio” divisivo. Non insegue a tutti i costi la voglia di piacere. Non si nasconde dietro inutili perbenismi e, se questo può servire a qualcuno per rialzarsi, mette in piazza la sua stessa vita.
E così nel film si alterna la sua sveglia della mattina sulle note di Pauline Croze alle scene in famiglia, nel Salento, dove il padre, colui da cui ha preso l’amore per l’arte, intona per la madre un brano di Lucio Dalla.
Ed è proprio al padre, Rosario, mancato poco tempo fa lasciando una ferita, una voragine ancora aperta nel petto di Emma, che è dedicato Sbagliata Ascendente Leone.
Emma racconta della sua musica con il gruppo dei Miur, scioltosi proprio nel momento del decollo, quando scoprì per la prima volta il suo brutto male. Racconta di come sia stata la madre a iscriverla ad Amici dicendole “Questa ultima possibilità nella vita te la devi dare…“. E da lì una serie di Slinding Doors, nella vita personale come nella carriera, ma mai nessuna porta è rimasta chiusa. Emma, cadendo, sudando, imparando dagli errori, ha sempre trovato il modo di aprirle, quelle porte. E non solo…
E siccome cantante e persona, come dicevamo, sono “una la Matrioska dell’altra” a seconda di chi va protetta in quel momento, sono due le parti del docufilm che hanno un forte impatto emotivo. Quella che mostra Emma Marrone nella sua vulnerabilità, tra ansia e panico dopo la fine di un concerto, e il racconto di quel male tornato per tre volte nella sua vita per portarle via entrambe le ovaie.
E c’è una frase pronunciata dalla Leonessa (che però si sente un Pinguino) che racchiude molto di lei: “La vita a volte è una serie di situazioni da accettare, ma accettare non vuol dire non reagire!“.
Un docufilm la cui visione rafforzerà la stima di chi da sempre l’apprezza e, molto probabilmente, con i suoi toni agrodolci, riuscirà anche a far ricredere qualche detrattore. Di sicuro una cosa non potrà mancare nei confronti di Emma Marrone da parte di chiunque sia capace di umanità ed empatia… il rispetto.
Foto di Nicole Verzaro
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