Ennio Morricone ha vinto il Golden Globe per la miglior colonna sonora, per le sue musiche nel film The Hateful Eight di Quentin Tarantino. Il regista stesso ha ritirato il premio al posto del compositore, non presente al momento a Los Angeles, ringraziando in italiano Morricone e la moglie.
Ma la vera news non è proprio questa, perché del premio si è già largamente parlato, piuttosto spostiamo l’attenzione su quanto scatenato dalle dichiarazioni rilasciate dal Maestro negli scorsi giorni, tramite un’accurata lettera aperta rilasciata al quotidiano Il Messaggero di Roma…
“Gli educatori usano metodi sbagliati. Esistono due metodi diversi tra loro, ma che sono i migliori per l’insegnamento della musica nella scuola che sono quello messo a punto da Carl Orff (compositore dei Carmina Burana) e quello di Boris Porena, che insegna ai giovani a creare la musica insieme”. Secondo Morricone, “gli insegnanti di musica dovrebbero prima fare dei corsi”, poi si scaglia contro la mancata riforma del sistema di insegnamento musicale scolastico. Servirebbero dieci anni per cambiare le cose, basandosi su due aspetti fondamentali: nuovo programma e nuovi insegnanti preparati, attraverso corsi di formazione, a svolgere quel programma”
Ennio Morricone è un’istituzione della musica italiana, se quindi uno come lui prende posizione contro l’insegnamento della musica nelle scuole, e lo fa riportando non solo la sua personale opinione ma il malcontento e disappunto generale diffusi tra i direttori d’orchestra, allora la questione si fa parecchio seria. Nel dettaglio, per Ennio lo scarso amore per la musica da parte dei giovani nascerebbe tanto dalle metodologie, quanto dall’uso del flauto come strumento principale di insegnamento. Ma non è tutto, il compositore pone poi l’accento sulle strutture scolastiche, attualmente assolutamente non idonee ad ospitare la crescita di una cultura dell’ascolto: “Bisognerebbe dare a tutte le scuole un impianto per ascoltare la musica e un corredo di una trentina di incisioni discografiche importanti, da fare ascoltare agli studenti come esempio degli argomenti teorici.”
E se fino a questo punto vi è sembrato diretto, incisivo e fermo sulla sua posizione, del tutto comprensibile e giustificata visto il calibro dell’artista che abbiamo davanti, Ennio Morricone lascia la chicca decisiva sul finale, andando giù pesante sull’Italia e invitando la stessa a copiare un’altra nazione europea: “In Germania ogni famiglia suona Bach con il flauto dolce e il pianoforte o addirittura il clavicembalo, cantando e leggendo gli spartiti. Quella è la vera nazione musicale, non l’Italia”.
Così ha deciso.