Non si può negarlo nella giornata di ieri l’attenzione sul Festival di Sanremo si è focalizzata sul caso Ermal Meta & Fabrizio Moro e i dubbi su una loro eventuale squalifica visto che il loro brano riprende un ritornello già usato in un altra canzone (non commercializzata) da uno dei suoi autori, Andrea Febo.
Dopo ore di silenzio Ermal Meta & Fabrizio Moro si sono espressi sulle loro pagine social (vedi qui) mentre Claudio Baglioni e la commissione Rai decideva di sospendere la loro esibizione fino ad oggi per andare a fondo alla questione.
Nel durante su Twitter si è mosso un vero e proprio plebiscito a favore dei due artisti e della loro Non mi avete fatto niente… per tutta la serata infatti l’Hashtag #IoStoConMetaMoro ha spopolato arrivando al terzo posto dei trend topic italiani per oltre 5 ore ed entrando in quelli mondiali.
Tra l’altro anche Ron ieri al Dopofestival ha difeso a spada tratta Ermal e Fabrizio.
Noi abbiamo deciso di chiedere un parere a qualcuno più competente di noi in materia, ovvero al Professor Fabio Dell’Aversana, avvocato laureato in giurisprudenza che da qualche anno ha creato l’associazione SIEDAS (Società Italiana Esperti di Diritto delle Arti dello Spettacolo).
SIEDAS è un’Associazione Nazionale senza scopo di lucro che intende difendere la dignità scientifica del diritto delle arti e dello spettacolo e diffondere la consapevolezza giuridica e manageriale dell’attività artistica. L’associazione è composta sia da esperti (giuristi, avvocati, consulenti, manager ecc.) sia da artisti e creativi (musicisti, fotografi, pittori, scultori, architetti, registi, attori, ballerini, perfomer, influencer, youtuber ecc.), cioè da tutti quei soggetti interessati a partecipare alle attività statutarie: convegni, seminari, master, corsi di formazione, pubblicazioni, concorsi, borse di studio ed eventi artistici e culturali.
Tra le attività statutarie rientrano anche i servizi di consulenza in ambito legale, fiscale e manageriale, offerti ai Soci ordinari da parte di tre distinti team di Soci esperti.
Ecco la nostra chiacchierata con il Professor Dell’Aversana sulla questione Ermal Meta & Fabrizio Moro…
Professor Dell’Aversana, mi può cortesemente presentare SIEDAS, la sua Associazione?
SIEDAS è un’associazione che raggruppa tanti esperti di diritto delle arti e dello spettacolo e quindi anche di diritto di autore. E’ un’associazione nazionale e io ne sono Presidente e Fondatore e raggruppa giuristi, non giuristi, artisti ed esponenti nel mondo delle arti e dello spettacolo.
Quanti sono i soci di SIEDAS?
SIEDAS ha un centinaio di iscritti tra soci esperti in tutta Italia.
SIEDAS è un’associazione particolarmente giovane?
E’ vero, siamo nati solo nel 2005, però da tempo abbiamo creato delle attività scientifiche, una rivista che si occupa di arti e spettacolo di cui io sono Direttore Scientifico.
Ogni anno organizziamo iniziative, convegni, seminari e c’è un Master in Diritto dello Spettacolo che gira un po’ tutta l’Italia. Ogni anno c’è un’Assemblea Nazionale che si tiene sempre in una città diversa. Dopo Napoli, quest’anno siamo stati ospiti di Livorno e ci stiamo già attivando per organizzare la nuova Assemblea Nazionale.
Sulle vostre pagine Social vi siete schierati apertamente sul caso Meta-Moro. Ci può spiegare il punto di vista di SIEDAS?
Innanzitutto vorrei chiarire che non si tratta di un plagio, ma di autocitazione.
Per esserci plagio deve esserci la violazione di un diritto d’autore altrui. Cioè si deve essere necessariamente avere la violazione del diritto d’autore di un altro soggetto. In questo caso non si può parlare di plagio perchè è evidente dal deposito delle opere in questione, che si tratta di opere dello stesso autore. Quindi sicuramente non possiamo parlare di plagio.
La legge sul diritto d’autore consente l’autocitazione, cioè un autore può citare se stesso o una sua opera. Questa è una cosa possibile. Cosa parzialmente diversa è la questione relativa al Regolamento del Festival di Sanremo, il quale contempla un limite ben specifico. La misura è del 30%. Oltre questo limite non si può riproporre un proprio testo. Mi sembra che il frammento in questione sia veramente irrisorio. Cioè si tratta davvero di pochissimi secondi. Su una canzone di media durata parliamo di pochi secondi. Quindi non c’è violazione di alcun diritto e tantomeno dello specifico articolo del regolamento del Festival di Sanremo.
Quindi ritengo che qualsiasi provvedimento di sospensione o di squalifica sia illegittimo.
Pare che il brano sia stato eseguito a Musicultura. Questo fatto può creare problemi?
Questo non conta. L’unico dato che bisogna prendere in considerazione è quello relativo al limite del 30%. Io non posso riproporre un brano che sia già stato presentato in pubblico per più del 30%. Se io ho rispettato questa percentuale, io posso tranquillamente riproporre un frammento in un brano in gara al Festival di Sanremo, secondo l’attuale regolamento.
Il brano citato ha prodotto degli introiti, anche se irrisori. Questo può essere motivo di violazione del regolamento?
No, assolutamente no. Nel regolamento del Festival di Sanremo non si parla di introiti.
Quindi, un artista volendo potrebbe citare una parte di “Nel blu dipinto di blu”, a patto che lo faccia per meno del 30% della melodia o del testo originale?
Attenzione. Stiamo parlando di autocitazione. Quindi il caso è ben specifico. Quello che mi sta proponendo lei è un caso ben diverso. Un’ipotesi scolastica potrebbe essere la citazione di un tema famoso o addirittura di pubblico dominio, come dicono gli esperti di diritto d’autore.
Immagini una canzone scritta più di 70 anni fa da parte di un autore ormai morto, qui non si parla di violazione di diritto d’autore, ma di citazione. Ma è un caso diverso che non c’entra con quello che sta riguardando Ermal Meta & Fabrizio Moro.
Da quello che ci ha spiegato, se il prossimo anno Claudio Baglioni dovesse presentarsi in gara al Festival di Sanremo, potrebbe nel testo del suo brano la frase: “Quella sua maglietta fina, tanto stretta al punto che immaginavo tutto”?
Si, se il regolamento dovesse essere esattamente quello di quest’anno direi proprio di sì, a patto che rispetti il limite del 30% sulla durata totale del brano. Ma secondo me non è da escludere che il prossimo anno decidano di cambiare il regolamento per evitare controversie come queste.
Ho letto in rete che qualcuno afferma che Ermal Meta e Fabrizio Moro non dovrebbero essere squalificati perchè ci troviamo di fronte a un caso di ‘vacatio legis’. Cosa ne pensa?
No, non è questo il caso. Il regolamento parla chiaro. C’è una normativa ad hoc ed è anche abbastanza dettagliata. I principi generali della legge sul diritto d’autore tutelano il mercato e l’opera nella sua circolazione all’esterno, mentre per la partecipazione al Festival di Sanremo c’è un regolamento ben specifico. Non c’è nessun dubbio al riguardo.