Eros Ramazzotti è tornato con Battito Infinito, il nuovo disco di inediti presentato in anteprima davanti alla stampa di tutto il mondo il 15 settembre a Siviglia.
La location scelta è quella della prima delle dieci date live di anteprima esclusiva nelle cinque arene tre le più prestigiose del mondo. Dieci date che anticipano l’inizio del Battito Infinito World Tour in partenza il 30 ottobre da Los Angeles. Un’immensa avventura live con, al momento, 70 date in calendario.
Battito infinito è stato anticipato dai singoli Ama e da Sono in duetto con Alejandro Sanz ed è fuori dal 16 settembre per Capitol Records Italy su licenza Vertigo/Eventim Live International. Un disco che viene presentato come il manifesto della rinnovata identità artistica del cantautore dei record che in oltre 35 anni di carriera conta 70 milioni di dischi venduti e più di 2 miliardi di ascolti in tutto il mondo.
Eros Ramazzotti Battito Infinito: le canzoni
L’amore universale è il filo conduttore dell’album, l’amore declinato in tutte le sue versioni che attraversa le 12 canzoni della tracklist. In Magia per esempio Eros racconta l’amore per il figlio Gabrio Tullio mentre in Figli della terra unisce la sua voce a quella di Jovanotti per esprimere amore per la vita e la natura che ci circonda.
Ci sono le unioni infrangibili in Ti dedico e l’amore capace di superare ogni difficoltà in Nessuno a parte noi. A chi ancora crede in tutto questo il cantautore dedica ben due brani Gli ultimi romantici ed Eccezionali.
I brani più up del disco sono Madonna De Guadalupe, brano che riprende le sonorità del pop latino, Ritornare a Ballare e ovviamente Sono con Alejandro Sanz.
A chiudere il disco il primo e unico pezzo pop composto dal Maestro Ennio Morricone, Ogni volta che respiro.
Per il suo ritorno musicale Eros Ramazzotti ha scelto di collaborare con autori di spicco del panorama musicale italiano e con musicisti internazionali del calibro di Michael Landau alla chitarra e Keith Carlock, batterista di Sting e James Taylor.
Il concept grafico del disco e la direzione creativa sono di Sergio Pappalettera/Studio Prodesign e la cover del disco è impreziosita da uno scatto di Mario Botta in un cenote messicano. Gli scatti interni sono opera di Maki Galimberti.
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