«Autentico. Onesto. Vero.»
Così definisce il suo ultimo lavoro Luca Marino. Così definisce Luca Marino chi lo conosce.
A 5 anni dall’album di debutto Con la giacca di mio padre (Warner Music) e dalla partecipazione al Festival di Sanremo col brano Non mi dai pace, il brillante cantautore è pronto a tornare sulla scena italiana e pubblicherà il prossimo 22 gennaio il suo nuovo disco dal titolo Guernica, già anticipato dal primo singolo omonimo che vi facciamo riascoltare!
Di Busto Arsizio (VA) classe 1981, già autore per Antonella Lo Coco col brano di successo Cuore Scoppiato, Luca Marino ha scelto All Music Italia per mostrare al pubblico in anteprima esclusiva il videoclip ufficiale della canzone La mia pastiglia preferita, secondo singolo estratto che uscirà in concomitanza con l’album, già disponibile in pre-order su iTunes!
E ne siamo davvero molto lieti. Il pezzo rimane in testa al primo ascolto, ti contagia col suo profondo vitalismo e riesce a raccontare, avvalendosi a più riprese dell’espediente dell’ ironia, contenuti che, beninteso, sono di gran lunga più complessi e amari, a dispetto di quanto in realtà suggerisca la suadente melodia se ci distrae un momento dalle parole.
Il ritornello recita: «Ed eccomi sig. Dottore, mi dia la mia pastiglia preferita, quella che mi fa sognare, quella che non mi fa dire solo stupide parole,in stupide canzoni scritte al pianoforte… non mi ricordo più.» E, come forse avrete compreso, La mia pastiglia preferita affronta dunque il difficile tema della depressione, circa il quale Luca Marino scrive, in un comunicato: «Un male molto comune al giorno d’oggi sebbene si considerino ancora “pazze” le persone che ne soffrono. Ironia e ritmo accompagnano il testo, a volte delirante e auto-commiserevole, di un protagonista che vuole trasmettere un messaggio comunque positivo: tutto sommato esiste una cura; tutto sommato esiste anche una soluzione: il tempo. La tristezza come viene, se ne va. Così come tutto, in fondo, nella vita. Cerchiamo dunque di apprezzare ogni singolo momento per come ci si presenta anche se, lo ammetto, è più facile dirlo che farlo.»
E in alcune righe, che a dire il vero il cantautore ha preparato ad hoc per esaudire la nostra sete di maggiore conoscenza, lo stesso ha poi aggiunto: «La mia pastiglia preferita è un brano autobiografico che esorcizza la depressione. È uno dei brani più datati tra quelli che ho scritto e nasce in un momento di disperazione. Nonostante questo è un brano leggero, musicalmente riconducibile a una certa spensieratezza del maestro Renato Carosone. Da Renato Carosone ho capito molto, quanto a 14 anni ho compreso dai Nirvana. Se dai Nirvana l’urgenza di un disagio dà forza ad una canzone, con Renato Carosone la musica può esistere come piacere fine a se stesso nel dare gioia e spensieratezza. La mia pastiglia preferita, Levriero e Delirio delle tre (contenute in Con la giacca di mio padre) sono un esempio di questa attitudine. È l’ironia che mi aiuta ad andare avanti nei momenti difficili e che mi dà un punto di vista diverso su quanto di scomodo può accadere nella vita.
Questa la tracklist di Guernica: 01 –Una vita che non mi appartiene; 02 – Quindici minuti di gloria; 03 – Non so più cosa fare; 04 – La mia pastiglia preferita; 05 – Guernica; 06 – Mio Zio; 07 – Quando vien sera; 08 – Cinque minuti; 09 – Su e giù per la frontiera.
Luca Marino ci ha anche parlato dell’intero progetto: «Per arrivare alla pubblicazione di Guernica, si sono resi necessari quattro lunghi anni di schiaffi morali e solitudine. Sin dal mio esordio discografico, che con la partecipazione al 60° festival di Sanremo ha rappresentato il mio passaggio all’età adulta, avevo in mente questo disco. Ho scritto molte canzoni durante questa lunga pausa, credo più di un centinaio e una di queste l’ho scritta durante l’edizione di X Factor del 2011 per Antonella Lo Coco, ma per Guernica ho aspettato che arrivasse la giusta consapevolezza e questa non segue logiche di mercato né tantomeno la programmi. Con questo mio nuovo disco sono finalmente tornato ad essere quello che scrive canzoni per capire se stesso ed esprimere se stesso. Con questo mio nuovo disco comincio finalmente a vivere la mia vita da adulto, per fortuna sempre accompagnato dalla mia parte più pura: quella che mi permette di scrivere, comporre, sognare, disegnare… quella che mi aiuta a vivere ma che non basta per pagare le bollette.»
Attraverso il sound minimale che lo contraddistingue, il cantautore ha espresso il suo universo musicale nel nuovo lavoro, con un mood che riprende le atmosfere rock e unplugged di inizio anni 90’ con riferimenti più contemporanei legati al folk rock britannico di ultima generazione; nuovo lavoro che rappresenta «la naturale conseguenza del diventare uomo. È la fine per l’inizio di una nuova vita. È la verità che difficilmente si è disposti ad ascoltare. Ho guardato in faccia alla realtà e sento ancora il vuoto sotto ai miei piedi. Guernica è solitudine, dolore e paura di crescere ma è anche la speranza in un futuro migliore; sono nove canzoni autobiografiche che rispondono principalmente alla necessità che ho di comprendere quanto accade e di comunicarlo attraverso la musica. Anima Pop-Rock. Cuore Folk. Sangue Grunge. Muscoli Metal»
E veniamo finalmente al cuore dell’articolo. Ladies and gentlemen, lettori di All Music Italia tutti, siamo felicissimi di presentarvi in anteprima il videoclip ufficiale di La mia pastiglia preferita, girato dallo stesso Marino. Vi piacerà: narra la giornata di un orsetto di peluche di nome Bum Bum che cerca nelle caramelle quel poco di dolcezza che non trova nella realtà a lui così estranea. Il tutto condito con ironia, scarso senso del savoir-faire da parte dell’orsetto e una regia ai limiti dell’assurdo. Di seguito trovate il testo integrale e il racconto “in pillole” di tutte le tracce di Guernica, direttamente dalla penna del loro autore!
Buona visione!
LA MIA PASTIGLIA PREFERITA –
OFFICIAL VIDEOCLIP
IN ESCLUSIVA PER I LETTORI
DI ALL MUSIC ITALIA
LA MIA PASTIGLIA PREFERITA – TESTO – LUCA MARINO
TESTO E MUSICA LUCA MARINO
TRISTEZZA,
LO SAI CHE C’È UNA BELLA NOVITÀ?
IL MONDO ORMAI È FINITO,SI SA.
DIO MIO,QUANTA VERA VERITÀ!
ED ECCOMI SIG. DOTTORE MI DIA
LA MIA PASTIGLIA PREFERITA
QUELLA CHE MI SOGNARE,
QUELLA CHE NON MI FA DIRE
SOLO STUPIDE PAROLE IN STUPIDE CANZONI
SCRITTE AL PIANOFORTE…NON MI RICORDO PIÙ.
ED ECCOMI SIG. DOTTORE MI DIA
LA MIA PASTIGLIA PREFERITA
QUELLA CHE MI TREMARE,
QUELLA CHE NON MI FA DIRE
SOLO STUPIDE PAROLE IN STUPIDE CANZONI
SCRITTE AL PIANOFORTE… NON MI RICORDO PIÙ.
IO SON SEMPRE STATO UN DEFICIENTE
E NON HO MAI CAPITO NIENTE;
PENSAVO DI SAPER VOLARE
MA QUANTO HO DA IMPARARE.
IO CHE FACCIO SEMPRE QUEL CHE PENSO
MA CHE DICHIARO FALLIMENTO.
ORA MI TROVO SPENTO E AD UN PUNTO FERMO.
E ALLA MATTINA NON MI SVEGLIO…ALLA MATTINA NON MI SVEGLIO….
ED ECCOMI SIG. DOTTORE MI DIA
LA MIA PASTIGLIA PREFERITA
QUELLA CHE MI SOGNARE,
QUELLA CHE NON MI FA DIRE
SOLO STUPIDE PAROLE IN STUPIDE CANZONI
SCRITTE AL PIANOFORTE…NON MI RICORDO PIÙ.
ED ECCOMI SIG. DOTTORE MI DIA
LA MIA PASTIGLIA PREFERITA
QUELLA CHE MI TREMARE,
QUELLA CHE NON MI FA DIRE
SOLO STUPIDE PAROLE IN STUPIDE CANZONI
SCRITTE AL PIANOFORTE… NON MI RICORDO PIÙ.
TRISTEZZA,
SON GIORNI CHE NON PASSO PIÙ DI QUA,
IL MONDO È GIÀ FINITO? SI SA!
DIO MIO,QUANTA VERA VERITÀ!
ED ECCOMI SIG. DOTTORE MI DIA
LA MIA PASTIGLIA PREFERITA
QUELLA CHE MI SOGNARE,
QUELLA CHE NON MI FA DIRE
SOLO STUPIDE PAROLE IN STUPIDE CANZONI
SCRITTE AL PIANOFORTE…NON MI RICORDO PIÙ.
DESCRIZIONE TRACCIA PER TRACCIA DI GUERNICA ATTRAVERSO LE PAROLE DI LUCA MARINO.
Traccia uno: UNA VITA CHE NON MI APPARTIENE
“Disegno cieli azzurri
e soli gialli che
non scaldano più
in una vita che non mi appartiene.”
In questa canzone , carica di disincanto, parlo di un individuo che diventa uomo. Non è disposto ad accettare questa vita, non gli appartiene, ma allo stesso tempo si rende conto che qualcosa dentro di se è destinato inevitabilmente a cambiare. È una sfida contro se stesso : il tentativo di mantenere viva la parte più pura che ha dentro, nonostante la crescente consapevolezza di quello che la vita è nella realtà.
Traccia due: QUINDICI MINUTI GLORIA
“Quindici minuti di gloria
poi un lampo,l’eternità;
non sarò mai una star
da centro sociale, nè in televisione.”
Questa canzone ha un chiaro rimando a quanto aveva predetto Andy Warhol riguardo i “15 minuti di celebrità” (15 Minutes of fame),o meglio , cerca di andare oltre quel concetto rivalutando l’eternità della gloria di chi sa vivere veramente. Parla di quanto non è successo, di quanto non succederà mai più e di quanto possa non importare al protagonista che realizza, alla luce della sua esperienza ed immerso nell’estati mistica di un’ebbrezza nella quale si compiange, che la vita in fondo è un’altra cosa e non ha niente a che vedere con la celebrità e con il successo.
Traccia tre: NON SO PIÙ COSA FARE
“Vi parlo di mia madre,
delle sue braccia tese
verso un mondo che non c’è,
verso un figlio, verso me.”
”Non so più cosa fare” dice tutto su come ci si sente di fronte al dolore che si prova vedendo soffrire una figura fondamentale della nostra vita come può essere quella di un genitore. In questo caso la malattia è l’Alzheimer, ed è chiaro che in questa canzone parlo di mia madre , parlo attraverso i ricordi che lei non ha più. Parlo senza rabbia seppur, dentro ne ho molta. Ne parlo, e non riuscivo a farlo da cinque anni. Credo sia il brano che mi è costato di più realizzare a livello emotivo.
Traccia quattro: LA MIA PASTIGLIA PREFERITA
“Ed eccomi sig. Dottore,
mi dia la mia pastiglia preferita,
quella che mi fa sognare,
quella che non mi fa dire
solo stupide parole,in stupide canzoni
scritte al pianoforte… non mi ricordo più.”
Questo brano affronta il tema della depressione. Un male molto comune al giorno d’oggi sebbene si considerino ancora “pazze”le persone che ne soffrono. Ironia e ritmo accompagnano il testo, a volte delirante e auto-commiserevole, di un protagonista (sempre più autobiografico) che vuole trasmettere un messaggio comunque positivo : tutto sommato esiste una cura; tutto sommato esiste anche una soluzione: il tempo. La tristezza come viene, se ne va. Così come tutto, in fondo, nella vita. Cerchiamo dunque di apprezzare ogni singolo momento per come ci si presenta anche se ,lo ammetto , è più facile dirlo che farlo.
Traccia cinque: GUERNICA
“Guernica.Tutto quello che resta
è soltanto vanità,
tutto quello che resta sepolto
è l’amore;
l’emozione più forte della verità.
Punto dritto al successo.
Io mi sporco di fango.”
Questa canzone parla di un momento cruciale della mia vita. Il riferimento all’opera di Pablo Picasso è inequivocabile, così come l’ispirazione che mi ha suscitato. Nella canzone il protagonista vive una guerra interiore. Passa dall’idillio all’ inferno, senza capirne il perché, vivendo lo stato d’animo di chi è preso d’assalto dagli eventi. Come una guerra, con il suo orrore, che si impone nelle vite inconsapevoli di innocenti, la realtà di un mondo che non ci rappresenta, irrompe nell’innocenza in cui ci sentivamo protetti. Diventa così difficile vivere. Facile sbagliare. Inevitabile perdersi. L’unica cosa che resta sepolta è l’amore, ovvero l’unica cosa più forte di qualsiasi verità, che può salvare il protagonista.
Traccia sei: MIO ZIO
“Mio zio non ha paura del peperoncino,
io di paure ne ho tante
che ne bastano per tre.”
È uno dei primi brani che ho scritto in italiano ormai tanto tempo fa. Mi ispirò una frase di mio zio che una volta disse: “Lo zio non ha paura del peperoncino”. Nel brano si sviluppa un messaggio più profondo. Si parla di paure che limitano le azioni nella nostra vita, che inquinano i rapporti, che marcano il territorio dei nostri limiti, quando invece tutto potrebbe essere più semplice. Come in fondo sanno fare bene i bambini: basterebbe imparare a percepire l’essenziale, ad amare e rispettare la vita altrui.
Traccia sette: QUANDO VIEN SERA
“Io non ho più una vita,
gli amici li mettevi tu,
come il condimento sulla pasta,
un tetto sopra la testa.”
Questa è una storia d’amore in “stand-by”, della quale ancora non si conosce la sorte. Parla di come l’amore possa arrivare ad essere insostituibile. Parla di quanto è difficile restare soli, dopo essere stati amati ed aver amato a nostra volta; così come, se dovesse finire, occorrerebbe ricordare quanto di buono c’è stato per poter guardare oltre, senza rimpianti.
Traccia otto: CINQUE MINUTI
“Non sai anche tu che cosa vuoi,
non lo capisci più.
Pensi sia tardi invece
è cinque minuti che è finita.”
Attraverso la fine di un amore che dopo cinque minuti è già rimpianto, questa canzone racconta dell’ostinazione del protagonista di amare qualcuno senza riserve, consapevole del fatto che quanto accade intorno a lui lo condiziona nel rapporto. È così sconvolto che crea un ponte sui problemi, concentrandosi e ricollegandosi all’istante in cui si è innamorato, ritornando così all’eternità di quel momento che gli infonda il coraggio per affrontare tutto quello che può accadere in una vita in due.
Traccia nove: SU E GIÙ PER LA FRONTIERA
“E cerchi di sorridere
ma si versan solo lacrime.
Luna che vai su e giù per la frontiera,
cerca di sentirti meno fragile.
Luna che fai?”
Andare sù e giù per la frontiera è simbolico: rappresenta lo sbalzo d’umore. La luna è Luca , e quanto gli accade la delude profondamente, al punto che non sa più ciò che vuole. Gira a vuoto. Non sa da che parte sta. La luna, così divisa tra il vivere o il sopravvivere, si concede il lusso di perdersi per poi ritrovarsi dove ha cominciato,più pallida,più grande, più vicina al mondo che aveva allontanato.
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