È una splendida domenica di sole qui a Kiev – e finalmente ho raggiunto la capitale ucraina per vivere da vicino la settimana musicale più calda dell’anno! Comincia ufficialmente l’avventura di All Music Italia all’Eurovision 2017, lo spettacolo musicale più seguito nel mondo la cui 62° edizione è in programma a Kiev (Ucraina) dal 9 al 13 maggio prossimo.
Stamattina si è tenuta la seconda sessione di prove delle Big 5, i cinque paesi automaticamente qualificati per la finale (Italia, Spagna, Germania, Regno Unito e Francia), oltre all’Ucraina padrona di casa. A differenza della prima dress rehearsal di venerdì 5, questa era aperta anche alla stampa accreditata in arena.
Ho seguito le prove di stamattina dalla sala stampa e dagli spalti dell’International Exhibition Centre, oggi gremito di gente per l’iniziativa denominata del Family Day che permetteva a famiglie ucraine di passare la domenica mattina seguendo le prove dell’Eurovision da una posizione privilegiata. Anche il nostro portacolori, ovvero Francesco Gabbani, è salito sul palco stamattina – e sono qui per portarvi le mie impressioni sulla sua performance e su quella dei suoi avversari.
UCRAINA – O.Torvald, Time
Apre le danze il gruppo rock in gara per difendere i colori della nazione ospitante: il cantante Yevhen è in piena forma ed ha sostituito la giacca chiara della prima prova con un gilet senza maniche grigio scuro che lascia intravedere i numerosi tatuaggi. Lo sfondo è blu (per poi virare su un grigio scuro attraversato da fulmini nel break strumentale), il centro del palco è dominato da una gigantesca testa argentea con luci bianche che ne sostituiscono gli occhi.
La performance energica (da vera rock band, cosa che all’Eurovision non si vede spesso) dovrebbe valere all’Ucraina un posto nei primi quindici.
ITALIA – Francesco Gabbani, Occidentali’s Karma
Nessun cambio dalla prova di venerdì: Francesco è in completo grigio scuro elegante, i quattro coristi in maglioncini colorati, la scimmia AKA Filippo Ranaldi “nuda” come prescrive il testo della canzone. La performance è quasi più efficace in arena che sullo schermo, dove i piccoli difetti (dovuti abbastanza chiaramente al poco tempo avuto per mettere insieme l’esibizione, in ossequio ai numerosi impegni di Francesco) appaiono ancora chiaramente. La coreografia del semplice balletto non è ancora perfetta – soprattutto per quanto riguarda i coristi, ma anche Francesco e la scimmia non vanno perfettamente a tempo con le scimmie colorate che appaiono sul ledwall dietro di loro. In più è abbastanza chiaro come Francesco si stia risparmiando a livello vocale (poco supportato anche dai coristi, un po’ mosci sul primo take), e come non sempre sembri avere le idee chiarissime su come muoversi durante il break strumentale (per quanto lui riesca a compensare ampiamente con la sua esuberanza e la sua capacità di tenere il palco, riguardo la quale avrebbe tantissimo da insegnare a molti suoi avversari).
Detto ciò, la forza del brano sembra permettere di superare anche questi piccoli problemi che senza dubbio verranno risolti col trascorrere delle prove. Grandi applausi arrivano sia dalla sala stampa – dove alcuni ardimentosi si cimentano nella coreografia di Francesco e gridano “alè” – sia in arena, dove il pubblico appare già particolarmente coinvolto dalla performance italiana. Se questa è la reazione a un’esibizione con ancora molti particolari da mettere a posto, c’è da chiedersi cosa succederà sabato sera con l’arena completamente piena e in delirio di fronte alla performance di Francesco. Al netto della performance odierna, l’Italia è e resta la nazione da battere.
SPAGNA – Manel Navarro, Do It For Your Lover
Manel è accompagnato dalla sua chitarra e da una band di ragazzi giovani e carini, tutti vestiti in camicie hawaiiane mentre suonano di fronte a uno sfondo che dovrebbe ricordare l’estate e la spiaggia (appaiono ombrelloni, un Volkswagen Transporter del 1960 e quelle che nelle intenzioni dell’autore dovrebbero essere tavole da surf- in una grafica degna più di un cartone animato per bambini che di un festival musicale).
La performance vocale è zoppicante, la canzone è estremamente ripetitiva, e neppure il gimmick dei componenti della band che fanno finta di surfare sulle tavole che appaiono sul pavimento riesce a sollevare le possibilità di una proposta concepita male e realizzata peggio. Spagna, benvenuta all’ultimo posto.
GERMANIA – Levina, Perfect Life
La performance della Germania inizia con Levina sdraiata per terra, ripresa dall’alto, in un gioco di telecamere che funziona molto sul piccolo schermo. La performance è semplice ed essenziale – Levina è da sola sul palco, indossa un top scamiciato grigio perla con gonna lunga color antracite e canta la sua canzone su uno sfondo grigio/argenteo, tenendo il palco da professionista consumata e regalando una performance vocale ineccepibile in ogni take.
La domanda è se una proposta come quella tedesca, priva di qualsiasi gimmick e trovata che la rendono memorabile, possa essere ricordata dal pubblico votante alla fine di una serata in cui si esibiranno ventisei nazioni. La mia paura è che nonostante l’impegno profuso, un po’ come nel 2015, la Germania sia destinata ad ottenere un risultato ben al di sotto delle aspettative (anche se sono abbastanza convinto possa evitare l’onta del terzo ultimo posto consecutivo).
REGNO UNITO – Lucie Jones, Never Give Up On You
Lucie indossa un lungo abito dorato e canta davanti a una “conchiglia” di specchi sulla quale viene proiettato lo stesso tema dello sfondo LED, un turbinio di stelle su sfondo scuro. È una performance essenziale ma molto potente e impattante a livello visivo, specialmente quando l’arena – inizialmente scura – si illumina a giorno prima sul ritornello e poi sulla glory note a tre quarti del pezzo, a sottolineare il climax della canzone.
Ottima, anche se con una piccola esitazione durante il primo take di giornata, è la performance vocale di Lucie – uno degli aspetti su cui il Regno Unito sembra puntare di più quest’anno, soprattutto con l’obiettivo di raggiungere il favore delle giurie nazionali che negli ultimi anni hanno penalizzato abbastanza le proposte britanniche. Se tutto va per il meglio, la delegazione del Regno Unito potrebbe festeggiare un insperato ritorno in top10 sabato prossimo.
FRANCIA – Alma, Requiem
Alma è nel suo abito di scena, un vestito bianco e nero impreziosito da decori brillanti; lo sfondo è costituito da diverse immagini aeree di Parigi e della Tour Eiffel lungo il corso della giornata. La performance è ancora molto semplice, un tema comune quest’anno, con Alma sola sul palco – ma a differenza di Germania e Regno Unito il palco appare a tratti terribilmente vuoto e la cantante sembra nervosa ed insicura, specialmente nel primo dei tre run through della giornata (anche se migliorerà nella seconda e soprattutto nella terza performance).
L’esibizione pecca un po’ di scarsa energia, con la voce di Alma che a stento si sente sopra la traccia (pure se buona a livello di intonazione) e specie nell’ultimo minuto non riesce a dare al pezzo quella marcia in più che così fortemente necessita. Mi spiace tanto in quanto è una delle mie nazioni preferite quest’anno, ma al momento non vedo la Francia nei primi dieci.