6 Maggio 2024
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6 Maggio 2024

Eurovision 2024: guida, recensioni e video delle 37 canzoni in gara. Parte 3 di 3

Il nostro Davide Maistrello, esperto della manifestazione, ci racconta le canzoni in gara

Eurovision 2024 pagelle
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🇳🇱 PAESI BASSI: Joost Klein, Europapa ☆☆☆☆

Alla luce della cocente eliminazione in semifinale del 2023, i Paesi Bassi hanno deciso di cambiare rotta e puntare sulla selezione interna di uno degli artisti più popolari e amati nel panorama musicale nazionale: Joost Klein, 26enne rapper ed ex YouTuber il cui singolo Friesenjung è entrato nelle chart di mezza Europa durante l’anno solare 2023.

Ovviamente si sprecano i paragoni con Käärijä, secondo classificato della scorsa edizione che fin da subito ha appoggiato la candidatura di Joost ed è apparso con lui in diversi video e photo-op (al punto da fare credere alcuni che potrebbe apparire al suo fianco come guest star sul palco dell’Eurovision). Il team di AVROTROS ha promesso fin da subito grandi cose, con una performance che nelle intenzioni dovrebbe essere ipertecnologica e mettere in scena “qualcosa di mai visto prima”. Resta però il problema che il brano rimane un brutto scarto della Eurodance di fine anni ’90 e che, come è emerso dalle prime prove in arena, è molto difficile che le giurie supportino convintamente una proposta del genere anche se il televoto garantirà comunque un piazzamento importante.

🇵🇱 POLONIA: Luna (Aleksandra Wielgomas), The Tower ☆

La Polonia cerca la terza qualificazione consecutiva con Luna, giovane cantautrice di Varsavia che scende in campo con un brano moderno, dal sound fortemente internazionale e caratterizzato da atmosfere che richiamano inevitabilmente il successo planetario di Taylor Swift. The Tower è un pezzo che solleva il morale e spinge a trarre forza dalla negatività, un messaggio non esattamente inedito nella musica pop mondiale ma venduto bene con una produzione che potrebbe ben figurare nelle radio di tutta Europa.

Più difficile è valutare l’appeal di questa proposta in una competizione dove dovrà sfidare altri 36 brani, molti dei quali avranno inevitabilmente una presa molto più immediata (soprattutto sul televoto). La Polonia conta sull’essere stata inserita nella semifinale più abbordabile, con diversi paesi “vicini” pronti a supportarla, e su una performance incentrata sul mondo degli scacchi che potrebbe rendere il pezzo memorabile e garantire a Luna un piazzamento più che soddisfacente.

🇵🇹 PORTOGALLO: Iolanda Costa, Grito ☆

La tradizione eurovisiva del Portogallo continua nel solco consolidato durante le ultime edizioni, con il Festival da Canção che continua a premiare brani di classe impacchettati in una confezione comunque valida e impattante sul palco eurovisivo (arrivano da una striscia di tre finali consecutive, compresa una top10 nel 2022).

Iolanda porta una delle poche ballate di questa edizione, altro elemento che la farà risaltare nella line-up se dovesse superare lo scoglio della semifinale 100% televoto. La proposta non è la più competitiva della storia ma funziona, è ben coreografata e se venisse accolta positivamente dai giurati internazionali potrebbe anche ritagliarsi un insperato piazzamento nella “metà alta” della finalissima.

🇬🇧 REGNO UNITO: Olly Alexander, Dizzy ☆☆

Il Regno Unito ha vissuto una forte “rinascita” di spirito eurovisivo dopo il secondo posto di Sam Ryder a Torino 2022 e l’edizione passata organizzata a Liverpool al posto dell’Ucraina (impossibilitata a farlo a causa del conflitto bellico con la Russia). Questo ha portato a un rinnovato interesse nella partecipazione da parte di artisti di maggiore peso, che prima snobbavano l’Eurovision ritenendolo troppo trash o troppo influenzato da dinamiche politiche per permettere alla propria nazione di ottenere buoni piazzamenti.

Quest’anno la scelta di BBC è ricaduta su Olly Alexander, già frontman e voce solista del progetto pop Years & Years che spopolò nelle radio europee a metà anni ’10 con il singolo King: l’Eurovision arriva come occasione per rivitalizzare la sua carriera ed è stato indubbiamente preso sul serio dal suo team, con risorse ingenti messe in campo nella produzione di un brano che però non ha convinto appieno i fan (in quanto un po’ troppo datato e “di poca presa” per gli standard dell’ESC moderno). Non dovrebbe lottare per le posizioni di vertice, ma è forse l’artista più conosciuto in Europa tra quelli in gara e sicuramente metterà in scena uno show degno della sua fama.

🇨🇿 REPUBBLICA CECA: Aiko (Alena Shirmanova-Kostebelova), Pedestal ☆

La partecipazione eurovisiva della Repubblica Ceca continua a raffigurare la parabola del calabrone che non dovrebbe poter volare ma non lo sa e vola lo stesso: partendo da un budget e da un interesse nazionale fra i più bassi in assoluto considerando le 37 nazioni in gara, la delegazione ceca ha ottenuto quattro finali e due top10 nelle ultime cinque partecipazioni.

Sembra difficile ripetere questi risultati con Aiko, artista pop-rock che ha vinto la selezione nazionale con qualche protesta e ha da subito denotato limiti importanti nelle sue prime performance dal vivo. Il pezzo richiama un po’ le sonorità di Olivia Rodrigo, gira bene (in particolare nella nuova versione rilasciata dopo la vittoria della selezione) ma l’attitudine dell’artista è forse un po’ troppo aggressiva e in-your-face per il pubblico generalista. Arrivare di nuovo in finale sarebbe l’ennesimo insperato successo per la delegazione di Praga.

🇸🇲 SAN MARINO: Megara, 11:11 ☆

La terza edizione di Una voce per San Marino si è conclusa tra mille polemiche a fine febbraio, premiando la rock band spagnola dei Megara (già in gara nell’edizione 2023 del Benidorm Fest, dove si fecero conoscere al pubblico eurovisivo) davanti alla favoritissima della vigilia Loredana Bertè.

Va subito sfatato un mito: la proposta dei Megara è sicuramente più spendibile sul palco eurovisivo di quanto lo sarebbe stata Pazza, e perlomeno dà alla repubblica del Titano una speranza di superare la semifinale di giovedì 9 (cosa che probabilmente non sarebbe avvenuta a parti inverse). Guardando in faccia la realtà, però, l’impegno che Kenzy e gli altri membri del gruppo hanno investito in questa partecipazione rischia di non essere ripagato – in primis dal pubblico italiano, che difficilmente supporterà San Marino dopo lo sgarbo fatto a Loredana – ed è altamente probabile che anche quest’anno i nostri “vicini” debbano rassegnarsi a seguire l’atto finale dal televisore.

🇷🇸 SERBIA: Teya Dora, Ramonda ☆

L’edizione 2024 di Pesma za Evroviziju è stata vinta da Teya Dora e dalla sua ballata balcanica Ramonda, una dei pochissimi “lentoni” di questa edizione, ispirata ad un fiore riconosciuto come simbolo della resilienza del popolo serbo durante la Prima guerra mondiale. La Serbia non manca la finale dal 2017 (pur senza risultati altisonanti, tolto il 5° posto di In corpore sano di Konstrakta a Torino 2022) ed è una delle poche nazioni nell’Europa dell’Est in cui l’Eurovision è ancora estremamente popolare.

Teya Dora canterà nella semifinale di martedì, che come abbiamo già avuto modo di ripetere più volte dovrebbe essere la più abbordabile tra le due (con solo 15 nazioni in gara per 10 posti in finale). Si esibirà però per seconda, lontana dal momento del voto e con un pezzo non destinato a suscitare una grandissima presa nel pubblico. Paradossalmente potrebbe risaltare maggiormente in finale come una delle pochissime ballad di questa edizione.

🇸🇮 SLOVENIA: Raiven, Veronika ☆

Ufficialmente a causa di problemi finanziari, la Slovenia ha cancellato la selezione nazionale Misija Malmö a bando già ufficialmente aperto e optato per la selezione interna di Raiven – cantautrice che era andata molto vicina a rappresentare la nazione balcanica già nel 2016, 2017 e 2019 con due secondi e un terzo posto.

Il brano portato in gara è scritto da Bojan Cvjetićanin (frontman dei Joker Out, in gara per la Slovenia nell’edizione 2023) ed è ispirato alla storia vera della contessa Veronika di Desenice, la prima donna ad essere stata condannata in Slovenia con l’accusa di stregoneria. La scelta non sembra aver particolarmente convinto il pubblico, malgrado la presenza di un nutrito zoccolo duro di sostenitori tra gli eurofan: sicuramente nella prima semifinale gli sloveni potranno giocarsi le loro carte, ma la strada verso la seconda qualificazione consecutiva sembra già particolarmente in salita.

🇪🇸 SPAGNA: Nebulossa, Zorra ☆☆

Scelta poco convenzionale per la Spagna, che ha visto emergere a sorpresa dal Benidorm Fest 2024 il duo electropop formato dalla 55enne cantante Mery Bas e dal tastierista e produttore suo marito da oltre 20 anni. Si tratta di un brano provocatorio fin dal titolo, un epiteto sessista spesso rivolto impropriamente alle donne sicure di sè e dei propri mezzi: nel brano la cantante cerca di riappropriarsene e lo rivendica con orgoglio, in un inno all’empowerment femminile che ha riscosso grandissimo successo in tutta la nazione.

Dal punto di vista tecnico Mery non è la migliore vocalist della storia, e non ci si può aspettare che le giurie dell’Eurovision premino particolarmente questa proposta vista anche la messa in scena volutamente “sopra le righe” a ribadire il concetto attorno a cui ruota tutta l’esibizione. Sicuramente la Spagna promette di coinvolgere e far ballare tutta la Malmö Arena e non è da escludere che il tema della canzone possa fare discutere e attirarsi le simpatie del pubblico europeo.

🇸🇪 SVEZIA: Marcus & Martinus, Unforgettable ☆☆☆

Curiosamente, i padroni di casa hanno pescato al di fuori dei propri confini per difendere il titolo conquistato nel 2023: la scelta è ricaduta sui gemelli norvegesi Marcus e Martinus Gunnarsen, teen idol popolarissimi in patria sul finire della scorsa decade e attualmente impegnati a ritagliarsi una nuova carriera “adulta” nella vicina Svezia. Già secondi classificati dietro a Loreen nella scorsa edizione del Melodifestivalen, quest’anno hanno sbancato con un brano scritto da firme interamente svedesi (Joy e Linnea Deb e Jimmy “Joker” Thörnfeldt, quest’ultimo già autore della scorsa vincitrice Tattoo).

La Svezia è sempre competitiva all’Eurovision, e anche in un anno dove potrebbe limitarsi a fare presenza mette in campo una performance ipertecnologica e un brano che dovrebbe puntare senza grossi problemi a conquistare la top10. Il limite potrebbe essere rappresentato forse dall’essere una proposta troppo convenzionale, “fredda” e in linea con gli standard svedesi che hanno un po’ perso la presa sul pubblico nelle ultime edizioni, oltre ad essere stati estratti in apertura della finale e quindi esibirsi in un momento molto distante dal voto.

🇨🇭 SVIZZERA: Nemo Mettler, The Code ☆☆☆☆

Sono anni che la Svizzera gioca per vincere e riportare in patria quel microfono di cristallo che manca oramai da 36 anni (ultima vincitrice fu la canadese Céline Dion, che rappresentò gli elvetici nel 1988 e lanciò così la sua sfolgorante carriera internazionale). Quest’anno la scelta è caduta sull’artista non-binary Nemo Mettler e su un brano di produzione norvegese che mette in scena il tema della scoperta della sua identità di genere e dell’accettazione della libertà che questa realizzazione gli ha dato.

Partita quasi da subito come una dei favoriti degli scommettitori alla vittoria di questo Eurovision, la candidatura svizzera ha subito una lieve flessione con le prime prove ufficiali: il brano è un esercizio di stile che può sicuramente convincere le giurie, ma rimangono forti dubbi sulla presa che il tema (e il vistoso abito di scena con cui Nemo si presenta sul palco) può avere sul pubblico più conservatore dell’est Europa. Un piazzamento nelle prime cinque posizioni sarebbe un risultato da festeggiare, ma viste le aspettative createsi in patria su questa partecipazione – con la TV svizzera che ha già apertamente cominciato a discutere le potenziali sedi di un Eurovision 2025 “in casa” – l’impressione è che anche un secondo posto verrebbe accolto come una grande delusione.

🇺🇦 UCRAINA: alyona alyona & Jerry Heil, Teresa & Maria ☆☆☆☆☆

Unica nazione a non avere mai mancato una finale nei suoi 20 anni di partecipazione all’Eurovision, l’Ucraina ha deciso di puntare su un inedito binomio femminile formato da una cantante e una rapper entrambe molto conosciute in patria. La canzone è dedicata a Madre Teresa di Calcutta e Maria di Nazareth, personaggi utilizzati per promuovere quello che nelle intenzioni delle artiste è un messaggio di carità, amore ed unione fra i popoli.

La situazione che l’Ucraina vive ormai da due anni, con il conflitto bellico contro la Russia che non sembra conoscere tregua, porta inevitabilmente un’attenzione particolare sulla loro partecipazione (soprattutto in un momento in cui la nazione ha forte bisogno di presentarsi al mondo come “sostenuta” dai suoi alleati europei). In quest’ottica fare bene all’Eurovision è estremamente importante sia per la nazione che per il broadcaster UA:PBC, che ha messo in campo risorse importanti – a partire dalla regista di video Tanja Muïn’o, che si è occupata della realizzazione della performance di Jerry e Alyona – e conta sul supporto della diaspora dei tantissimi ucraini sfollati in giro per l’Europa e pronti a votare per questa proposta. Inevitabilmente, nella corsa alla vittoria di questo ESC 2024, l’Ucraina ci sarà e lo farà per vincere.

🇮🇹 ITALIA: Angelina Mango, La noia ☆☆☆☆☆

É inutile girarci intorno: scaramanzia a parte, l’Italia e Angelina Mango arrivano a questo Eurovision 2024 con chance concrete di sognare la quarta vittoria. RAI scende in campo con un’artista già affermata nel nostro paese, ma la cui carriera ad alto livello dura da poco più di un anno e che molto intelligentemente (grazie al supporto del management di Marta Donà, che ha già curato le partecipazioni eurovisive di Marco Mengoni, Francesca Michielin e MÃ¥neskin) ha deciso di puntare tutto su questa partecipazione eurovisiva per lanciarsi alla conquista dell’Europa dopo la vittoria del 74° Festival di Sanremo.

A favore di Angelina gioca il fatto che La noia sia uno dei brani più competitivi di questa edizione, nel senso che potrebbe conquistare un buon supporto da parte di televoto e giurie quando buona parte degli altri favoriti sembrano aver puntato tutto su una sola delle due componenti. Una vincitrice pop femminile manca all’Eurovision da diversi anni e la nostra rappresentante sembra avere le carte in regola per ricoprire questo ruolo, caratterizzandosi come una “novità” nel contesto eurovisivo sia per essere la prima artista solista donna a rappresentare l’Italia dal 2016 sia per proporre un immaginario intrinsecamente molto italiano (a livello di sound ed estetica) ma mai presentato in questa chiave nei 14 anni dal nostro ritorno all’ESC.

Il pubblico internazionale sembra aver premiato la scelta di Angelina, con La noia vincitrice o piazza d’onore di quasi tutti i sondaggi pubblici condotti nell’avvicinamento all’evento. A questo ha fatto fronte un certo scetticismo da parte degli scommettitori internazionali, che non sono mai stati del tutto convinti dalle potenzialità della proposta italiana (a parte un breve periodo in seconda posizione, si è attestata sul terzo o quarto posto durante quasi tutta la stagione).

Il tutto per tutto si giocherà però nella serata di sabato 11, e come sempre sarà fondamentale una grandissima esibizione e un’ottima performance vocale della nostra rappresentante per fare sì che l’Italia si possa giocare non solo le posizioni di vertice, ma la vittoria di questo Eurovision Song Contest 2024.

 

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