Come si può definire Faccio Quello che Voglio? Di sicuro è un progetto multicanale, argomento che Fabio Rovazzi conosce molto bene. Al The Space Cinema Odeon di Milano si è tenuta la presentazione del nuovo singolo dell’artista milanese accompagnato, come di consueto, da un divertente videoclip che sarebbe più corretto definire cortometraggio. Un vero e proprio action movie della durata di 10 minuti con tanti ospiti e una vicenda esilarante prodotto con Raw s.r.l., la casa di produzione creata dallo stesso artista di Andiamo a Comandare.
Faccio Quello che Voglio, scritta dallo stesso Rovazzi insieme a Danti, Sissa e Simon Says, si candida a diventare uno dei tormentoni dell’estate 2018 nonostante l’uscita un po’ ritardata. Il brano, però, grazie anche agli insoliti featuring con Emma, Al Bano e Nek promette di incuriosire e di sorprendere.
Un sound che rimanda agli anni ’80, ma che pur essendo diverso rispetto ai pezzi già usciti, ha nella voce e nel timbro di Rovazzi l’elemento di continuità.
LE PAROLE DI FABIO ROVAZZI
“Questa è la mia prima conferenza stampa per la presentazione di un singolo. Il progetto è la sintesi tra musica e cinema, anche se non vedo l’ora di poter lavorare solo ed esclusivamente su un ‘idea cinematografica. So di essere brutto e di non saper cantare e mi rendo conto che ogni cosa ha il suo tempo. Ho in mente di continuare con la musica, ma anche e soprattutto concentrarmi sul linguaggio cinematografico al quale mi sono avvicinato ulteriormente dopo aver recitato nel film Il Vegetale, nel quale, però, ero solo un interprete. Il prossimo step sarà un film scritto, diretto e interpretato da me e in questo senso Faccio Quello che Voglia offre una sorta di continuità con il passato, ma è anche uno spaccato su quello che vorrei fare in futuro. Un one man movie!”
Inevitabile la domanda sul rapporto con Fedez: “Non amo parlare dei cazzi miei, ma posso dire che sono grato a Fede per la mano che mi ha dato. Nella vita si può inciampare, ma ci si può rialzare. Semplicemente ho delle velleità diverse dalle sue.”
“Il film Il Vegetale? Sono rimasto soddisfatto del risultato più che altro perchè si è trattato di un progetto che non ha interrotto il rapporto di fiducia tra me il pubblico che mi sono creato. Come incassi… non è andata così male… ma forse questo è il momento più difficile in tutta la storia del cinema!”
“Ho voluto creare un brano diverso rispetto ai miei passati soprattutto come costruzione, con una linea melodica ben precisa. Mi piaceva, poi, l’idea che due cantanti diversi cantassero il ritornello. Nek e Emma, poi, stanno bene insieme. Hanno due tonalità simili. Al Bano… invece… tocca note illegali! E’ un robot! In trenta secondi ha registrato la sua parte!”
A breve pubblicheremo la nostra videointervista a Fabio Rovazzi.