Fedez Primo Maggio
Fedez è un artista che non ha peli sulla lingua e ha dimostrato più e più volte di non avere paura a portare avanti un punto di vista. La sua presenza sul palco del Concerto del Primo Maggio (Qui la notizia in anteprima) è stata accompagnata da qualche polemica fin dal pomeriggio.
L’artista, secondo classificato allo scorso Sanremo, ha segnalato sui social il fatto che i vertici di Rai 3 ha definito il testo del suo monologo inopportuno e gli avrebbe chiesto di renderlo meno diretto togliendo i nomi di alcuni politici.
“E’ la prima volta che mi succede di dover inviare il testo di un mio intervento perché venga sottoposto ad approvazione politica, approvazione purtroppo che non c’è stata in prima battuta o meglio, dai vertici di Rai 3 mi hanno chiesto di omettere dei partiti e dei nomi e di edulcorare il contenuto. Ho dovuto lottare un pochino, ma alla fine mi hanno dato il permesso di esprimermi liberamente.”
Queste le parole del rapper su Instagram, prima della sua esibizione.
“Rai3 e la Rai sono da sempre aperte al dibattito e al confronto di opinioni, nel rispetto di ogni posizione politica e culturale. E’ fortemente scorretto e privo di fondamento sostenere che la Rai abbia chiesto preventivamente i testi degli artisti intervenuti al tradizionale concertone del Primo Maggio, per il semplice motivo che è falso, si tratta di una cosa che non è mai avvenuta.”
La risposta in una nota di Viale Mazzini.
FEDEZ PRIMO MAGGIO – IL TESTO DEL MONOLOGO
Questo il testo del monologo di Fedez.
“Buon primo maggio e buona festa a tutti i lavoratori, anche a chi un lavoro ce l’ha ma non ha potuto esercitarlo per oltre un anno. Per i lavoratori degli spettacolo questa non è più una festa. Caro Mario, capisco che il calcio è il vero fondamento di questo paese. Non dimentichiamo che il numero dei lavoratori del calcio e dello spettacolo si equivalgono. Non dico qualche soldo, ma almeno qualche parola, un progetto di riforma in difesa di un settore decimato dall’emergenza e che è regolato da normative stabilite negli anni ’40. Caro Mario, come si è esposto riguardo alla Superlega con grande tempestività, sarebbe altrettanto gradito il suo intervento nel mondo dello spettacolo.”
Queste le parole rivolte al Presidente del Consiglio Mario Draghi. Il monologo procede con quella parte che il rapper afferma essere il pezzo forte.
“A proposito di Superlega due parole sull’uomo del momento, il sonnecchiante Ostellari. Ecco Ostellari ha deciso che il disegno di legge di iniziativa parlamentare, quindi massima espressione del popolo, è già stato approvato dalla Camera come DDL Zan Può tranquillamente essere bloccato dalla voglia di protagonismo di un singolo, cioè se stesso, ma d’altronde Ostellari si è distinto negli anni per la sua Grande lotta all’uguaglianza. Vorrei decantarvi un paio di loro aforismi se posso…
‘Se avessi un figlio gay lo brucerei nel forno’
Giovanni De Paoli, consigliere regionale Lega Liguria.‘I gay che inizino a comportarsi come tutte le persone normali’
Alessandro Rinaldi, consigliere per la Lega Reggio Emilia‘Gay vittime di aberrazioni della natura’
Luca Lepore e Massimiliano Bastioni, consiglieri regionali leghisti (Questa l’hanno scritta insieme pensate da soli cosa potevano partorire)‘I gay sono una sciagura per la conservazione della specie’
Alberto Zenger, consigliere della Lega Nord a Verona‘Il matrimonio gay porta all’estinzione della razza’
Stella Candidata leghistaL’ultima è anche quella che un un tocco di fantasy dentro…
‘fanno l’iniezione ai bambini per farti diventare gay’
Candidata della lega Giuliana LivignoQualcuno come Ostellari ha detto che ‘ci sono altre priorità in questo momento di pandemia piuttosto che il DDL Zan…
E allora guardiamo le queste priorità…
Il Senato non ho avuto tempo per il DDL Zan perché doveva discutere l’etichettatura del vino, la riorganizzazione del CONI, l’indennità di bilinguismo ai poliziotti di Bolzano e, per non farsi mancare nulla, il reintegro del vitalizio Formigoni.
Quindi secondo Ostellari probabilmente il vitalizio di Formigoni è più importante della tutela dei diritti di tutti e di persone che vengono quotidianamente discriminate fino alla violenza.”
Un ultimo affondo nei confronti degli esponenti cattolici e ultraconservatori.
“A proposito di diritto alla vita, il presidente dell’associazione Pro Vita, l’ultracattolico e antiabortista Jacopo Coghe, è stata la prima voce a sollevarsi contro il Ddl Zan ma non si è accorto che il Vaticano ha investito più di 20 milioni in un’azienda farmaceutica che produce la pillola del giorno dopo. Cari antiabortisti, non vi siete accorti che il nemico ce l’avevate in casa.”