Da quando è nato ad All Music Italia ogni anno aspettiamo il mese di luglio, a cinque mesi esatti dalla fine della kermesse, per fare un riassunto dei dischi Top & Flop del Festival di Sanremo.
Quali sono quindi gli album Sanremesi che sono riusciti a portare a casa dei buoni risultati quest’anno? Andiamo a scoprirlo oggi prima che lo streaming inserito nella classifica di vendita degli album influenzi i risultati.
Partiamo innanzitutto da una considerazione, stabilire se un disco è andato bene o male sta diventando ogni anno più difficile perché il mercato del venduto, fisico e digitale, continua a contrarsi; infatti il disco più venduto del primo semestre del 2017 (qui la classifica completa), quello di Riki, ha raggiunto “soltanto” il traguardo del doppio platino con oltre 100.000 copie vendute.
Vendite (o meglio stime di vendita, ma decisamente realistiche), posizioni in classifica, certificazioni e aspettative rispetto alla visibilità e al percorso artistico dell’artista sono i criteri su cui ci basiamo ogni anno per stabilire chi finirà tra i Top, chi tra i flop e chi in una zona neutra.
Quest’anno gli artisti in gara nel terzo Festival di Sanremo targato Carlo Conti sono stati 22 tra i big e 8 tra i giovani.
Partiamo con la nostra analisi cominciando dai Big in gara…
ALBUM BIG
I big in gara quest’anno schieravano un totale di 22 canzoni per 24 artisti (due duetti, Alice Paba/Nesli e Giulia Luzi/Raige).
24 artisti che hanno pubblicato 21 dischi perché ad oggi Alessio Bernabei, Bianca Atzei e Lodovica Comello non hanno ancora pubblicato i loro nuovi lavori discografici.
Di questi 21 album cinque sono ristampe di lavori precedentemente usciti mentre ben dieci dischi sono usciti in periodi diversi dalla settimana del festival, per essere più precisi:
– Elodie 17 febbraio
– Samuel 24 febbraio
– Chiara 24 febbraio
– Michele Bravi 24 febbraio
– Gigi D’Alessio 24 febbraio
– Giusy Ferreri 3 marzo
– Fabrizio Moro 10 marzo
– Clementino 24 marzo
– Paola Turci 31 marzo
– Francesco Gabbani 5 maggio
DISCHI TOP
Purtroppo quest’anno non si può dire che Sanremo sia riuscito a dare una grossa spinta alle vendite dei dischi, questo nonostante lo spettacolo sia andato molto bene sul piano degli ascolti. Colpa delle canzoni? Forse sì perché non a caso i brani più belli sono poi quelli che sono riusciti a portare a casa i risultati migliori.
Sicuramente il vero trionfatore a sorpresa di questo Festival di Sanremo 2017 è Ermal Meta. Arrivato in punta di piedi nei big dopo l’ottima performance tra i giovani dello scorso anno, il cantautore è riuscito a ottenere ben presto il primo disco d’oro della sua carriera con l’album Vietato morire, al momento il più venduto tra quelli di Sanremo 2017.
Buon risultato anche per il vincitore Francesco Gabbani, disco d’oro con il suo Magellano; Nonostante il suo album sia uscito a quasi tre mesi di distanza dal festival, Francesco, complice anche la partecipazione all’Eurovision Song Contest e un buon secondo singolo, è riuscito velocemente a recuperare terreno sugli altri partecipanti. Sia Ermal che Francesco al momento sono molto vicini alla certificazione disco di platino.
C’è poi un terzo nome che sentiamo di mettere con certezza tra i Top di questo festival, quello di Michele Bravi che, seppur non ancora certificato disco d’oro (ma molto vicino al traguardo), è riuscito a guadagnare un quarto posto nella kermesse spopolando con il suo singolo, il tutto entrando a Sanremo da autentico outsider, il suo era sicuramente il nome su cui, sulla carta, in pochi puntavano.
Tra i Top anche Paola Turci. Le sue oltre 15.000 copie vendute sono un buon risultato per la cantautrice che è tornata al festival dopo 16 anni di assenza, un lungo periodo in cui ha continuato a pubblicare dischi e tenere concerti ma lontana dalla tv e dal grande pubblico. Paola è uscita rinata da questo festival, tornando a prendere il posto che le compete nella musica italiana.
Infine, ultimo album in questa categoria è quello di Samuel, circa 24.000 copie vendute: ci sentiamo di affermare che sicuramente il leader dei Subsonica ha portato a casa un discreto risultato per il suo esordio da solista.
ZONA NEUTRA
Qui si parla di quella fascia di mezzo dove, per svariati motivi, si collocano dischi che, pur non essendo stati dei flop, hanno comunque portato a casa risultati al di sotto delle aspettative.
Tra essi sicuramente figura il disco che mi ha scatenato il maggior numero di riflessioni, Combattente di Fiorella Mannoia.
La musa dei cantautori era sicuramente “la grande attesa” di questo Festival ed ha presentato uno dei brani più belli della sua intera carriera, Che sia benedetta. Ciò nonostante, l’album Combattente, che già aveva conquistato un disco d’oro essendo uscito nel 2016, è riuscito ad arrivare per il momento solo al traguardo del disco di platino a seguito della kermesse. Sicuramente ci si aspettava di più anche se ovviamente non si può parlare di flop. L’artista Fiorella Mannoia ovviamente non ne risente e porta avanti un tour con oltre 50 date e parecchi sold out in cartellone.
Zona neutra anche per Gigi D’Alessio, ormai quasi disco d’oro con il suo 24/02/1967. Il Festival non ha portato però grandi spinte al disco di D’Alessio che ormai, da almeno sei anni a questa parte, ha sempre raggiunto il disco d’oro con i suoi album non andando oltre questo traguardo.
A malincuore in questa fascia, almeno per il momento, va a finire anche Fabrizio Moro. Il suo Pace ha venduto oltre 20.000 copie, un buon risultato se paragonato al precedente Via delle Girandole 10, ma vista l’ottima performance e la bellezza del brano presentato al Festival (oltre alla nuova spinta mediatica garantita dalla presenza ad Amici di Maria De Filippi negli ultimi due anni) ci aspettavamo un riscontro maggiore in classifica.
Zona neutra, infine, per Elodie e Marco Masini. La prima, forte del disco d’oro dell’album precedente, cercava nel festival una consacrazione che purtroppo per il momento non è arrivata ( Il suo disco ha di poco superato le 15.000 copie); il secondo, invece, non riesce a tornare nella zona d’oro degli artisti italiani nonostante il supporto di Sanremo e si ferma a poco meno di 15.000 copie.
DISCHI FLOP
E qui purtroppo la lista diventa decisamente lunga… con una precisazione: non ci fa per nulla piacere, da amanti della musica quali siamo, definire un disco flop e il fatto che un disco non venda abbastanza non vuol dire che sia brutto, anzi spesso è proprio il contrario, ma se le vendite non premiano questi lavori noi non possiamo fare altro che prenderne atto.
Cominciamo quindi… male per Clementino (circa 12.000 copie) che con il precedente album (anch’esso presentato a Sanremo) aveva raggiunto il disco d’oro. Male Sergio Sylvestre, passato dal disco d’oro del suo disco d’esordio alle 10.000 scarse del nuovo album e male anche per Giusy Ferreri che, dopo un Sanremo non dei migliori, è riuscita a piazzare in radio uno dei singoli più ascoltati del momento, Partiti adesso, ma ciò nonostante le vendite non sembrano premiarla e si sono arenate a circa 8.000 unità.
Assolutamente flop, infine, i dischi di Albano, Michele Zarrillo e Chiara (tutti sotto le 5.000 copie) e quelli di Alice Paba, Giulia Luzi, Ron e le ristampe di Nesli e Raige (tutti album arrivati con vendite attorno alle 2.000 copie, copia in più, copia in meno).
ALBUM NUOVE PROPOSTE
Niente da fare per i giovani che da diversi anni a questa parte passano dal Festival senza lasciare il segno (tranne rarissime eccezioni). L’anno scorso a salvare la baracca per quel che riguarda le vendite ci aveva pensato Francesco Gabbani che, pur non conquistando certificazioni, era andato discretamente bene con il suo Eternamente ora.
Quest’anno ci si aspettavano buoni risultati almeno dal vincitore di categoria, Lele, che è arrivato al Festival forte della popolarità conquistata con la partecipazione all’ultima edizione di Amici e invece nulla… la ristampa del suo album, Costruire 2.0, non è riuscita a superare nemmeno le 5.000 copie vendute.
Nessuno dei restanti giovani in gara, Maldestro, Marianne Mirage, Tommaso Pini, Valeria Farinacci, Braschi, Leonardo Lamacchia e Francesco Guasti, è riuscito a portare a casa risultati di vendita significativi, questo nonostante alcuni dischi davvero riusciti come quello di Maldestro e di Guasti per esempio. Come ripetiamo ormai da diversi anni, qualcosa nel meccanismo delle Nuove proposte di Sanremo va rivisto dal momento che non riusciamo a spiegarci il perché, nonostante negli ultimi anni siano passati in questa categoria dei nomi di livello come Amara, Mahmood e Irama, giusto per citarne alcuni, le vendite siano sempre decisamente scarse.
SINGOLI BIG e NUOVE PROPOSTE
Se gli album del festival faticano, al contrario le vendite dei singoli si comportano sempre in maniera più che buona. Se già lo scorso anno le certificazioni erano aumentate (6 nel 2015 contro le 9 del 2016), quest’anno la cifra è salita ulteriormente.
Il vincitore del festival Francesco Gabbani è riuscito ad arrivare addirittura a quattro dischi di platino con la sua Occidentali’s karma, per un totale di oltre 200.000 unità tra vendite e streaming.
Certificazione disco di platino per quattro brani: Che sia Benedetta di Fiorella Mannoia, Vietato Morire di Ermal Meta, Il Diario degli errori di Michele Bravi e Portami via di Fabrizio Moro.
Disco d’oro, invece, per Con te di Sergio Sylvestre, Ora esisti solo tu di Bianca Atzei, Tutta colpa mia di Elodie e Vedrai di Samuel.
Riassumendo le certificazioni degli ultimi tre Festival di Sanremo, tenendo conto sempre del solo periodo febbraio/luglio, la situazione è questa:
DISCHI DI PLATINO
Sanremo 2015: 8 (5 per i singoli, 3 per gli album)
Sanremo 2016: 2 (entrambi per singoli)
Sanremo 2017: 9 (8 per i singoli, 1 per gli album)
DISCHI D’ORO
Sanremo 2015: 3 (2 per i singoli, 1 per gli album)
Sanremo 2016: 9 (7 per i singoli, 2 per gli album)
Sanremo 2017: 6 (4 per i singoli, 2 per gli album)
ARTISTI CERTIFICATI
Sanremo 2015: 7
Sanremo 2016: 9
Sanremo 2017: 9