26 Gennaio 2024
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26 Gennaio 2024

Fiorella Mannoia: “le accuse agli abiti di Elodie e Annalisa? ci siamo scordati di Madonna?

La canzone Mariposa porta con sé un messaggio: la libertà e l'orgoglio di essere Donna.

Fiorella Mannoia Sanremo 2024
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Solare per il colore dei capelli, perfettamente abbinati ad un completo arancione che mette in evidenza uno sguardo tanto intenso quanto fiero: è così che si presenta Fiorella Mannoia alla conferenza stampa per parlare della sua partecipazione al 74° Festival di Sanremo, un anno speciale e pieno di musica per lei.

Speciale perché, ci scherza su, dice di avere «gli anni della Rai»: ad aprile l’artista spegnerà 70 candeline ed è pronta a festeggiare questo traguardo nelle dimensioni per lei più naturali: il 2024 infatti la porterà sul palco dell’Ariston e poi a organizzare un nuovo importante progetto live che la vedrà protagonista.

Ho aperto io la porta dei cantanti affermati che vanno a Sanremo

Sono tornata a Sanremo perché avevo la canzone giusta e per la voglia di divertimento. La porta dei cantanti già molto affermati che tornano a Sanremo l’ho aperta io quando ci sono andata con ‘Che sia benedetta’ nel 2017. Amici e colleghi mi chiamavano per dirmi: Ma che sei matta che vai a Sanremo? No, e infatti da quel momento in poi tanti hanno deciso di presentarsi a Sanremo in gara”.

A Festival di Sanremo porta il brano “Mariposa”, di cui firma in prima persona il testo insieme a Cheope e Carlo Di Francesco e che racchiude un messaggio per lei particolarmente importante, che porta avanti con impegno in ogni occasione: l’orgoglio di essere donna.

Con le musiche di Carlo Di Francesco, Federica Abbate e Mattia Cerri (Cino), “Mariposa” è un vero e proprio manifesto di donne. Fiorella canta le voci di ognuna di loro, nel tempo, nella storia, nel sentimento e nel mistero, raccontandole nella loro libertà, forza, dolore, gioia, amore. Tutti gli opposti delle donne vivono con orgoglio in questa canzone e che si uniscono tra i versi gridando insieme l’identità eterna e inviolabile di ciascuna.

MARIPOSA: L’ORGOGLIO DI ESSERE DONNA

E’ partito tutto dalla visione della serie ‘Il grido delle farfalle’ che racconta la storia delle sorelle Mirabal, attiviste dominicane trucidate in quanto oppositrici della dittatura del presidente Trujillo il 25 novembre 1960, giorno in cui per questo si celebra la Giornata internazionale per l’eliminazione della violenza contro le donne. Mentre la guardavamo, mio marito ha preso carta e penna e ha cominciato a buttare giù frasi su frasi con cui abbiamo costruito una canzone dal ritmo giocoso che, però non ha nulla a che fare con le figure di quelle donne – spiega Fiorella Mannoia c’è il racconto di come siamo nel bene e nel male, nel corso della storia”.

E come sono cambiate le donne nel corso della storia? Le chiediamo.

Le dinamiche sono sempre le stesse: le ragazze scambiano la gelosia per amore. Non riescono a distinguere quando questa gelosia diventa ossessione. Bisogna riconoscere in fretta e subito se le cose non vanno. Tante cose sono cambiate ma tanto c’è da fare ancora per conquistare quel concetto di libertà”.

Fiorella Mannoia, da sempre impegnata nel sostenere l’individualità della donna, sottolinea con determinazione il concetto di libertà.

La libertà è una conquista. Liberi liberi, in fondo nessuno di noi lo è. Dobbiamo cedere a dei compromessi. Ma è una conquista giornaliera. Io sono libera, non è stato sempre facile. Qualche compromesso lo devi fare. Però ho ceduto poco. Ho sbagliato anche io, ho pagato, mi sono rialzata e ho ricominciato. È una conquista che costa, anche cara.

Quando sei libera di dire quello che ti va, qualcuno scontenti. Non si può piacere a tutti. Alla fine devi mettere sul piatto della bilancia che cosa vuoi dire. Io ho sempre cercato di mantenere la barra dritta”.

fiorella mannoia SIAMO TUTTI VITTIME DI STEREOTIPI

Le riflessioni di Fiorella Mannoia trovano radice e linfa in Una Nessuna Centomila, Fondazione di cui lei è Presidente Onoraria e che è nata dopo il concerto di Campovolo del 2022 a cui presero parte oltre a Fiorella Mannoia, Emma Marrone, Elisa, Gianna Nannini, Giorgia, Alessandra Amoroso e Laura Pausini, e che ha rappresentato una delle maggiori operazioni di fundraising sociale nella storia della musica italiana, attraverso la quale si è voluto lanciare un modello di intervento culturale.

Il 4 e 5 maggio saremo ancora all’Arena di Verona e non è escluso che più avanti faremo un altro evento. Vogliamo portare avanti un discorso per i giovani ma anche per cambiare questa mentalità che attanaglia sia uomini che donne. Siamo tutti vittime di stereotipi, anche noi come donne che pensiamo sempre che “io ti salverò” perché abbiamo innata questa vocazione. E gli uomini faticano a capire l’emancipazione”.

Nel 2024, sottolinea ancora la cantante romana, spaventano certe chiusure verso artiste più giovani come Elodie e Annalisa che devono spiegare le scelte degli abiti e giustificare il rapporto con il proprio corpo perché percepite come poco decorose o troppo sfacciate.

È assurdo questo nuovo bigottismo, tra l’altro con artiste che hanno dimostrato più volte di avere grande talento. Vengono accusate di mostrarsi e basta, che follia”, incalza Mannoia. “Eravamo più libere allora? Quando ci si spogliava ai concerti, si vedevano le immagini di Woodstock… Ma persino pochi anni fa, ci siamo già scordati di Madonna e Beyoncé?