Il giovane artista bergamasco FISSO è pronto a stupire il pubblico con il suo ultimo singolo, 120, brano fuori sulle piattaforme digitali e in radio per Believe Italia da venerdì 17 febbraio.
120 racconta una storia d’amore finita. Nello Storytelling FISSO guida la sua auto a marcia indietro, rivivendo i ricordi e lottando con sentimenti contrastanti di risentimento e nostalgia. La canzone è una commistione di emozioni forti, affollata da interrogativi shakespeariani su quale sia la scelta migliore: rivivere un momento di gioia passato o accettare il dolore presente.
Questa canzone rappresenta una svolta nella carriera musicale di FISSO, che si spinge in una dimensione più ritmata rispetto ai suoi brani precedenti. L’inciso del brano è scritto per rimanere impresso nella mente dell’ascoltatore.
Ad accompagnare la canzone un videoclip diretto da Vision and I in cui l’artista appare nudo di fronte alla realtà andando a rappresentare la sua volontà di affrontare la fine di una storia senza paura, ma con la giustaconsapevolezza.
Conosciamo meglio il rapper
FISSO, all’anagrafe Michele Errico, è un giovane artista classe 2001 della scena urban-pop italiana. Ha iniziato a muovere i suoi primi passi nella musica all’età di 17 anni, pubblicando i suoi brani sulle principali piattaforme di streaming e attirando l’attenzione di diversi professionisti nel mondo della musica.
La sua musica riflette la sua ambizione e la voglia di rivalsa, ed è proprio grazie alla firma con la sua prima agenzia di Management, la MilanoK3, che FISSO sta coltivando la sua arte.
FISSO 120 testo e audio
Senti eh, sto toccando i centoventi eh
Per fissare gli occhi tuoi nei miei, voglio sapere se mi menti eh
Di quale morte morirei, mentre quest’auto taglia la città,
Noi che siamo bravi a perderci, sappiamo entrambi come finirà.
Fatti coraggio e spara se davvero vuoi farlo,
Stanotte è silenziosa, sì è la luna e lo spazio,
Noi che ci amiamo, però amiamo negarlo,
Finiamo vestiti solo l’una dell’altro
E va bene così, sparami ancora,
Ho un peso nel petto, un nodo alla gola,
Mettiti in salvo tu almeno per ora,
La pioggia cade e nemmeno mi sfiora
Sono da solo, non esiste più un noi
Non vorrei sentirti più parlare, perché la lingua tua e un pugnale
Io sono da solo, e ho paura per noi
Che non eravamo così male ma ci siamo fatti così male
Puoi pure darmi torto se vuoi farla più facile,
Eppure, siamo così come un corpo e due anime,
Se vuoi sparare un colpo mira bene le sagome,
O finisce con il tuo mascara sulle mie maniche,
Per te, scappare altrove ma dove, solo gabbie intorno in prigione,
Per dimenticarti il mio nome, mentre il mondo ti gira intorno in hangover.
Non è mai finita, so che sei tu se è già notte e il telefono vibra,
Ubriaca ti scordi di me, ma l’amaro di quel drink poi ti ricorda di noi.
Dimmi perché ci odiamo così, anche stanotte fuori di me
Quando mi cerchi corro da te, cosa mi hai fatto
Quanto mi mandi fuori, quando mi manchi muoio, forse vuoi farmi fuori.
Sono da solo, non esiste più un noi
Non vorrei sentirti più parlare, perché la lingua tua e un pugnale
Io sono da solo, e ho paura per noi
Che non eravamo così male ma ci siamo fatti così male