Francesco Baccini ha rilasciato negli scorsi giorni un’interessante intervista al quotidiano Leggo in cui accusa la tv di averlo censurato, o meglio completamente “epurato”, dai palinsesti a causa delle sue canzoni, di un album in particolare, Nomi e cognomi, del 1992.
Un album che ottenne un grande successo di vendita composto da 11 tracce, 11 canzoni che portano i nomi di diversi personaggi da Antonello Venditti a Diego Armando Maradona, da Adriano Celentano a Giulio Andreotti… canzoni che, senza censure descrivevano l’Italia pre Tangentopoli.
600mila copie vendute anche se, come dichiara a Leggo Baccini stesso, ora risulta cancellato dal catalogo, dai digital stores e dalle piattaforme digitali.
Le dichiarazioni di Francesco Baccini
In occasione delle polemiche su Fedez e il suo intervento al Concerto del Primo Maggio di Roma il cantautore ha svelato come la censura televisiva si è abbattuta su di lui.
“Da quell’album che la mia carriera, nonostante avessi già vinto il Festivalbar con Sotto questo sole e poi la Targa Tenco, ha preso un’altra piega.“
Ai tempi una sua partecipazione a Domenica In venne cancellata improvvisamente e da allora di anni ne sono passati con altri 14 album usciti, due libri e oltre 40 concerti dall’anno, ma le partecipazioni televisive sono praticamente ridotte a zero se si escludono Music Farm su Rai 2 e la recente apparizione, gossippara e non musicale, al Grande Fratello Vip.
Ai tempi Oliviero Beha, giornalista e conduttore televisivo, gli confessò: “Francesco, il tuo nome è nella lista di proscrizione di viale Mazzini, e anche piuttosto in alto“. E in Mediaset, come ha dichiarato il cantautore, le cose non sono andate meglio… “Devo gran parte della mia popolarità a tante apparizioni al Costanzo show. Maurizio a un certo punto non mi ha più invitato“.
Anche le porte di Sanremo da allora si sono chiuse per lui. Lo ha sfiorato una volta con Baudo all’inizio degli anni 2000 (con una canzone scritta con Gianluca Grignani), nel 2010 quando nemmeno Caterina Caselli riuscì a farlo prendere in un’edizione che vedeva come direttore artistico l’ex manager di Baccini, Gianmarco Mazzi, e infine nel 2015 quando fu Carlo Conti a chiamarlo ma, alla fine, non riuscì ad inserirlo nel cast.
L’ultima apparizione in gara al Festival in realtà è comunque successiva al disco Nomi e cognomi, è avvenuta infatti nel 1997.
Ovviamente All Music Italia, testata che da anni si occupa esclusivamente di musica, lascia le porte aperte per approfondire il discorso, ma anche la carriera del cantautore, in una lunga intervista, se vorrà concedercela.