Disponibile da oggi in tutte le librerie Rockstar (a metà), la prima biografia non autorizzata su Gianluca Grignani.
Scritto da Massimiliano Longo, attualmente direttore di All Music Italia e produttore musicale di Eleonora Crupi, per anni assistente personale del “Grigna”, il volume racchiude tutta la vita artistica di uno dei personaggi più controversi del panorama musicale italiano, raccontata con un occhio di riguardo, da parte di chi ha trasformato una grande passione in una professione, condividendo con uno dei suoi miti “gioie e dolori” di una carriera fatta di improvvise cadute e grandi risalite.
L’exploit nazionale e internazionale con Destinazione paradiso, lo spiazzante e coraggioso cambio di registro de La fabbrica di plastica, passando per tutti gli altri otto dischi, i cinque Festival di Sanremo, le tournée e i progetti collaterali (tra i quali un film, Branchie, del 1999). Una vera e propria “encliclopedia grignanesca” imperdibile, che oltre agli episodi di vita del “Joker”, recensisce tutti i brani incisi dal cantante.
Ad accompagnare il racconto di Longo, la prefazione di chi ha fatto sì che la “favola” di Gianluca avesse inizio, Massimo Luca, suo scopritore e primo produttore, e le testimonianze di esperti del settore e colleghi di Grignani, fra i quali Umberto Iervolino, Cosimo Alemà, Franco Cristaldi, Simone Bertolotti, Pier Carlo Penta, Fabrizio Simoncioni, Andrea Nava e Matteo Cerboncini.
La presentazione del libro avverrà domani dalle 20 al Rock’n’Roll di Milano. L’autore sarà intervistato da Federico Traversa, dopo di che la serata sarà impreziosita dalle esibizioni di Eleonora Crupi (vincitrice di Area Sanremo 2011 e prima produzione di Massimiliano Longo), che presenterà un suo inedito in versione acustica, da Andrea Vigentini, cantautore conosciuto ad Amici, i Voyeur, rockband prodotta da Longo, e altri ospiti a sorpresa che proporranno oltre a qualche loro inedito, cover di Grignani. Ad aprire l’evento l’autore ha voluto scegliere due fan di Grignani che si cimenteranno in un brano a testa del cantautore milanese: Giandomenico Gabino e Alessandro Tamagnini.
Noi di All Music Italia vi regaliamo una piccola anteprima del capitolo 1: Un viaggio ha senso solo senza ritorno se non in volo:
Febbraio 1995, Sanremo. Sta andando in onda il DopoFestival e come miglior tradizione dei Festival targati Baudo, l’ora è abbastanza tarda.
Un giovane cantante se ne sta seduto in silenzio, lo sguardo assorto. Si è da poco esibito con la canzone Destinazione paradiso, ottenendo una pioggia di applausi.
Si chiama Gianluca Grignani, è milanese, ha 22 anni e sembra totalmente disinteressato al contesto in cui si trova.
All’epoca non avevo ancora compiuto 18 anni, ma l’immagine di quel ragazzo che sembrava sentirsi fuori posto su quel palco e non faceva nulla per nasconderlo mi rimase impresse subito, già durante l’esibizione… come se percepissi in lui il mio stesso malessere.
E’ una faccia nuova ma in realtà non nuovissima per il pubblico sanremese, visto che qualche mese prima si è qualificato nelle selezioni per la categoria giovani con La Mia storia tra le dita, un brano sofferto e malinconico che parla della fine di un amore tormentato.
Ha già qualche ammiratore, perlopiù ragazzine, visto che la sua è una bellezza assoluta da togliere il sonno a qualsiasi adolescente in crisi ormonale e non solo. Capelli scuri lunghi fin sulle spalle, sguardo tenebroso, viso dolce e imbronciato, look da figlio del grunge italico, modi di fare tra il ruvido e lo scalato.
Durante quell’interminabile Dopofestival – che il povero Baudo cerca di defibrillare accendendo e poi subito spegnendo qualche polemica di comodo – nessuno sembra badare troppo a lui.
Il Pippo nazionale gli si rivolge per il commento di rito, apostrofando la sua bella canzone come il perfetto ritratto di un amore giovanile complicato.
Il copione vorrebbe che a questo punto, il cantante belloccio ringrazi il presentatore e il pubblico che lo ha votato. Sanremo funziona così da anni. Nemmeno il grandissimo Tenco, con il suo estremo gesto, riuscì a cambiare le regole del gioco.
E invece…
E invece qualcosa si inceppa. Gianluca non ci sta a questa descrizione sbrigativa e banalizzante del suo brano, e con un po’ di scazzo spiega che il pezzo non parla di amori giovanili e amplessi rubati al chiaro di luna, ma di SUICIDIO.
Silenzio in sala……
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