Negli scorsi giorni Giulia Ottonello, vincitrice della seconda edizione di Amici di Maria De Filippi (la prima con questo nome, dopo l’anno di Saranno famosi), si è lasciata andare sulle sue pagine social ad uno sfogo sugli attuali cantanti del talent show, con ironia, ma senza fare nomi.
“Quando ti rendi conto di aver vinto Amici nell’epoca sbagliata ma continui a sorridere perché The Show Must Go On… poi però ti ricordi che tu almeno sai cantare… allora decidendo di restare umile incominci a ballare felice sfoggiando una pettinatura che crede di aver inventato Ariana Grande e che invece tu portavi già quando lei non era neanche nei pensieri di uno spermatozoo.”
Queste le parole postate da Giulia sulla sua pagina ufficiale Instagram accompagnate da due foto che la ritraggono dentro il programma. La ragazza non ha puntato il dito con precisione contro nessuno ma è abbastanza scontato che si riferisse ad alcuni dei ragazzi di quest’edizione più volte accusati di non saper cantare o non essere propriamente intonati.
Della carriera e delle doti vocali di Giulia Ottonello ne ha già parlato in maniera approfondita il nostro Fabio Fiume nella rubrica #LAltraFacciaDelTalent (trovate qui l’articolo), una rubrica che si proponeva come obbiettivo proprio quello di andare alla riscoperta di quei cantanti passati da un talent show che, purtroppo, non sono riusciti a raggiungere il successo discografico (trovate qui i 14 talenti presi in esame).
La Ottonello ha un gran talento, questo è assodato, anzi per alcuni è forse il miglior talento vocale passato dalle nel programma in diciassette edizioni. Ma quindi le sue dichiarazioni corrispondo al vero, paga probabilmente lo scotto di aver fatto il programma in un momento sbagliato, come dice lei stessa? Secondo noi sì.
Amici di Maria De Filippi “Il periodo sbagliato…”
Ma qual’è questo “periodo sbagliato” di cui si sente spesso parlare dai ragazzi di Amici di Maria De Filippi?
Trattasi del periodo che va dal 2000 (prima edizione) al 2006 (sesta edizione).
Il rapporto tra Amici e le case discografiche lo abbiamo analizzato recente qui. Il talent show della De Filippi ha richiesto diversi anni per guadagnare credibilità agli occhi delle case discografiche che poi, negli anni successivi, ci hanno visto per diverso tempo un vero e proprio “Pozzo di Sant’Antonio” da cui attingere a piene mani per risollevare le sorti di una discografia agonizzante.
Il momento di questo cambiamento è l’annata 2006/2007, la settima edizione del programma, quella in cui la conduttrice tolse quell’aria da scuola di musical che aveva sempre circondato il programma, permettendo ai cantanti di cantare e basta e ai ballerini di fare altrettanto.
In quell’anno Maria riuscì per la prima volta a coinvolgere nel programma in modo attivo le Major discografiche che scelsero di pubblicare i dischi dei primi due classificati nel programma. Rispettivamente la Warner Music Italia lanciò l’album del vincitore Marco Carta mentre la Sony Music quello di Roberta Bonanno. Furono proprio le oltre 120.000 copie vendute da Ti rincontrerò, il primo disco di Carta, a cambiare tutto.
Dall’anno successivo le grandi case discografiche, fiutato il potenziale del programma, iniziarono ad essere una presenza fissa nello stesso e Maria De Filippi si preparò così per l’arrivo in Italia del concorrente X Factor (la cui prima edizione risale al 2008). Da quel momento molti, se non tutti, i cantanti in gara che riuscirono ad arrivare al serale ricevettero un contratto. Da quel momento anche le porte del Festival di Sanremo, fino a quel momento quasi totalmente chiuse agli ex-talent (fatta eccezione per le apparizioni tra i giovani dei Pquadro, di Antonello Carozza e Maria Pia), si spalancarono vedendo vincere (tra le polemiche) Marco Carta, quindi Valerio Scanu ed Emma.
Alcuni di questi talenti seppero usare popolarità, talento e lo spazio considerevole che Maria gli riservava nei propri programmi per consolidare i risultati negli anni (Alessandra Amoroso, Emma ma anche Annalisa), altri ancora hanno continuato a portare avanti la propria carriera seppur con un significativo calo di vendite e popolarità (Marco Carta, The Kolors, Virginio, Moreno ma anche Loredana Errore, Pierdavide Carone, Dear Jack, Deborah Iurato) e poi c’è Valerio Scanu che invece ha saputo spaziare tra musica e tv iniziando un percorso da indipendente che si produce i propri dischi con la propria etichetta discografica che, allo stesso tempo, investe anche su altri talenti.
A questi nomi andrebbero poi aggiunti anche Elodie, Sergio Sylvestre, Lele, Riki, Thomas e Federica Carta ma la loro partecipazione al programma è troppo recente per poter già iniziare a tirare delle somme.
Alla luce di quanto sopra è evidente che i cantanti che hanno partecipato ad Amici nelle prime sei edizioni sono stati svantaggiati e hanno pagato lo scotto del pregiudizio verso di loro.
Non può del resto essere un caso che tra tutti i cantanti di queste edizioni (e con tutti i tentativi fatti) nessuno sia mai riuscito ad entrare tra i giovani del Festival di Sanremo (lo hanno sfiorato Eleonora Crupi nel 2011 con Area Sanremo e diverse volte Simonetta Spiri qualificandosi nei 60 giovani presentati dalle etichette discografiche), nessuno sia stato accettato ad X Factor (e di tentativi ce ne sono stati diversi), nessuno sia arrivato ad un contratto con una major discografica.
Ci sono solo due eccezioni… Karima che sbarcò al Festival dopo aver iniziato a collaborare col grande Burt Bacharach, e Antonino Spadaccino che incide dischi con Universal dopo che Amici, e sopratutto Emma Marrone in veste di produttrice, hanno deciso di investire su di lui. Per il resto il vuoto.
Questo sembrerebbe suggerirci che, magicamente, i migliori cantanti abbiano iniziato a presentarsi ad Amici solo dal 2007 mentre prima di talenti non ce ne sarebbero stati… un po’ fantascientifico per crederci no?
Semplicemente questi ragazzi hanno pagato lo scotto di partecipare al programma quando era ancora in una fase di rodaggio, quando radio e major non erano interessate ma anzi, erano quasi contro questi ragazzi.
Proprio per questo motivo abbiamo lanciato più volte alla De Filippi l’idea di realizzare un’edizione estiva del programma con alcuni dei cantanti da lì passati, un’idea che al pubblico potrebbe piacere perché è noto, in tv l’effetto “che fine hanno fatto?” funziona sempre (vedi il successo di Ora o mai più o del nostro sondaggio Amici HiStory lanciato due anni fa che raccolse oltre 14.000 voti unici). Ma fino ad oggi tutto tace.
Nel frattempo le carriere di alcuni di questi ragazzi vanno avanti tra musica e teatro (come nel caso di Giulia Ottonello) e altri ancora, dopo anni di tentativi, hanno rinunciato ad inseguire la musica a volte attraversando il male della depressione che purtroppo va messo in conto quando si affronta un bagno di folla come quello che il programma offre e dopo il vuoto e il silenzio dei riflettori che si spengono.