Gli Aeguana Way sono un gruppo emergente che grazie ad una solida gavetta è riuscito a guadagnarsi una credibilità invidiabile nella scena dell’alternative rock, grazie anche alle collaborazioni con Marta Sui Tubi e Management Del Dolore Post-Operatorio, oltre che con la partecipazione al Concertone del Primo maggio a Roma. Una credibilità che ritroviamo nei precedenti due album, ai quali da poco si è affiancata la nuova fatica discografica della band, intitolata Cattivi Maestri, progetto uscito anticipato dall’omonimo singolo.
Cattivi Maestri è quindi il primo singolo, scelto per presentare la natura dell’omonimo album, un suggestivo brano dove si racconta di intere generazioni cresciute in nome dell’apparenza, con truppe di giovani cresciuti nascondendosi dietro l’illusoria sicurezza data da essa, nel tentativo di minimizzare e camuffare una situazione che porta invece alla castrazione dei propri sogni.
A proposito del singolo Cattivi Maestri e del suo significato, la band ha voluto accompagnarne l’uscita con alcune dichiarazioni:
“Per cattivi maestri si intendono i consigli sbagliati, o meglio, i cliché di ciò che è considerato un percorso ideale. Ogni epoca è stata dominata da azioni e percorsi umani su binari prestabiliti, lasciando poco spazio alla naturale attitudine dell’individuo, il quale potenzialmente avrebbe potuto eccellere in un percorso non convenzionale”.
Un testo che vuole trasmettere un’esortazione ad aprire il proprio orizzonte, tramite la metafora dell’invito a “guardare il mare”, scegliendo proprio l’immagine del mare come sinonimo di libertà e di infinite possibilità, in cui specchiarsi per ritrovare se stessi ed agire senza filtri secondo le proprie attitudini.
Il nuovo disco arriva a tre anni di distanza dal precedente Mediazione, ed è un lavoro nel quale i lucani Aeguana Way raggruppano nove tracce, capaci di raccontare una società persa in uno stato confusionario, rinchiusa in un recinto dove resta a vivere in condizioni sospese tra realtà e mondo digitale.
Un disco dal suono deciso che fonde l’elettronica alla tradizione rock anni ’90, abbinando suoni aggressivi ad una componente melodica importante, capace di lasciar trasparire attraverso tutti i pezzi un forte impatto sonoro, veicolando attraverso i testi l’invito alla ricerca di un’identità sociale, strumento che potrebbe condurre l’individuo alla reale libertà.
Un tema costante portato in musica con una forma molto varia in una serie di tracce ben realizzate, dalla trascinante title track, ai ritmi frenetico e potenti di Kamal e Resistenze virtuali, fino alla melodia più morbida e sorprendente che caratterizza il gioiellino La fiaba di Natale.
Gli Aeguana Way nascono nel 2005 a Brienza (PZ) e arrivano dopo anni di intensa attività live e di studio al terzo album, con una formazione composta da Antonio Salviulo (voce, chitarra, synth), Claudio Lopardo (basso), Raffaele Pepe (chitarra), Donato Marchisiello (chitarra) e Daniele Di Ceglie (batteria). Un percorso molto intenso che li ha visti calcare palchi importanti come quello del Concertone del Primo maggio a Roma (2013), oltre ad aperture di concerti di artisti come Piero Pelù, Subsonica, Planet Funk, Marlene Kuntz,Il Teatro degli Orrori, Tre Allegri Ragazzi Morti, Le Luci Della Centrale Elettrica, LN Ripley e Sud Sound System.
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