Continua la carrellata di presentazioni dei 15 finalisti di VITA (QUI maggiori informazioni sul progetto), web talent che nelle prossime settimane decreterà il nome del vincitore che si aggiudicherà il ricco contratto discografico in palio, al termine di un lungo percorso fatto di selezioni e di riscontri raccolti nella rete da centinaia di nomi nuovi della scena musicale. Oggi tocca agli Atelier.
Un collettivo musicale che affonda la propria passione musicale nel soul e nella voglia di proporre la propria musica ad una platea sempre più vasta che oggi è quella del web, offerta loro da VITA.
Prima di lasciarvi al video di Sunday’s Night, ultima delle varie proposte portate in scena dal gruppo in questo contesto, vi proponiamo un’intervista realizzata alla band per conoscerli ed entrare in contatto con la loro visione artistica.
Parlateci di voi e del vostro percorso artistico nella musica fino ad oggi.
La musica è la nostra vita, può sembrare un luogo comune, ma è assolutamente così. Atelier è un gruppo Neo Soul, non per usare un’etichetta ma solo per rendere più immediatamente comprensibile il nostro stile di riferimento. I cinque componenti del gruppo hanno alle spalle esperienze jazz, rock, blues, soul e perfino di etno music. Il soul ci ha messo d’accordo. Stiamo sviluppando una nostra ricerca verso un linguaggio che possa renderci riconoscibili. Pensiamo che State of Grace, il nostro primo album pubblicato nel 2013, possa essere un buon inizio in questo senso.
Al centro del progetto ci sono la voce di Salvo Rizzuto, che vanta un’esperienza internazionale e la composizione di brani originali. Non siamo una cover band, anche se ogni tanto proviamo a ristrutturare brani importanti. C’è una nostra versione di A whiter shade of pale che vi consigliamo di ascoltare. Nel 2015 abbiamo vinto il concorso nazionale The soul must go on e siamo stati premiati al Blue Note di Milano da Joe Bastianich e Nick The Nightfly. Una grande emozione.
Quando e come è nato il brano che presentate in VITA e di cosa parla?
Per VITA complessivamente abbiamo presentato cinque brani: Madeleine, A perfect match, Sunday’s Night, Rosa The Red, Tattoo. Madeleine è un brano ironico che parte da una citazione di Zigmunt Baumann sull’amore al tempo di Facebook, mentre Sunday’s Night, con il quale ci giochiamo la finale, è un diario di viaggio e di amori casuali.
Videoclip e musica sono da molti anni, ed oggi nell’epoca di Youtube più che mai, un connubio importantissimo. Quanto conta per voi il video di un vostro brano?
Il legame tra musica e immagini è straordinario, bellissimo. Noi siamo stati fino ad ora molto timidi nel metter insieme i due linguaggi. Abbiamo utilizzato dei visual nel primo concerto di presentazione di State of Grace ed è stata una esperienza positiva. Il sogno è costruire un live insieme ad un light designer e con l’uso di immagini visuali in cui non prevalga la tecnologia sulla creazione artistica. Ovviamente non abbiamo pretese di mega produzioni. Ci piacerebbe fare il prossimo video in questo contesto.
Raccontaci del video che avete presentato su VITA?
Il video di Sunday’s Night è frutto di una collaborazione di Atelier con Damiano Artale, testimonial Armani e straordinario ballerino dell’Ater Balletto.
Perché avete scelto di partecipare a VITA?
Vogliamo farci conoscere, misurare il valore della nostra musica, aprire un mercato per i nostri prodotti, suonare dappertutto. Non abbiamo uno spirito competitivo e rispettiamo tutti gli artisti che vi hanno partecipato perché ci sentiamo parte di loro.
Una competizione non sentita ma comunque accesa in questa fase finale del contest organizzato da Believe Digital, nella quale gli Atelier puntano al risultato finale proprio con il video di Sunday’s Night, che vi mostriamo in attesa dei vostri commenti:
ATELIER – SUNDAY’S NIGHT – VIDEO
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ALE DE ROSA