Tra le penne più ricercate del pop italiano, capace di passare da una scrittura cruda come quella della sua hit Cemento armato o Lontana da te scritta per Syria a melodie pop come Maria Salvador con J-Ax, Il Cile torna con un nuovo singolo.
Esce su tutte le piattaforme digitali da venerdì 7 luglio per Teide Dischi con distribuzione ADA Music Italy, Ma che musica c’è.
Il cantautore multiplatino, dopo tre dischi pubblicati con una major, la Universal Music, riparte da indipendente e lo fa con un brano in cui si mette a nudo e racconta di un’esistenza dove ha sempre lottato per arrivare a traguardi professionali, riuscendo a vivere di musica dopo aver svolto molti lavori umili, con una sana gavetta che ha portato i suoi frutti e che rappresenta la strada migliore per fidelizzare un pubblico.
Ma che musica c’è insiste sul confronto tra la sua generazione e quella dei millenials, dominata dalla felicità a tutti i costi da sbandierare sui social network, da sentimenti pantomima, dal politicamente corretto che nuoce la libertà d’opinione e acuisce la frustrazione collettiva, dal mercato discografico attuale in cui il successo è misurato sulla base del numero di stream.
Lo sguardo al passato è rassicurazione rispetto a un futuro dove le speranze si scontrano con una realtà fatta di scarse prospettive, equilibri instabili, dove il valore delle persone si misura nella propria capacità di sottomettersi alle pressioni che provengono dall’alto. Una realtà dove spesso si pagano le conseguenze del far sentire la propria voce per difendere con coerenza se stessi e i propri valori.
Un brano dalle strofe serrate che lasciano spazio a un ritornello accattivante costruito su un tappeto musicale che poggia su un riff di chitarra elettrica e che bada al sodo per focalizzare l’attenzione dell’ascoltatore su un testo diretto e incisivo.
La produzione è di Andrea “BOOM.BO” Palumbo.
Ecco come racconta Il Cile stesso questo nuovo singolo:
“Con questo brano ho voluto fare una sorta di analisi della mia vita umana, professionale e sentimentale da quando ho iniziato a fare questo lavoro ad oggi, ne è nata una canzone che gioca tra i chiaroscuri della memoria, la nostalgia di certe melodie delle estati passate, la voglia di camminare verso il futuro con più disillusione ma meno zavorre, perché i bravi ragazzi spesso finiscono ultimi, ma non perderanno mai la voglia di gareggiare“.