Irama Ovunque sarai video ufficiale del brano presentato dal cantautore al Festival di Sanremo 2022.
È proprio il palco dell’Ariston quello che ha visto debuttare (ed esibirsi per la prima volta dal vivo) Irama. Era il 2016. e presentava tra le Nuove proposte Cosa resterà. Il grande successo è arrivato però solo un paio di anni dopo grazie alla vittoria ad Amici di Maria De Filippi e alle scelte artistiche prese che lo hanno reso uno dei pochi cantautori in Italia credibili nelle ballad così come nei tormentoni estivi e con i brani urban.
Ad oggi Irama conta 29 dischi di platino, 3 dischi d’oro, oltre 1 miliardo e 200 milioni streaming e 650 milioni di visualizzazioni dei suoi video.
il 25 febbraio uscirà il quinto album, Il giorno in cui ho smesso di pensare, 13 tracce tutte orientate verso il mondo urban ad eccezione della tredicesima canzone, un brano orchestrale con cui Irama ha scelto di osare, mostrando un’altra faccia del suo mondo musicale, presentandosi al Festival. E a quanto pare ha fatto bene visti i primi riscontri di pubblico e critica.
Ovunque sarai, scritto dallo stesso artista e con la produzione di Giulio Nenna in collaborazione con Shablo & Faraone è una canzone che viene descritta come “…pura verità, è primitiva, è ancestrale…. ho guardato il cielo per raccontare quello che sentivo con parole e melodia. E’ arrivata in una notte in cui ero in connessione con gli elementi, una poesia per il cielo, per la terra e una persona per me molto importante, la canzone racconta tutto”.
Racconta quando la natura rende meno forte il senso dell’assenza e attraverso il ricordo puoi avere accanto anche una persona che non c’è più.
Il giorno in cui ho smesso di pensare uscirà in cd, vinile e digitale.
Al Festival, nella serate delle cover, ha invitato sul palco Gianluca Grignani per interpretare la hit del 1994, La mia storia tra le dita.
Irama Ovunque sarai video
Il video del brano vede come regista Enea Colombi che lo ha diretto usando come fondamento narrativo il concetto di mancanza: un’energia invisibile muove le redini narrative di un’esperienza sognante e metafisica, vissuta in prima persona dall’artista.
Questa presenza, forse immaginifica, forse reale, porterà l’artista in luoghi primitivi, sospesi nel tempo e nei ricordi. Un viaggio sensoriale che ci ricorda quanto tutto ciò a cui siamo più legati, per quanto distanti e forse perso per sempre, ci accompagna nel quotidiano: proteggendoci, suggerendoci la strada.