Il cambiamento era stato annunciato già negli scorsi giorni e ora diviene ufficiale con l’annuncio dell’uscita del singolo “Mi libero dal male“. Irene Fornaciari torna a incidere musica e lo fa con un nuovo nome d’arte, Irene Effe.
La cantautrice figlia di Zucchero ha debuttato nel 2003 ma è diventata nota al grande pubblico partecipando al Festival di Sanremo nel 2009 nella categoria “Nuove proposte” e tornandoci l’anno successivo affiancata dai Nomadi con “Il mondo piange“.
Ad oggi ha all’attivo cinque album: “Vertigini in fiore” del 2007, “Vintage Baby” (2009), “Irene Fornaciari” (2010), “Grande Mistero” (2012) e “Questo Tempo” (2016), gli ultimi due lanciati con altre due partecipazioni al Festival.
Nella sua carriera anche il Festival di Vina del Mar, in Cile, dove ha rappresentato l’Italia.
Ora, dopo anni di silenzio e forti cambiamenti, ricomincia a scrivere e a sperimentare e riparte da “Mi libero dal male”, brano che verrà lanciato il 1° dicembre 2023 per Altafonte Italia.
Il brano è stato composto e prodotto da Irene Effe a quattro mani con Federico Biagetti (aka Dèrico).
Un sound impattante e deciso che vuole prendere e trascinare l’ascoltatore in un viaggio quasi ultraterreno. Sonorità elettroniche e atmosfere eteree si intrecciano alla potente voce dell’artista. Il testo racconta di quando nella vita ci si rende conto dell’importanza di andare avanti, lasciarsi tutto alle spalle e uscire da tutte le costrizioni negative che ci tenevano ancorati al passato, facendoci soffrire.
Ecco come lo racconta Irene:
“Ho completamente messo in discussione la mia identità artistica, l’unica cosa che sapevo era di aver bisogno di fare musica. Mi sono rimessa completamente in gioco senza compromessi e senza nascondere le mie fragilità. Mi sono sgretolata e ricostruita, senza rinnegare il passato, ma trovando il coraggio di cambiare davvero direzione e presentare questo nuovo capitolo della mia musica.
Mi libero dal male l’ho scritta in un momento di blackout totale. Avevo bisogno di esorcizzarmi dallo strascico di alcune relazioni tossiche che mi portavo dietro da tempo e di dovermi confrontare una volta per tutte con i mostri che avevo dentro. Nonostante la sua sonorità molto scura, la considero una canzone molto positiva, che esorta a non fuggire, ma anzi affrontare le proprie difficoltà e, quando possibile, ballarci sopra.”