CINQUE NUOVI BRANI PER LORENZO
Ecco come racconta queste nuove canzoni il cantautore:
LA PRIMAVERA
LA PRIMAVERA esce quando inizia l’inverno, come un’affermazione, una dichiarazione di intenti. È un pezzo nato da un demo strumentale che ho ricevuto da Noochie Rigano e Riccardo Onori, miei collaboratori di tanti anni.
Avevo quelle due strofe scritte su un cellulare. Ricordo anche il giorno in cui le ho scritte, ma non ricordo perché, anzi lo ricordo ma non lo dirò. Le ho cantate sulla base e poi è nato il ritornello così come nasce un fiore selvatico.
A giugno 2021 ho riacceso il mio studio dopo tanti mesi in cui avevo lavorato solo con mezzi di fortuna (chitarra, cellulare, iPad, quaderni e post it) e LA PRIMAVERA è nata, ma assomigliava un po’ troppo all’estate (addosso) così per un po’ l’ho messa in panchina.
Quando Rick mi ha chiesto di ascoltare TUTTI i provini che avevo (circa 40) l’ho messa in coda, e lui quando l’ha sentita mi ha chiesto di cosa parlavo. Della primavera ho detto, la stagione in cui la natura fiorisce di nuovo, ma non una natura addomesticata. Questa primavera è selvatica, ha una tensione dentro, una forza sovrannaturale, qualcosa che per me resta un mistero.
Così lui mi ha risposto “entriamoci”, e dentro quel caos di mille tracce che avevamo messo nel demo lui ha fatto la magia e mi ha chiesto di cantarla diverso, senza spingere. Ho pensato a Franco, con me lì c’era Pinaxa e gli ho detto “provo a cantarla pensando di essere con Battiato. Insegnami, facciamogli un omaggio velato, un fiore per lui.
I LOVE YOU BABY
Lo ammetto, sono pazzo di questo pezzo. Lo so non è elegante dirlo ma è così, se lo avesse fatto un altro gli farei la OLA, per fortuna l’ho fatto io. È una canzone d’amore, è per una ragazza che deve scalare una montagna, attraversare l’oceano a nuoto, baciare un rospo in bocca senza nessuna garanzia che si trasformerà in principe.
Certe cose non si possono dire in modo enfatico, bisogna dirle ballando, agitando le braccia, alzando il volume, cantando al limite della tonalità, un passo prima che la voce diventi un urlo.
Il pezzo è nato con Riccardo Onori alla chitarra, ed era un rock’n’roll un po’ troppo tradizionale per me, così ci ho registrato sopra una linea di MOOG che poi ho dimenticato. Mr. Rubin che vuol sentire soprattutto le cose di cui mi vergogno un po’ (perché le cose forti si trovano quasi sempre oltre al pudore e alle zone comode) ha detto “per me il pezzo musicalmente è qui, in questo moog fuori contesto.”
UN AMORE COME IL NOSTRO
Eravamo a Milano, luglio 2020, io e le mie ragazze. La mattina ogni tanto prendevo la chitarra e cantavamo canzoni che ci piacciono. Dalla cassa Bluetooth usciva una playlist dei Green Day che le mie ragazze adorano, e pure io. Poi è partita “Something stupid” dei due Sinatra.
La Teresa mi ha detto “Babbo dovresti scrivere una canzone così” e io ho pensato “embè…” Poi ho preso la chitarra e ne ho scritta di getto una che la imitava un po’, ma quasi giocando le parole mi uscivano insieme alla melodia e mi piacevano, erano vere, avevano forza. L’ho appuntata nei memo vocali del cellulare e ho aspettato l’autunno e poi l’inverno e a capodanno del 2021 l’ho registrata con garage band nel mio laptop.
A capodanno eravamo in casa da soli noi tre, e dopo il brindisi l’ho suonata, e alle ragazze è piaciuta. Buon anno, avanti tutta.
TRA ME E TE
È una ballad, una canzone d’amore, una dedica che non mi era stata richiesta, infatti lei non è nella stanza con me mentre la canto, ma è con me nel senso che occupa ogni mia cellula. TRA ME E TE è una mini-canzone, piccola al limite dell’inesistenza, e forse non è questa l’epoca buona per canzoni così, incerte, zoppicanti, ma non mi frega niente, a me piace.
Rick mi ha proposto di evitare di farla con la chitarra acustica, per portarla da una parte meno tradizionale, così ho chiesto a Davide Rossi se mi faceva una linea di violoncello solo. Dammi un’indicazione, mi ha detto, e io “alla Bach” e lì il cielo ha tuonato e si sono accesi tutti gli allarmi :-)))))
BORDER JAM
Tutti hanno opinioni e moltissimi ci tengono ad affermarle, radicalizzarle, difendere, esporle, gridarle, farsene un’identità, e a me va benissimo, ci mancherebbe. Il mio problema è che non ho molte opinioni, ho piuttosto delle sensazioni. Se interrogo le mie opinioni il mio parlamento interiore si divide su quasi tutto. Non tutto, ma quasi.
Se invece interrogo i miei sogni non ho dubbi: io sogno un mondo senza confini. Punto. Questa canzone parla di un sogno, anzi balla di un sogno, è una festa per sognatori, non è un manifesto politico, è una jam, che vuol dire marmellata.
C’è dentro il carnevale, l’Africa, i Clash, la California, il Jova Beach Party, New Orleans, i Balcani, il Mediterraneo… non so cosa c’è dentro, è una jam, una marmellata. Buona però la marmellata, a me piace.
Foto di Maikid