La polemica su Junior Cally al Festival di Sanremo (vedi qui) non ha nessuna intenzione di arrestarsi.
Nella giornata di oggi gli utenti di Facebook e Twitter continuano a discutere animatamente dividendosi tra chi chiede che Junior Cally venga estromesso dalla manifestazione e chi dissente all’ombra del pericolo rappresentato dalla censura.
Interpellato dall’Ansa anche Enzo Mazza CEO della FIMI di è espresso al riguardo.
“Quando si affrontano questioni che riguardano la creatività artistica, è evidente che si debba procedere con la massima cautela per evitare fenomeni di vera e propria censura.
Il rap, e più in generale la musica urban, è costituito da forme di linguaggio spesso molto crude e dirette.“
Un genere musicale, come sottolinea Mazza, in costante ascesa tra i giovanissimi…
“…prima negli Stati Uniti, poi in Europa e Italia, ha goduto di un crescente successo tra le nuove generazioni. Streaming e smartphone ne hanno amplificato l’audience tra millennial e generazione Z“.
Ci permettiamo inoltre di aggiungere che i testi più espliciti riportano la dicitura apposita EXPLICIT CONTENTS e, pertanto, non dovrebbero essere fruibili dai minorenni. Poi, come sempre, tutto sta nelle mani dei genitori.
Riguardo a Junior Cally e Sanremo Mazza aggiunge:
“In questo contesto negli ultimi anni il Festival ha cercato di avvicinarsi ai giovani e ha dovuto necessariamente fare i conti con un repertorio ‘difficile’ per il pubblico tradizionale.
Ma è un’evoluzione irreversibile della quale bisogna comprendere gli scenari nei quali si sviluppa e il linguaggio che si traduce poi in musica e in liriche.
Per i teenager di oggi i rapper sono spesso ciò che per le nostre generazioni hanno rappresentato Battisti, De André o i Pink Floyd.
Se Sanremo vuole rappresentare al meglio la musica italiana, deve farsi carico anche di proporre questo genere musicale.
È un’evoluzione naturale che abbiamo visto anche ai Grammy negli Usa o ai Brits a Londra. Le polemiche ci stanno, la censura, magari preventiva, certamente no“.