Vi parliamo dei Kachupa, band piemontese che con un personalissimo stile si spinge ancora una volta ad affrontare temi non facili: armati di ironia tornano in prima linea con Finchè ce n’è il nuovo singolo dal quale il giovane collettivo musicale si scaglia contro un lato oscuro della nostra società, caratterizzato da egoismo, avidità e indifferenza, declinando il tutto anche all’ambiente musicale e discografico.
Un messaggio reso ancor più efficace dal video diretto da Andrea Languasco, prodotto da Eugenio Ripepi e con la direzione della fotografia Fabio Zenoardo. Un girato che pone l’accento sull’invito alla condivisione e all’apertura di relazione, ricorrendo ad un giusto mix di ironia ed eccesso…
“Un video dissacrante, per nulla buonista – raccontano i Kachupa – che mette in scena i peggiori personaggi del panorama musicale italiano, quelli che divorano i sogni di tanti artisti, che ne creano molti altri a tavolino, rassicuranti come la mediocrità della Tv a cui siamo abituati. Perché con un sorriso, un’esagerazione, a volte si possono aprire molti occhi distratti”
FINCHÈ CE N’È – KACHUPA – VIDEO
La stessa band, dalla propria pagina Facebook (che trovate QUI), ci ha tenuto ad eviscerare al meglio il senso di un brano, a dimostrazione di quanto sia sentita questa nuova avventura musicale di una delle più interessanti realtà musicali della scena World del nostro paese, che sta dando grandi segni di fermento:
“Finché ce n’è” è una canzone cattiva che nessuno vorrebbe scrivere. È una condanna senza appello di una certa umanità, quella che non è mai sazia, che vive per possedere, che non guarda in faccia a nessuno pur di arricchirsi. Il “legno storto” e il “lupo affamato di fame futura” sono metafore tratte dalla filosofia. Risalgono ad alcuni secoli fa, ma sono drammaticamente attuali. Siamo circondati da lupi affamati di una fame insaziabile, che si proietta nel futuro. Sono i protagonisti delle notizie di cronaca, di politica, sono persone con cui dobbiamo fare i conti nel quotidiano, che vivono per arricchirsi e per consumare, volgari, immorali, prepotenti.
Sono passati alcuni secoli, ma l’uomo non è cambiato, anzi, sembra mettercela tutta per peggiorare.
E i risultati sono sotto gli occhi di tutti.”
Rinnovata energia per il gruppo che proseguirà anche la propria intensa e ormai abituale attività live, con un appuntamento il prossimo 24 maggio all’idroscalo di Milano all’interno di un evento organizzato da Radio 105 e Virgin Radio.
Un percorso di continua crescita per i Kachupa, gruppo che racchiude i talenti di Lidiya Koycheva, Davide Borra, Alberto Santoru e Mattia Floris. La genesi come band di strada, le ossa rafforzate in giro per l’Europa, forti di un piccolo carretto che ospitava il batterista suona cassa e gli altri musicisti intorno.
Un immagine evocativa e fortunata, un carretto che porta ben presto i Kachupa a vendere migliaia di copie in Italia e in Francia. Nel 2006 esce Gabrovo Express, l’energia aumenta e la band inizia a suonare in prestigiosi Festival e rassegne dividendo il palco con importanti artisti (Eugenio Bennato, Tullio De Piscopo, Modena City Ramblers, Casino Royale , Albano, Eugenio Finardi, Vinicio Capossela, Mau Mau) fino a suonare alla Notte della Taranta 2010 come vincitori del concorso Note per la Notte .
Nonostante i prestigiosi traguardi raggiunti i Kachupa scelgono di continuare a calcare la strada per mantenere intatta la magia musicale che ha dato il via al loro percorso musicale, che nel 2011 li porta a Terzo Binario: 12 brani originali che raccolgono la storia, i viaggi e le feste vissute dalla band, in un disco pieno di energia
Nel 2014 partecipano al Concertone del Primo Maggio a Roma, come ambasciatori di Slow Food e del progetto Diecimila orti in Africa. Nello stesso anno il singolo Siamo tutti Africani raggiunge le vette delle classifiche iTunes, arrivando al primo posto della sezione World Music e viene scelto come inno di Terra Madre 2014 dal patron e ispiratore di Slow Food Carlo Petrini.