I Kutso dal 29 maggio sono tornati in rotazione radiofonica con il nuovo singolo Io rosico, estratto dal loro album Musica per persone sensibili pubblicato da IT.POP e prodotto dai Kutso e da Alex Britti su licenza di Universal Music.
Dopo il passaggio all’ultimo Festival di Sanremo in cui hanno quasi sfiorato la vittoria della categoria Giovani, fermandosi solo nella sfida finale con Giovanni Caccamo, i Kutso sono cresciuti in termini divisibilità e stanno diffondendo il più possibile la loro musica, molte le interviste e gli interventi in manifestazioni, ad esempio lo scorso Primo Maggio sono stati protagonisti nell’aprire, nel giorno della Festa dei Lavoratori, il Concertone in Piazza San Giovanni a Roma.
I Kutso in una nostra intervista avevano presentato così questo nuovo singolo:
E’ una canzone rivolta a tutti coloro che si atteggiano a intellettuali, che si sentono custodi della cultura, dell’arte, della musica che vale; a tutti quelli che guardano gli altri dall’alto verso il basso. Ciò accade, ad esempio, nell’ambiente indie, che conosciamo e da cui proveniamo: penso a tante persone che credono di valere di più rispetto a un discotecaro, perché si ascoltano cose che conoscono solo in tre, e magari sono pure delle cagate pazzesche alla fine.
Al di là della critica, con Io rosico ci si guarda anche in faccia, da soli: il fatto di provare una certa rabbia per qualcosa può derivare anche da una propria predisposizione, e cioè, ogni volta che mi incazzo per qualcosa, poi mi guardo dentro e mi rendo conto che in fondo sono pure io che rosico, che mi faccio coinvolgere dal nervoso fino a enfatizzarlo, dal momento che ho già di mio delle frustrazioni. Quindi c’è una doppia valenza: Io rosico è una critica, ma anche una forma di outing… nell’ammettere di essere appunto, uno che rosica.
Molto curioso il ritornello della canzone, che evidenzia in modo chiaro questo stato d’animo:
Com’è bello litigar
Tra un insulto e una polemica
Giuro non vorrei però
Non c’è dubbio, io rosico
Nel brano la band fonde il ritmo shuffle del blues con le atmosfere vintage rock degli anni 60, Matteo Gabbianelli si destreggia con maestria durante tutto il brano con la sua grinta e la sua originalità. In Io rosico ci sono collaborazioni importanti: il featuring corale di Enriquez della Bandabardò e l’organo e i synth di Pier Cortese.
Del brano è anche stato realizzato un video che vede alla regia Roberto Tafuro.
KUTSO – IO ROSICO – VIDEO UFFICIALE