27 anni fa, il 27 febbraio del 1993 Laura Pausini conquistava con La solitudine la vittoria nella categoria Nuove proposte del Festival di Sanremo.
In quel esatto momento, ancora non potevamo saperlo, iniziava la carriera dell’artista più internazionale che il nostro paese abbia mai avuto.
Il pubblico dimostrò di amarla da subito rendendo il suo primo album e tutti i singoli estratti da esso, un successo clamoroso.
La forza di Laura Pausini non stava soltanto nella sua voce, potente e riconoscibile, ma nell’attitudine. Laura era la ragazza della porta accanto, l’anti diva per eccellenza andando a scardinare quel cliché dell’artista misterioso e irraggiungibile che aveva dominato fino ad allora.
Il pubblico l’amo da subito, l’orchestra di Sanremo anche. La critica invece si divise come spesso accade. Persino alcuni discografici, nonostante i successi che la ragazza andava conquistando mese dopo mese, anno dopo anno, le davano una data di scadenza.
Nel frattempo sono “scaduti” e spariti loro mentre Laura Pausini rimane lì, nel posto che si è conquistata, ovvero l’artista italiana più amata nel mondo, una cantante che il Sudamerica ammira al tal punto da considerarla non un’artista straniera, ma una di loro.
Il segreto del successo di Laura Pausini? Tanti, alcuni impossibili da decifrare (del resto in quanti hanno provato, con scarsi risultati, a replicare una “Laura Pausini” in questi 27 anni? Tantissimi), ma di sicuro alcune caratteristiche sono chiare a tutti.
La voce quel timbro potente che nel tempo ha imparato a controllare e rendere affascinante anche nelle note basse. La voce pop radiofonica per eccellenza. Parte una nota in radio, e la sua voce è chiaramente distinguibile.
La determinazione. Laura non si è mai accontentata dei risultati raggiunti ma ha sempre puntato a fare di più, a farlo meglio e a ripagare il suo pubblico per restituire loro in qualche modo quanto ricevuto.
La fatica. Questo è un elemento che spesso viene dato per scontato e che invece è stato essenziale per il successo, e il mantenimento dello stesso, di Laura Pausini.
Quando la sua musica ha iniziato ad aver successo anche all’estero la Pausini non si è accontentata di andare a fare promozione mettendo un auricolare per ascoltare le parole del traduttore.
No Laura si è messa sotto studiano inglese, spagnolo, portoghese, francese… con un solo pensiero in testa: non aver nessun filtro con il suo pubblico, nessun traduttore, lei voleva fortemente poter comunicare con la gente in maniera diretta in ogni parte del mondo.
Questo perché Laura è un’instancabile lavoratrice, una professionista e una stakanovista che ama il suo lavoro.
Ed è per questo che esiste solo una Laura Pausini, una sola artista del suo calibro. Gli artisti oggi, troppo spesso, inseguono il successo, inseguono la hit, raramente studiano, spesso instaurano un rapporto di convenienza con il proprio pubblico e questo si percepisce, il pubblico come dà fiducia così la toglie.
Insomma, Laura Pausini è l’esempio da seguire ma impossibile da replicare.
E quindi auguri Laura… e grazie per aver portato, e per continuare a portare, alto il nome del nostro paese nel resto del mondo.
LAURA PAUSINI 27 febbraio 1993 – 27 febbraio 2020. 27 anni di musica
Con il nostro critico musicale, Fabio Fiume, abbiamo scelto per per voi, 20 canzoni a nostro avviso imprescindibili nella carriera di Laura Pausini e Fabio le ha commentate per noi.
Buon ascolto e fateci sapere sui nostri social quali canzoni aggiungereste voi.
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