“Oggi sono qui per presentarvi ‘Anime Parellele’ il mio nuovo disco di inediti dopo 5 anni…” con queste parole Laura Pausini nella giornata del 27 ottobre ha incontrato a Milano la stampa nella sua “House of Anime parallele“, un vero e proprio punto di incontro e condivisione con karaoke, special store e bar.
La cantante ci ha tenuto a spiegare come è nato il disco e le 16 storie, 16 persone reali con un oggetto a rappresentarle nel booklet del disco, protagoniste delle nuove canzoni:
“Questo disco è nato nel periodo covid, dove ero ed eravamo costretti a passare tanto tempo con i nostri pensieri e con le nostre domande e credo che in quel momento tutti noi siamo diventati anime parallele e da quando siamo di nuovo liberi ci siamo divisi, staccati molto.“
“Io vivo in maniera molto drammatica i cambiamenti delle cose o delle persone intorno a me” afferma la Pausini, “i cambiamenti mi mettono paura e non riesco ancora a capire bene come affrontarli, ma grazie a questo disco ci ho provato, ho iniziato a capire che bisogna vedere noi stessi da fuori, come se stessimo volando. Riuscendo ad osservare tutto dall’alto ci accorgiamo che è come se fossimo solo delle formiche che camminano per le stesse strade ma ognuna di noi merita di esistere e di essere rispettate. Per questo motivo ‘Anime Parallele’ parla di anime e non di corpi.
Ed è un disco che vorrebbe invogliare chi lo ascolta ad amarsi e rispettarsi di più”.
Nelle 16 canzoni contenute in “Anime parallele“, brani di cui trovate testi e significati in questo articolo, si toccano tanti argomenti che, purtroppo, sono all’ordine del giorno… il bullismo, la violenza domestica, la violenza sulle donne: “Sono cose che mi destabilizzano, per questo ho cercato di mettere al centro di questo disco la parola ‘amore’, non solo l’amore delle coppie, ma proprio la ricerca del significato dell’amore. Ho scavato nei miei sentimenti più privati e nei rapporti con le persone vicine a me.”
A chi le chiede della politica, qualcosa che in qualche modo influenza come queste problematiche vengono gestite, Laura Pausini non ha dubbi nel procedere in quella che è stata sempre la sua strada, lontana dalla politica, dalla parte delle persone più che degli ideali…
“Non voglio schierarmi in nessun modo parlando di politica perché da piccola il mio primo voto l’ho dato dopo aver letto sulla rivista ‘Cioè’ chi avrebbe votato il mio cantante preferito… quello delle mie canzoni è sempre stato un messaggio di amore per l’umanità e non politico, fin da piccola non riesco a dividere nulla per categorie, mi piace che tutto e tutti siano diversi…”
Laura Pausini anime parallele. da Sanremo ai featuring
A chi le chiede se ci saranno due santi nel suo 2024, Sanremo e San Siro la cantante spiega: “Mi avevano proposto di fare San Siro, due o tre date, ma i miei fan non mi ascoltano dal vivo da quattro anni, sentivo l’esigenza di raggiungerli in tutte le città possibili.“
E sul Festival: “No, me l’avevano chiesto ma purtroppo non riuscirò sopratutto perché il mio spirito da madre mi fa dedicare i giorni ‘off’ a mia figlia Paola che vive un’età importante. Infatti non verrà in tour con noi in Europa ma la raggiungeremo in ogni giorno di pausa mentre per le date in America sarà con lei e con lei ci sarà una tutor. Da lì capirò come gestire tutto ma avrò dei giorni off in calendario ad oggi ti dico no, preferisco dedicarli a mia figlia”
Ultima domanda a chiusura della conferenza stampa è quella di All Music Italia…
Sei consapevole di aver dato vita ad un disco coraggioso per questi tempi, un album discograficamente difficile in quanto contiene ben 16 canzoni e neanche un featuring. Durante il processo di creazione ti ha sfiorato l’idea di un feat?
“No mai! Con questo album io dovevo mettermi alla prova, dovevo trovare forza in me stessa, non volevo rifugiarmi dietro a una collaborazione che sapevo avrebbe potuto funzionare, non sarebbe stato quello a far sparire le mie paure. Con questo disco volevo mostrarmi davanti alle persone che mi seguono completamente sola e spoglia di tutto e se va male va male per me, non per un featuring sbagliato.
Devo dire che nel corso di questi 5 anni ho ricevuto proposte di collaborazione da tantissimi altri artisti di tutti i generi musicali. Li ho rifiutati perché non mi trovo a mio agio in alcuni generi, nulla contro, ognuno ha il suo spazio, il suo modo di cantare e di dire le cose anche se a volte mi sembra ci sia un po’ troppa omologazione.
Qualche volta le canzoni che mi sono state inviate mi piacevano e per questo andava ad approfondire la storia degli artisti scoprendo che in passato avevano cantato canzoni dicendo cose su temi a me cari completamente opposte al mio pensiero e quindi, per coerenza, ho detto di no.“