Con un comunicato ufficiale pubblicato in serata via social, Laura Pausini ha deciso di chiudere una volta e per tutte la questione di cui non si è parlato altro nelle ultime ore. Ci riferiamo alle accuse che le sono piombate addosso dopo l’ultima puntata de El Hormiguero, notissima trasmissione spagnola, a cui ha partecipato nei giorni scorsi.
La storia probabilmente l’avrete già sentita tuttI: quando il conduttore Pablo Motos ha chiesto all’artista di intonare Bella Ciao, quest’ultima si è rifiutata di farlo in quanto “troppo politica”. Una scelta che avrebbe scatenato un’infinita ondata di polemiche, strumentalizzate da una parte e dall’altra (come, probabilmente, già lei stessa temeva).
Senza entrare nel merito della questione, sono stati in tanti (compresi, tra gli altri, Pierpaolo Capovilla e Pif) a scagliarsi contro l’artista, rea di non aver preso posizione in ottica anti fascista. La cantante già aveva risposto alla prima ondata di commenti critici su Twitter, ma pochissime ore fa si è sentita in dovere di chiarire ulteriormente la questione.
Ecco le sue parole.
— Laura Pausini (@LauraPausini) September 15, 2022
Questa situazione, davvero tremenda per l’artista, si è creata tra le altre cose per una sorta di incomprensione di fondo. Il presentatore di El Hormiguero, infatti, non aveva probabilmente idea del peso politico di un pezzo come Bella Ciao in Italia, diventato ormai una sorta di meme virale all’estero grazie alla serie La Casa di Carta, che l’ha fatto diventare un tormentone svuotandolo del suo significato originario.
Laura Pausini, presa alla sprovvista in diretta, non avrebbe avuto comunque scelta. Se avesse cantato la canzone, si sarebbe beccata gli insulti di una certa destra. Rifiutandosi di cantarla, per i più progressisti, ha in qualche modo dato un segnale preciso, come se non cantare Bella Ciao rappresentasse il suo rifiuto dei valori della Resistenza. A volte basterebbe un po’ di empatia in più nei confronti degli artisti, che non possono più permettersi di dire “A” senza incappare in vergonose campagne d’odio sui social.