Manca poco alle elezioni del 25 settembre e ovviamente la ricerca delle polemiche è partita da diverso tempo. A farne le spese questa volta è Laura Pausini che, pur evitando ogni possibile accostamento alla politica, come del resto ha sempre fatto nella sua carriera, finisce nell’occhio del ciclone per non aver cantato in un “karaoke tv” Bella ciao.
Ma partiamo dal fatto.
Laura Pausini al momento è impegnata in Spagna nella promozione televisiva della nuova edizione di The Voz Espana (ovvero The Voice), programma in cui è tornata a ricoprire il ruolo del giudice.
Ospite con gli altri giudici del programma nel talk show El Hormiguero viene coinvolta in un gioco che prevede di cantare una canzone partendo da una parola. Ad un certo punto arriva la parola Corazon, cuore in italiano, e la cantante attacca con Cuore matto di Little Tony.
Siccome sembra che pubblico e colleghi presenti non conoscano la canzone il presentatore, Pablo Motos, attacca con Bella ciao, canzone che ricordiamo è diventata una hit in tutto il mondo grazie alla serie spagnola La Casa di carta. Pablo invita Laura a continuare ma la cantante rifiuta e il presentatore passa oltre.
Apriti cielo… sui social scoppia la polemica da parte di utenti del web e politici spagnoli con Tweet anche abbastanza pesanti. Riportiamo quello di Adriana Lastra, deputata socialista spagnola: “Rifiutarsi di cantare una canzone antifascista dice molto della signora Pausini, e niente di positivo“.
Laura Pausini a questo punto risponde sui social, una risposta in linea con il pensiero di trent’anni di carriera. Esporsi su questioni umane e di diritti civili, ma non sulla politica…
“Non canto canzoni politiche né di destra né di sinistra. Quello che penso della vita lo canto da 30 anni. Che il fascismo sia una vergogna assoluta mi pare una cosa ovvia. Non voglie che qualcuno mi usi per fare propaganda politica. Non inventate ciò che sono”.
Questo è quanto accaduto.
Ora io capisco che in epoca social ognuno che digiti il proprio pensiero esprima un parere ma per quanto alcuni potrebbero francamente risparmiarcelo, resta che la libertà di pensiero sia sacrosanta.
I politici spagnoli non hanno risparmiato polemiche sulla scelta di Laura Pausini e così anche molti italiani si sono espressi duramente nei suoi riguardi in quanto Bella Ciao non è propriamente una canzone politica, ma un inno alla libertà, alla Resistenza dal periodo più buio della storia e quindi avrebbe potuto tranquillamente cantarla.
Laura Pausini invece è stata brava. In 2 secondi ha bloccato Pablo Motos chiamandosi fuori dai giochi politici “Non canto canzoni né di destra né di sinistra”. Beh, più onestà intellettuale di questo, più lucidità di pensiero di questo, mi dite cosa c’è?
2 secondi per stoppare ogni possibilità di polemica! L’esperienza e la conoscenza della stampa e del web l’hanno resa saggia.
Ed invece, la polemica è partita come una scintilla, diventando subito incendio: il web si è scaldato con i commenti e i giornali con i titoloni.
Ma voi vi immaginate se l’avesse cantata, a 12 giorni dalle elezioni italiane come sarebbe diventata meme in ogni modo, e attività politica in altro modo ancora?
Un’ultima riflessione: i Parlamentari, con dichiarati schieramenti ideologici – e che dovrebbero governare un Paese – si astengono in maniera sconcertante su questioni strutturali per il Paese ed invece un’artista che si chiama fuori astenendosi (non schierandosi!!) viene messa alla gogna.
Ma gente, tutt’apposto?
Brava Laura, tra tutte le opzioni, hai scelto la migliore.