Nella giornata del 21 gennaio 2024 una notizia ha fatto velocemente il giro del web. Lazza, rapper secondo classificato (ma primo nelle vendite) a Sanremo 2023 con “Cenere“, si è visto costretto a denunciare un “fan” (volutamente da noi scritto tra virgolette, c’è un limite a tutto!) che lo stalkerizzava per una foto insieme.
Secondo la stampa, dopo una chiamata andata a vuoto il 6 gennaio e una seconda a distanza di pochi minuti, Jacopo, questo il vero nome di Lazza, ha risposto al numero a lui sconosciuto scoprendo che si trattava di un ragazzo che, in maniera insistente, voleva incontrarlo per una foto.
L’artista si è quindi recato dai carabinieri e formalizzato una querela per “molestia”, come dall’articolo 660 del Codice Penale, reato che prevede l’arresto fino a sei mesi o l’ammenda fino a 516 €. L’accusa è quella di, in luogo pubblico o aperto al pubblico (per telefono) reca molestia o disturbo.
Il motivo della denuncia da parte di Lazza non è semplice fastidio per l’invadenza ma, come da lui stesso specificato sui social, preoccupazione per la sua famiglia.
“Facciamo chiarezza. Non è questione di mettere nei guai un fan per aver chiesto una foto, indipendentemente dalla modalità con cui è stata chiesta. È questione di risalire all’identità di una persona che:
- ha recuperato il mio numero perché, a suo dire, lavora in una compagnia telefonica.
- mi ha tartassato di chiamate in cui mi ricordava che aveva l’indirizzo di casa mia, della mia famiglia e altre informazioni sensibili, e vi assicuro che erano corrette.
- ha fatto tutto senza mai mettere la faccia.
È già successo in passato che il mio numero venisse divulgato, non è un problema. Fa parte del gioco. Non fa parte del gioco mettere in mezzo la mia famiglia o persone a me care.“
Lazza ha concluso dando il suo parere su certa stampa che ha diffuso la notizia in maniera approssimativa…
“Per quanto riguarda i giornali/magazine, sarebbe bello vedere che riportassero i fatti per quello che sono, sti titoli clickbait creano solo odio e disinformazione, facendo a me una brutta pubblicità.
I miei caxxi per strada me li sono sempre andati a risolvere, chi deve sapere le cose sa. Tutelare una famiglia è una cosa diversa.“