23 Aprile 2023
di Direttore Editoriale
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23 Aprile 2023

Le pagelle della sesta puntata del serale di Amici 22: a poche puntata dalla finale Angelina vola troppo in alto

Da qualche settimana Maria De Filippi ha deciso di far leggere ai talenti in gara le critiche della stampa

Amici sesta puntata serale pagelle
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Ricordiamo che i voti sono relativi alla puntata e al livello generale nel contesto programma. Quindi assegnare un voto alto non vuol dire che siamo ai livelli di Whitney Houston o Francesco De Gregori. Troviamo doveroso specificarlo per non fermare sul nascere polemiche futili.

Angelina – 9

Lunedì di Salmo. Sta in quell’esibizione la prima chiave di un mazzo che Angelina custodisce. Quando affronta una cover come questa lei non scrive su di un pezzo e basta, scava in se stessa, arriva a farsi una radiografia e mette in scena quello che ha dentro e che senza musica non sa dire. Per essere artisti è necessario questo coraggio, niente scudi né filtri ma la voglia di condividere anche le propria ossa rotte, quelle che ci rendono tutti simili, chi in un modo chi nell’altro. E così Lunedì, per quei tre minuti scarsi, diventa la SUA canzone.

La seconda chiave sta nella spensieratezza. Lei sa metterla nei suoi inediti, senza mai perdere quel tocco di malinconia nella voce che lei sa anche rendere leggero. E di chiavi ce ne sono sicuramente altre, ma ancora da scoprire.

Aaron – 7 e mezzo

Il suo pregio è sicuramente di non essere mai uguale a se stesso nelle esibizioni. Sui pezzi in inglese, vedi Dua Lipa, riesce a caratterizzarli ed è più efficace. La sua marcia in più, il timbro, ne esce più rafforzato rispetto a quando si esibisce in italiano in cui si sente un po’ la “presenza” di uno dei suoi punti di riferimento, Irama. Se trova le canzoni giuste, che gli permettono di essere altrettanto convincente sull’italiano, il futuro potrebbe essere roseo.

Wax – 6 e mezzo

Si arrabbierà probabilmente. Ce ne faremo una ragione, sia noi che lui. La critica deve servire a far riflettere, non a distruggere.

Sul brano di Celentano si diverte e fa divertire. Su Ti regalerò una rosa di Cristicchi dimostra di avere la sensibilità necessaria a chi vuole fare l’artista. Prende una canzone che parla di sanità mentale e la trasforma in un pezzo dedicato a tutte quelle donne che subiscono abusi. Che sia con autotune o meno, non ha rilevanza per noi.

Solo che, parere personale, a differenza di Angelina nel pezzo di Salmo non scava abbastanza dentro di sé.  Da lui mi aspetto che tiri fuori le viscere e canalizzi quella rabbia, frutto di una vita non facile e la trasformi con l’empatia nel dolore di qualcun altro, una donna in questo caso. Può farlo, ne sono certo.

Cricca 5 e mezzo

Gli si rimprovera, a volte, di essere fuori dall’attuale mercato. Se poi gli assegnano Fai rumore, brano di un cantautore 40enne, la critica rischia di non avere nessun senso e di confonderlo. Anche perché lui nel pezzo di Diodato è preciso, tira fuori tutta la sua estensione e regge il pezzo. D’altro canto invece gli si assegna un pezzo che è fortemente legato, nella scrittura e nell’interpretazione, al suo autore come quello di Cremonini, in questo modo rischia di risultare un buon esecutore, bravo ma che non spicca.

A queste due esibizioni aggiungiamo l’inedito e nel complesso il risultato è che appare il cantante meno a fuoco per il momento nella scuola. Australia è un pezzo fuori tempo, che non regge, non lo valorizza. In diversi gliel’hanno detto ma lui lo sente suo e va per la sua strada, a volte questo modo di agire è giusto ma a volte, con il tempo, può diventare un limite. Nella musica bisogna sapersi affidare, ascoltare chi ha una visione più a lunga gittata e vede te non solo “sul momento” ma “sulla distanza”. Testone!

 

 

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