Liberato O core nun tene padrone testo del brano cantato per la vittoria dello Scudetto del Napoli.
Liberato è il (non) volto di una parte di Napoli che, esattamente come la squadra vincitrice dello scudetto, è cresciuto a dismisura nel corso degli anni fino a diventare un faro per i fan e per tanti altri artisti.
Domenica scorsa, dopo la partita di campionato di Serie A Napoli – Fiorentina, sul prato dello stadio Maradona si è tenuto un mini live con alcuni dei talenti della città partenopea e Liberato è stato fra questi.
Nel corso della serata è stato messo un pianoforte con attorno luci soffuse e Liberato ha fatto il suo ingresso con addosso una felpa con il numero 95, sintesi di 9 maggio che è il titolo della sua prima vera hit.
I microfoni del regista e dell’operatore di DAZN (rete che ha trasmesso l’evento), però, sono rimasti involontariamente aperti e si è potuto sentire nitidamente il dialogo tra i due:
@vintage.social
Il regista chiede all’operatore di passare dietro all’artista senza, però, inquadrare le mani. Nei commenti, gli utenti hanno ipotizzato che la scelta poteva dipendere da due fattori.
Il primo è che non stesse realmente suonando, ma è un’ipotesi difficile perché attorno a Liberato c’era un cerchio di almeno 100/150 persone fisse su di lui.
Appare improbabile rischiare di fingere così tanto davanti a un pubblico così vasto, dato l’alto valore dell’evento e della sua immagine.
Il secondo è per evitare di essere riconosciuto per, magari, qualche piccolo dettaglio presente sulle mani ma, anche in questo caso, la tesi può essere facilmente smentita perché alla fine del live è lo stesso cantante che si alza e, con le mani al cielo, mostra il numero 3 con le mani scoperte.
liberato canta la formazione del napoli
Durante l’esibizione, Liberato ha regalato al pubblico la reinterpretazione in acustico di un suo recente successo, O Core Nun Tene Padrone, che ha avuto il suo epilogo con la lettura della formazione integrale del Napoli scudettato.
Una versione che, qualche giorno dopo, ha avuto nuova luce anche sui social con un video in cui si sente la stessa identica esibizione ma con immagini girate dall’alto dei Quartieri Spagnoli, intervallate da immagini della squadra di calcio.
Dai primi piani però si vede chiaramente come ci siano diverse incongruenze tra i movimenti, il prendere fiato e la vicinanza con il microfono.
Che ci sia la mano del playback?
Tecnicamente, qualsiasi tipo di microfono ha la tendenza a captare l’audio e riprodurne volume e potenza anche in base alla vicinanza o lontananza di chi lo usa.
In questo caso i volumi sono sempre rimasti costanti, anche quando Liberato si allontanava o girava la testa e questa cosa è suonata strana agli utenti.
Piccolezze che, però, non tolgono nulla all’aria di festa che anche il cantante misterioso ha contribuito a donare a tutto il popolo napoletano.
Liberato o core nun tene padrone testo e audio
‘O core nun tene padrone
Quièt nun se fira ‘e stà
Ce stanno già troppi parol
Nennè, nuje stammo ancora ccà
Tenimm ‘na sola passione
Je t’aime Napoli ma don’t cry
Ce stanno già troppi parol
Coerenza e mentalità
E quanno sent ‘sta musica azzurra me par poesij
Abbracciata cu’ mme
Abbracciata cu’ mme
E quann veco ‘sta maglia sudata me pare magij
Abbracciata cu’ mme
Mò cantate cu’ mme
A difendere te
A difendere te
‘O core nun tene padrone
Quièt nun se fira ‘e stà
Ce stanno già troppi parol
Nennè, nuje stammo ancora ccà
E quanno sento ‘sta musica azzurra me pare poesij
Abbracciata cu’ mme
Abbracciata cu’ mme
E quanno veco ‘sta maglia surata me pare magij
Abbracciata cu’ mme
Mò cantate cu’ mme
A difendere te
A difendere te
A difendere te
‘O core nun tene padrone
A difendere te
A difendere te
A difendere te
A difendere te