13 Marzo 2025
di Caporedattore
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13 Marzo 2025

Ligabue celebra 30 anni di “Buon Compleanno Elvis” con un progetto discografico speciale

Ligabue celebra i 30 anni di "Buon Compleanno Elvis" con nuove versioni, rarità inedite e due grandi concerti-evento.

Luciano Ligabue presenta il progetto per i 30 anni di Buon Compleanno Elvis (foto di Maurizio Bresciani)
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Non è revival, ma vorrei rivedere l’incoscienza del ’97

Ligabue, durante la conferenza, ha sottolineato l’unicità di questo progetto:

«”Buon Compleanno Elvis” è un album senza tempo, nato in un momento di grande crisi personale e artistica. Riascoltandolo oggi, mi ha sorpreso emotivamente. Abbiamo voluto rendergli omaggio recuperando anche materiale che non ricordavo di avere, come una versione super funky de La forza della banda, suonata dagli Uptown Horns, la sezione fiati dei Rolling Stones dell’epoca. Ci sono canzoni inedite e demo improbabili con me che canto con vocalizzi perché non avevo ancora pronto il testo. È un viaggio nel tempo che emoziona e sorprende».

Ha poi aggiunto: «Per questo progetto, mi sono messo a nudo con le versioni Naked, mostrando le canzoni nella loro essenza più pura. Non è nostalgia, ma un modo di guardare a un album fondamentale con occhi nuovi».

Parlando del rischio di un’operazone nostaglia, ha sottolineato come per lui non sia così, anche se gli piacerebbe ricreare l’atmosfera giocosa e di incoscienza che c’era al suo primo tour negli stati nel 1997.

Ligabue e il rapporto con l’America: «Mai stato filoamericano»

Durante l’incontro con la stampa, Ligabue ha raccontato il suo rapporto particolare con gli Stati Uniti, spesso fonte di ispirazione per lui, chiarendo però la sua posizione:

«Non sono mai stato filoamericano. Le mie passioni musicali, letterarie e cinematografiche provengono da lì, ma riguardano sempre persone che raccontavano i problemi che avevano nel vivere in America». Ha aggiunto poi, riferendosi alla figura simbolica di Elvis Presley, a cui è dedicato l’album: «Elvis è uno dei più grandi cantanti che siano mai esistiti, ha cambiato la storia della musica, ma alla fine è morto di troppe calorie, troppe sostanze, troppa solitudine, troppa noia. Una metafora del ‘sogno americano’».

Parlando poi del celebre viaggio negli USA fatto prima della realizzazione di Buon Compleanno Elvis, ha spiegato: «Quel viaggio non mi ha fatto scrivere direttamente le canzoni, ma mi ha fatto mettere insieme una serie di cose che, tornato in Italia, i pezzi si sono composti spontaneamente, in un momento di grande relax, divertimento e libertà artistica».

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