Lo Stato Sociale Fottuti per sempre significato del testo del nuovo singolo della band capitanata da Lodo Guenzi che li vede collaborare con Vasco Brondi.
Venerdì 13 gennaio 2023 esce il brano che anticipa un disco bellissimo, così lo ha definito Lodo (o forse è proprio il titolo del disco) che a sua volta sarà anticipato da L’ATTESO TOUR DI ANTEPRIMA DI UN DISCO BELLISSIMO (vedi qui).
Insomma è tutta una questione di anticipazioni che porteranno al nuovo disco di inediti de Lo Stato Sociale che non ne pubblica uno dal 2017.
Lo Stato sociale Fottuti per sempre significato del brano
In questo brano, bellissimo ve lo anticipiamo, Lo Stato sociale collabora con l’ex Luci della Centrale elettrica, Vasco Brondi. Il pezzo esce volutamente senza comunicati stampa ad anticiparlo, nessun presave, nemmeno l’ombra di un cartellone pubblicitario nelle stazioni e, pensate, nessun pacco di gadget spedito a 200 influencer che così fanno una bella storiellina. Ovviamente niente neanche a noi della stampa… mortacci vostri!
Però, citiamo “Vendere o no non passa tra i miei rischi, non comprate i miei dischi, e sputatemi addosso”, e se un pezzo è bello non sempre ha bisogno di troppo contorno. E allora lasciamo che a parlarne sia Lodo Guenzi dalla pagina Instagram de Lo Stato Sociale…
“Esce un pezzo, stanotte, si chiama Fottuti per sempre, feat Vasco Brondi.
E la canzone più onesta che abbiamo mai scritto, parla di come i sogni ti sappiano fregare, di una band che stava per sciogliersi, della vita che ha bussato ai finestrini di un piccolo furgone dove eravamo solo noi cinque amici che volevamo cambiare il mondo, mentre il mondo ha cambiato noi. Quel poco di successo, le sirene di una sorta di fama chissà poi quanto effimera, ma soprattutto l’amore, la vita, la famiglia, una nuova città. Tutto ci ha portato lontano, persino la musica. Questa è una band che poteva non esserci più, e invece siamo ancora qui.
Vasco è stato con noi, a volte da lontano a volte da vicino, a volte come riferimento e infine come amico, a volte come modello del perchè valga la pena regalare la propria vita a un furgone scassato che fa su e giù per un paese a forma di scarpa. Averlo in questo pezzo per noi è un regalo.“
Allora, tutti pronti ad ascoltarlo?
Lo Stato Sociale fottuti per sempre testo e audio
Avevo scritto una canzone che si chiama “Cromosomi”
parlava di noi che stavamo fuori, dalle classifiche e dalle mode
ora nessuno la ricorda più ma una pagina ne ha preso il nome
scrive di musica commerciale, da Cremonini a Lady Gaga
La prima volta che vai a Sanremo
sei una bomba che esplode in un convento
dalla seconda volta sei già un coglione che fa parte dell’arredamento
ecco voi cinque poveracci vestiti con gli abiti sponsor
ridono i fotografi sui tappeti rossi
era meglio se morivano giovani e stronzi
Fottuti per sempre, famosi per gioco
non è vero che la musica ti salverà
manca una consonante per indovinare
il nome della nostra band e vincere l’Eredità
non credere a niente quando tutto è una moda
spendi tutti i soldi e fotti la celebrità
non c’è niente di vero a a parte le canzoni
che scrivi a sedici anni sopra ai cessi di un bar
così stupido e bambino da crederci davvero
Che il rock and roll non morirà
che il rock and roll ma va là
Volevamo riempire i palasport di musica fatta
senza soldi in una stanza
e quando ci abbiamo suonato davvero
avevano il nome di una banca
volevamo vivere di sogni
fare l’amore con i nostri mostri
ed ora la paura che ci tiene svegli
è finire dalla parte sbagliata di un gossip
odiavamo la televisione, la radio, la musica pop, il successo
ora vogliamo l’alta rotazione, la poltrona di giudice ad X Factor
Fottuti per sempre, famosi per gioco
non è vero che la musica ti salverà
manca una consonante per indovinare
il nome della nostra band e vincere l’Eredità
non credere a niente quando tutto è una moda
spendi tutti i soldi e fotti la celebrità
non c’è niente di vero a a parte le canzoni
che scrivi a sedici anni sopra ai cessi di un bar
così stupido e bambino da crederci davvero
Che il rock and roll non morirà
che il rock and roll ma va là
che il rock non morirà
che il rock and roll ma va là
Eravamo giovani, ingenui, arrabbiati
allegri e disperati
credevamo che i soldi fossero il male
odiavamo chi sventola le manette
chi ha sempre qualcuno da condannare
eravamo dalla parte di chi non ha niente
non importa l’appartenenza sociale
l’identità sessuale
avevamo letto da qualche parte
“Un uomo è ricco in proporzione al numero di cose
di cui può fare a meno”
ma anche che il sistema schiaccia chi non ha denaro
e si serve di chi è povero di pensiero
credevamo di poter parlare di tutto senza qualificarci
e senza inginocchiarci davanti al progresso
le idee non sono discoteche, non fanno selezione alla porta d’ingresso
credevamo che ci si salva solo insieme
che la felicità è sovversiva quando si connette XX
che la libertà di lamentarsi di qualsiasi cosa
non avesse niente a che fare con la libertà
che essere diversi fosse un diritto
non una scusa per attaccare chi non ti ha capito
volevamo cambiare tutto non riempire un altro vuoto di mercato
andavamo a un concerto sconvolti come un rito sciamano
e alla fine dormivamo alla stazione
pensavamo che la vita sulla terra
non dipendesse da come andavano i sistemi economici e politici
ma dal brillare del sole
eravamo giovani, giovani o pazzi
ma avevamo ragione