20 Agosto 2024
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20 Agosto 2024

Luigi Strangis e Aaron rompono il silenzio e chiedono ai fan di interrompere gli ascolti ripetuti su Spotify

Le parole di Strangis appaiono a molti come una critica verso i fan

Luigi Strangis Spotify
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Proprio ieri qui sul nostro sito abbiamo pubblicato un articolo che sottolineava come gli ultimi due singoli di Luigi Strangis, Adamo ed Eva e Stupida libertà, siano improvvisamente stati cancellati da Spotify. Oggi il cantautore rompe il silenzio sulla questione e, contemporaneamente, lancia un appello ai propri fan.

I due brani del vincitore di Amici 21, entrambi lanciati nel corso del 2023, sono stati rimossi dalla piattaforma di streaming svedese il 14 agosto scorso. Lo stesso era già successo a un altro talent di Amici nei mesi passati, Aaron.

Nel suo caso il singolo Urlare, oltre 2.200.000 ascolti, è stato cancellato per poi essere ricaricato nei giorni successivi (ad oggi conta meno di 40.000 streams su Spotify).

Cosa è successo quindi a questi brani, che, ricordiamo, sono scomparsi solo da Spotify, mentre continuano a essere disponibili su altre piattaforme di streaming come Amazon Music e Apple Music?

Ufficialmente, non c’è stata una risposta da parte della piattaforma, ma è noto che il cosiddetto “take down”, ovvero la rimozione di un brano, avviene in presenza di ascolti artificiali, cioè quelli comprati e provenienti principalmente da bot e script.

Sembra che, sebbene non ci siano conferme ufficiali, Spotify abbia deciso di monitorare più attentamente gli ascolti di massa da qualche tempo.

In pratica, se un artista riceve una grande quantità di ascolti dagli stessi utenti, che lasciano i suoi brani in riproduzione continua, magari in loop per tutta la notte, Spotify potrebbe intervenire, cancellandone una parte o addirittura rimuovendo il brano (take down).

È importante chiarire che queste misure contro gli ascolti artificiali non verrebbero applicate per piccole azioni di fan, ma solo in caso di quantità davvero elevate di ascolti di massa, quantità che superano di gran lunga quelli organici.

Per essere più chiari, se il numero di ascolti di un artista è significativamente superiore al numero di ascoltatori mensili, allora è probabile che ci sia qualcosa di anomalo.

LUIGI STRANGIS e AARON ROMPono IL SILENZIO

Come accennato in apertura, Luigi Strangis in seguito della cancellazione dei due brani e del nostro articolo uscito ieri ha deciso di rompere il silenzio tramite un video pubblicati sui social.

Queste le sue parole:

“Ciao raga volevo parlarvi di una cosa successa qualche giorno fa e di cui molti si sono accorti, ovvero che il 14 agosto sono state tolte due mie canzoni dal catalogo Spotify, che sono Stupida Libertà e Adamo ed Eva. Tolte perché alcuni di voi riproducevano in modo troppo assiduo i brani e Spotify legge questo fenomeno come qualcosa di non organico e come qualcosa che viola le linee guida riguardo gli ascolti di Spotify. È una cosa che va avanti già da un po’ e, purtroppo, penalizza il mio lavoro, perché non mi fa entrare nelle playlist editoriali e non mi fa apparire nella sezione “ai fan piace anche”.

Non vi nego che è uno dei motivi che mi ha portato a non pubblicare musica nell’ultimo periodo. So che non c’è malizia dietro tutto questo. So che è supporto. So che mi volete bene, però vi invito a interrompere qualsiasi attività di streaming che non sia ad uso personale. Ascoltate i pezzi quando vi va di farlo, quando avete piacere nell’ascoltare i brani, ma non create playlist con i brani in loop o stazioni, perché purtroppo questo penalizza il mio lavoro. So che non c’è malizia in tutto questo.

Grazie comunque, ma non lo fate. Vi mando un bacio e ci vediamo presto.”

Da quanto afferma il cantautore quindi, la responsabilità di quanto avvenuto è imputabile ai fan e alle loro playlist.

Questa spiegazione è plausibile, anche se, va detto, è sorprendente che lui e il suo team se ne siano accorti solo dopo circa un anno dall’uscita dei brani, ovvero dopo la loro rimozione avvenuta il 14 agosto scorso, e abbiano deciso di chiarire la situazione solo dopo la pubblicazione del nostro articolo sulla vicenda.

Lo stesso vale per la decisione di chiarire la situazione solo dopo la pubblicazione del nostro articolo sulla vicenda.

Inoltre, dobbiamo essere onesti, la frase in cui il cantautore attribuisce ai fan la colpa per aver ascoltato i brani in loop ci sembra fuori luogo: “Non vi nego che è uno dei motivi che mi ha portato a non pubblicare musica nell’ultimo periodo”.

È fuori luogo perché imputa ai fan una colpa che, a nostro avviso, è solo parziale. Tutti gli artisti, i loro team e le case discografiche hanno accesso a Spotify for Artists, una piattaforma che permette di monitorare quotidianamente il numero di ascolti e la proporzione tra ascolti e ascoltatori

È quindi difficile credere che nessuno si sia accorto delle proporzioni sospette tra ascolti e ascoltatori, e soprattutto che una canzone come Adamo ed Eva abbia superato 16 milioni di stream senza riuscire a ottenere il disco d’oro. Per fare un esempio concreto, Femme Fatale di Emma, con meno di 9 milioni e mezzo di ascolti su Spotify, ha ottenuto proprio oggi il disco d’oro.

Stesso discorso vale per Aaron che rompe il silenzio riguardo alla sparizione del brano addirittura circa due mesi dopo il take down:

Anche Aaron ha detto la sua (nel suo caso dopo più di due mesi dalla cancellazione della canzone). Partiamo proprio dalle sue parole:

Ciao a tutti. Come alcuni di voi hanno notato, da qualche giorno gli streams di Urlare su Spotify sono stati azzerati. Questo è successo a causa di fan action che violano le linee guida della piattaforma come l’ascolto in loop e la creazione di playlist volte solo ad aumentare gli ascolti che, purtroppo, penalizzano noi artisti in primis.

So che l’intento è quello di supportare me e la mia musica ma il risultato è l’esatto contrario.

Spero possiate continuare ad ascoltare le mie canzoni e credere in quello che faccio ma affinché non ci siano ci siano problemi in futuro vi chiedo di non ricorrere a metodi alternativi da quelli corretti. Vi abbraccio, a presto. Edo

UNA RIFLESSIONE FINALE… sui numeri

Al di là delle motivazioni del take down e delle modalità e tempistiche di comunicazione (degne di Chiara Ferragni con il Pandoro Gate) è importante soffermarsi su un tema che molti hanno discusso di recente: gli effetti collaterali negativi che i numeri possono avere sui giovani artisti, ma non solo.

Mentre Amazon, Apple, Tidal e altre piattaforme mostrano solo classifiche con le posizioni, mantenendo nascosto al pubblico il numero di ascolti, Spotify li rende visibili a tutti gli utenti. Questo esibire i dati di ascolto è probabilmente uno dei motivi per cui Spotify ha conquistato una quota di mercato quasi dominante nel settore dello streaming in Italia.

Spotify è la piattaforma più citata da artisti, case discografiche, fan e uffici stampa proprio perché i suoi numeri sono sotto gli occhi di tutti, pronti per essere condivisi nei post sui social, nei comunicati stampa e negli articoli di siti come il nostro.

Se questi numeri venissero nascosti, lasciando visibili solo le classifiche e, al massimo, il numero di ascoltatori mensili, potrebbe ridurre un po’ l’appeal della piattaforma, ma avrebbe effetti benefici sui giovani.

I giovani artisti non dovrebbero più affrontare l’ansia di avere dati di ascolto visibili a tutti. Gli ascoltatori, invece, potrebbero tornare a valutare brani, album e artisti più per la qualità della musica che per i numeri raggiunti.