Dal 27 giugno è in rotazione radiofonica Magnetico, brano edito da Sugar Music.
Chi lo canta non possiamo dirvelo, perché non lo sappiamo. Magnetico è senza volto e senza nome, un nuovo progetto rivoluzionario per la discografia italiana.
Una scommessa di Caterina Caselli che vuole spostare l’attenzione dalla persona alla musica. Non lancia un nuovo artista ma bensì un brano.
L’identità di Magnetico non sta nel cantante bensì nella sua musica. “Parla” attraverso un logo, una copertina, una canzone già accompagnata da un curioso e simpatico videoclip.
Chi ci sia dietro non si sa. Magnetico va in giro con una scatola in testa, cercando di mimetizzarsi fra la gente e farsi conoscere, in eventi come il Radio Italia Live o attraverso idee di “street marketing”:
La sua carriera si sta costruendo pian piano, tassello dopo tassello. Di tanto in tanto viene fatto intuire qualcosa di più:
Magnetico non è una persona. Non è un collettivo.
Magnetico non ha un volto. Non ha un nome.
Non è una leggenda metropolitana o una voce di corridoio.
Non è un artista del passato o del presente. Non è un esordiente.
Non sta dietro le quinte e non sta sul palco.
Magnetico non c’è.
Magnetico è una maschera. E’ un’idea.
E’ una missione impossibile. E’ un sogno possibile.
Magnetico è anni ’80. E’ anni ’90. E’ anni ’00, ’10, ’50 e ’30.
E’ una canzone. E’ un album. E’ un’intera discografia.
E’ una storia che inizia oggi e finisce 30 anni fa.
Magnetico c’è.
Magnetico sono io? Magnetico sei tu?
Si può vedere? Si può toccare? Si può solo suonare?
Da dove viene, quando è nato e perchè è sparito?
Perché non c’è mai stato?
Cosa vuole? E perché ci dovrebbe interessare?
Magnetico cos’è?