Noi ve lo avevamo anticipato giorni fa in questo articolo (e qualcuno ci ha anche riso su, malfidenti) ora arriva la conferma anche dall’Adnkronos. I Maneskin si sposeranno giovedì 19 gennaio a Roma, proprio il giorno prima dell’uscita del loro nuovo album, Rush.
Questo un estratto di quanto da noi scritto nell’articolo precedente:
Thomas Raggi chitarrista della band è apparso su Instagram in un video che ha raggiunto quasi 4 milioni di visualizzazioni. Nella clip l’artista suona una marcia nuziale in chiave rock sui tetti della città originaria della band, Roma. Alla fine del video appare solo una data: giovedì 19 gennaio 2023. Ma cosa accadrà quel giorno?
Dicevamo che secondo le nostre fonti si celebrerà un matrimonio… il matrimonio dell’anno, quello che farà parlare i giornali di tutto il mondo, dovrebbe vedere Damiano, Ethan, Thomas e Victoria sposarsi tra loro.
Il tutto accadrà a Roma e Spotify, la piattaforme digitale di streaming musicale per eccellenza, sarà partner dell’evento.
Detto fatto, oggi la nota agenzia stampa di cui sopra conferma che Damiano, Ethan, Thomas e Victoria, si “sposeranno” a Palazzo Brancaccio a Roma e, secondo quanto apprendono, l’Officiante dovrebbe essere l’ex direttore creativo di Gucci, Alessandro Michele.
Un messaggio chiaro e netto che va contro il vociferare del web. La band, nonostante il grande successo internazionale, è più unita che mai. L’evento sarà organizzato da Spotify Global. Ci saranno invitati? Non è dato saperlo. Di sicuro non la stampa che, proprio ieri 17 gennaio, ha ascoltato in anteprima il disco della band ma senza la loro presenza.
Maneskin l’intervista americana che ha fatto discutere
Tra l’altro questo matrimonio arriva dopo alcune dichiarazioni al vetriolo dei Maneskin contro l’ex management, rilasciate dal gruppo ad una rivista americana e riportate da iMusicFun:
Victoria: “Abbiamo coltivato il nostro essere diversi, non abbiamo accettato di conformarci alle regole del mercato e la gente sente che siamo veri.”
Damiano: “In Italia ci hanno persino detto che se pensavamo che I Wanna Be Your Slave sarebbe potuta diventare un successo, significava che non capivamo niente di musica.
Kool kids l’abbiamo scritta dopo aver conquistato l’Eurovision, perché, nonostante la vittoria, i nostri manager continuavano a dirci che la nostra musica faceva schifo. Eravamo arrabbiati, ma ci sentivamo invincibili, quindi con questa canzone abbiamo mostrato a tutti il dito medio, buttandoli giù dal treno.
Io ero arrabbiato anche per l’accusa di aver sniffato cocaina. Ho voluto fare il test, ma poi mi sono pentito. Mi sarebbe piaciuto far credere a tutti che ero completamente pazzo!”